martedì 17 aprile 2018

Gita a Carugo nel parco della Brughiera. Alla scoperta delle origini dei fontanili e del loro rapporto con il borgo di Seregno del secolo XVI


In questi giorni il Circolo Culturale "Seregn de la memoria" ha diffuso il report della passeggiata nella Riserva Naturale della Fontana del Guercio (Carugo). 
Lo pubblichiamo accompagnandolo con le foto di Gianni Casiraghi.

di Paolo Cazzaniga, Presidente di Seregn de la memoria

Circa 70 persone hanno partecipato il 25 marzo scorso all’escursione organizzata nella vicina Carugo per visitare la Fontana del Guercio e il fontanile Testa del Nan. La visita, ideata dai nostri collaboratori Zeno Celotto e Chiara Ballabio, ha visto il coinvolgimento di diverse altre realtà del territorio: il Comitato per il Parco Regionale della Brughiera, il Comitato per l’ampliamento del Parco Brianza Centrale, gli Amici della Corsa di Carugo, il Parco Groane, il Parco Sovracomunale Brughiera Briantea e le Guardie Ecologiche Volontarie della Lombardia. Una sinergia che ha permesso, oltre al successo di partecipanti oltre ogni aspettativa, di arricchire di contenuti la visita.


Oltre agli storici del nostro Circolo e della vicina Carugo, erano infatti presenti un geologo e un naturalista. La visita alle antichissime fonti d’acqua immerse nel parco della Brughiera Briantea ha quindi permesso non solo di riscoprire le vicende degli antichi fontanili, dove si erano spinti i seregnesi dei secoli passati per approvvigionarsi d’acqua sempre scarsa nel nostro borgo, ma anche di cogliere appieno aspetti della realtà naturale che si stava visitando.


I partecipanti hanno così conosciuto le specie vegetali presenti nel Parco, hanno potuto osservare le uova di rana appena deposte nelle pozze d’acqua, scoprire nascoste tra i sassi dei ruscelli le piccole salamandre appena nate, comprendere le caratteristiche geologiche dei suoli che interessano la nostra Brianza, ascoltare dai suoi stessi abitanti le vicende e le tradizioni della antica Cascina di Sant’Ambrogio.



Un’esperienza sicuramente da ripetere in futuro, senza dubbio replicando la proficua
collaborazione che ha reso unica questa escursione tra storia e natura.

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