giovedì 21 dicembre 2017

Befana 2018 sul fiume Lambro. Arrivo, incontro, condivisione


Tutto lascia pensare che la Befana sia d’accordo… se infatti guardiamo il fiume, dopo l’incontro viene la convivenza e questa si produce in snaturature.

Parliamo di alcune piante che nessuno ha mai visto sul fiume, ma dicono ci siano. Le prime sono erbe numerose e, dato che c’è poco spazio e sono tante, si fanno più sottili per poter crescere tutte e andare più in alto. Certi rampicanti invece hanno una brutta fama: chi non è contento di sé li chiama parassiti, quando invece hanno solo gentilmente chiesto al tronco di dargli una mano per tenersi su, visto che da soli in questo momento proprio non ce la fanno.
Il tronco gli ha risposto di far pure, che tanto ce la fa. Gli ultimi sono due peperoncini: uno dolce e l’altra piccante: si scambiavano sguardi da lontano e si sono innamorati. E anche solo a guardarsi uno ha preso dall’altra, che l’ha portato sulla cattiva strada.


È tutta una snaturatura sul fiume la sera della Befana, tutto stona in questa falsa e vera natura: fiammelle galleggianti, animali esotici che su questo pezzetto di terra non dovrebbero starci.
Le dimensioni impossibili dei fiori, l’acqua addirittura risale controcorrente!
Animale, vegetale e umano si mischiano questa sera tra loro, e i tre regni – animali, vegetali e minerali – questa sera non riescono più a tenere i confini, li hanno già perduti. Visto che tutta la Befana sul Lambro è per i bambini, resta poi il dubbio a quale regno appartenga l’infanzia che osserva questo snaturare da far girare la testa.
Arrivo, incontro, condivisione. Terzo capitolo della “trilogia dei migranti”, dopo “Befana 2016: Panthalassa. Siamo mare” sulla sorpresa e la drammaticità dell’arrivo e “Befana 2017: Lambralalanguabangla” sulla difficoltà e la bellezza dell’incontro, la “Befana 2018: Snaturature sul  fiume” è sul tema della condivisione, tensione all’altro nonostante e grazie a quanto ci fa diversi. Quest’anno la Befana vuole dire che condividendo si impara che non esiste una natura nostra data una volta per tutte, ma solo snaturature che ci fanno cambiare e ci rendono migliori!

Laboratorio C.C.A

Mi piace vedere il fiume. Mi piace pensare che porti con se i semi, che li depositi dove rive e terre lo consentono, che questi semi attecchiscano portando il nuovo, che cambino volto ai prati, con fiori nuovi e di colori nuovi.
Forse noi siamo semi, destinati a portare il nuovo negli intorni.
Il nuovo negli intorni...
Se rimarremo uguali, se saremo impermeabili al nuovo, saremo destinati. E destinati male. Il seme cresce, vicino ad altri, si intreccia, con altri, diventa, con gli altri e succede che trovi un posto lontano mille miglia e che trovi in questo posto, il suo.
Con gli altri semi, quasi, non è più nemmeno condivisione di uno spazio o di una risorsa, ma, più naturalmente, convivenza. Lui non è più l’ultimo arrivato. Lui è il nuovo che esiste con gli altri. Lui ora è stretto con gli altri dalle radici, dal fondo e cresce con loro, e soffre con loro, non è accolto. Lui è.
È una fusione che rende una sola, unica cosa e che trasforma, cambiando la molteplicità delle forme e delle sostanze.. una reazione chimica del cuore e dell’anima.. un essere unico.. e nuovo.

Per il Laboratorio, Aldo Sangalli
 
suonerà con noi sulla riva del fiume l'orchestra di percussioni Mitoka Samba.

In collaborazione con i Comuni di Verano e Carate Brianza. Con il patrocinio ed il contributo dei Comuni di Besana Brianza e Sovico. Con il patrocinio dei comuni di Veduggio con Colzano, Albiate , Briosco, Giussano, Macherio, Triuggio e Vedano al Lambro. Con il patronato di Regione Lombardia. Con il patrocinio e l'adesione di: Commissione Europea, Provincia di Monza e della Brianza, Legambiente, Fondazione ABIO, Parco Regionale Valle del Lambro, Consorzio Comunità Brianza, Unicef Comitato provinciale MB, Emergency Gruppo Monza e Brianza

Nessun commento:

Posta un commento