domenica 1 aprile 2018

Desio, presentato il progetto di connessione ecologica Nexus - Ultima frontiera

Il progetto consiste nel creare un corridoio ecologico tra il Parco Regionale Valle del Lambro e il Parco Regionale delle Groane, in uno dei territori più urbanizzati d’Italia. Amministrazioni comunali, Università, enti privati e associazioni collaborano per realizzarlo.


Creare un corridoio ecologico tra il Parco Regionale Valle del Lambro e il Parco Regionale delle Groane, in uno dei territori più urbanizzati d’Italia, dove è crescente il fabbisogno di spazi verdi aperti e fruibili. È l’obiettivo del progetto “Nexus - Ultima Frontiera”, promosso grazie al Bando Connessioni Ecologiche 2016 di Fondazione Cariplo in partenariato tra i Comuni di Desio, Bovisio Masciago, Seregno, Sovico, Varedo, Parco regionale della Valle del Lambro, Politecnico di Milano – DASTU, Agenzia Innova 21 e Legambiente Lombardia Onlus. Al fine di tutelare questi elementi essenziali per il patrimonio verde dell’alto milanese, entrambi classificati come elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale e considerati “Aree Prioritarie” per la biodiversità, il progetto promuove un miglioramento della rete ecologica di Sovico e Seregno e la creazione di una tangenziale verde tra Desio, Bovisio Masciago e Varedo, attraverso attività di coordinamento e sinergia tra i partner.

«Nexus rappresenta una vera e propria sfida, in un territorio fortemente antropizzato e con un alto consumo di suolo agricolo. Anche grazie all’impegno delle amministrazioni locali, si è iniziato negli ultimi anni a costituire nuove aree protette. È uno sviluppo condiviso che passa dal consolidamento ecologico delle poche aree rimaste e da una nuova visione di riassetto del territorio. La nostra sfida è collegare i “corridoi verdi” per un utilizzo migliore per le persone e anche a beneficio della fauna» ha spiegato Roberto Corti, Sindaco di Desio, comune capofila del progetto.

Mercoledì 28 aprile 2018 alla conferenza stampa di presentazione del progetto erano presenti: l’Assessore a Parchi e Tutela Ambientale del Comune di Desio Emanuela Rocco, l’Assessore alle Politiche Territoriali del Comune di Desio Giovanni Borgonovo, l’Assessore all'Urbanistica, Ecologia del Comune di Bovisio Masciago Luca Tomaino,l’Assessore Urbanistica, Ambiente ed Ecologia del Comune di Sovico Laura Curti, il Commissario straordinario del Comune di Seregno Giorgio Zanzi, il vice presidente di Legambiente Lombardia Marzio Marzorati, il Direttore di Agenzia InnovA21 per lo Sviluppo Sostenibile Simone Paleari e Daniela Gambino di Dastu - Politecnico di Milano.

«Abbiamo fortemente creduto al Progetto Nexus fin dalle fasi di studio e analisi del territorio, perché rappresenta un'importante sfida per uno dei territori più urbanizzati d’Italia: rafforzare il valore naturalistico e paesaggistico delle aree verdi libere tra Lambro e Seveso. Il nostro comune, attraverso questo progetto, ha l'obiettivo di riqualificare le strade vicinali per migliorare le connessioni ecologiche all'interno delle aree verdi e per avvicinare questi spazi alla fruizione dei cittadini» ha commentato Luca Tomaino, Assessore all’Urbanistica e alle Politiche Ambientali del Comune di Bovisio Masciago.

«Aderire al progetto Nexus è stata una sfida vincente per il Comune di Sovico. Un progetto ambizioso che ha portato diversi Comuni a collaborare per la creazione di un corridoio ecologico in un territorio fortemente antropizzato e nel quale Fondazione Cariplo ha creduto finanziando le opere. La nostra partecipazione, pur con un’area limitata, ha dimostrato che ogni Comune può contribuire alla riqualificazione del territorio» ha aggiunto Laura Curti, Assessore Urbanistica, Ambiente ed Ecologia del Comune di Sovico.

«Lo sviluppo economico ed edilizio in Brianza ha portato a urbanizzare il 55% del suolo, bene infungibile per eccellenza, una delle percentuali più elevate a livello italiano. La forte urbanizzazione deve spingere le Amministrazioni, da un lato, a “riutilizzare” oculatamente le superfici già edificate e, dall'altro, a proteggere gli ultimi scampoli di territorio non invaso dal cemento. È questo l’obiettivo del progetto Nexus, una sfida e una missione per Amministratori e cittadini» ha dichiarato Giorgio Zanzi, Commissario straordinario del Comune di Seregno.

Le azioni previste da “Nexus – Ultima frontiera”, comprendono non solo interventi tecnici riguardanti la deframmentazione e il potenziamento nella rete ecologica, ma anche lo sviluppo della relazione tra cittadini e gli spazi aperti del territorio.

«Molto possono fare i Comuni nella loro pianificazione per mantenere gli spazi aperti, possono dare un notevole contributo anche i cittadini mantenendo i loro giardini sempre più ricchi di biodiversità. Il coinvolgimento diretto degli abitanti del territorio, in qualità di portatori d’interesse, rappresenta uno strumento essenziale per sensibilizzare un vasto pubblico su problematiche ambientali. – ha spiegato Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia – Esiste la necessità che la cura e manutenzione del verde pubblico seguano un indirizzo di tutela e valorizzazione. Questa alleanza permetterà al nostro territorio di vivere e di sopravvivere all’eccessiva cementificazione, mantenendo alche un’identità territoriale».

Il progetto ha una spiccata componente di partecipazione e di multidisciplinarietà, infatti i partner coinvolti sono una rappresentazione dei molteplici soggetti pubblici e del mondo associativo che operano nel territorio interessato dagli interventi.
«La condivisione di conoscenze e competenze tra diversi soggetti è un elemento necessario per individuare risposte efficaci e innovative alle sfide ambientali attuali: la capacità di favorire il dialogo e mettere in relazione enti differenti è un requisito indispensabile per attrarre fondi per la realizzazione di attività innovative sul territorio. Si tratta, infatti, di progetto da un milione di euro, di cui 700mila di contributo da parte della Fondazione Cariplo» ha spiegato Simone Paleari, direttore di Agenzia Innova21 per lo Sviluppo Sostenibile.
«Il nostro obiettivo è quello di esercitare una verifica costante durante la fase realizzativa, per determinare se a un miglioramento paesaggistico corrisponde anche un aumento della biodiversità locale. – ha illustrato Daniela Gambino di Dastu - Politecnico di Milano – In un momento di crisi ambientale ed ecologica, ma anche e soprattutto del modello di sviluppo di un’area fortemente urbanizzata, e con molto dismesso, è fondamentale costruire una nuova visione di collaborazione fra pubblico e privato, che inventi una nuova “qualità del rapporto” con il territorio e che metta al centro il binomio sviluppo/ambiente. Intendiamo, pertanto, sviluppare nei comuni interessati e nei parchi, un’azione di partecipazione rivolta alle aziende private insediate sul territorio, allo scopo di indagare la possibilità di ulteriori cofinanziamenti e/o collaborazioni per sviluppare o implementare i progetti di connessione ecologica previsti».

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