giovedì 30 novembre 2017

Le improbabili economie di scopo lasciano i pendolari lombardi a terra


di Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia

Mentre i pendolari lombardi hanno passato una nuova settimana di passione con ritardi, cancellazioni,  treni stracarichi e freddi, le Ferrovie Nord proseguono con costose acquisizioni fuori dal perimetro naturale di attività. L'acquisto del 51% di "la linea Spa", costata 5,5milioni si aggiunge alle recenti acquisizioni del 50% della veronese ATV (trasporti urbani) comprata per 21 milioni (cioè al doppio della base d'asta), l'acquisto del 49% dell'azienda genovese Fuori Muro(manovre ferroviarie portuali) per 1,3 milioni di euro e il 51% di Locoitalia (noleggio di locomotive) per 5 milioni di euro.  C'è da chiedersi se questa ingente mole di investimenti per acquisizioni è giustificata da precisi piani industriali e sostenuta da analisi costi ricavi. L'azionista di maggioranza, ossia Regione Lombardia, è a conoscenza di questo sviluppo societario ? Queste acquisizioni sembrano non rispondere a nessuna logica industriale se non quella di espandere l'influenza politica e consociativa che ha caratterizzato la vita dell'azienda della società e che ha portato alle ben note vicende giudiziarie culminate con le condanne e le rimozioni di Giuseppe  Biesuz ex A.D. e a quella di Norbert Achille ex presidente. Con la nuova acquisizione, che porterebbe ad una spesa di soli investimenti fuori dalla Lombardia a ben 32,8 milioni di euro, Fnm gestirà in sub-affido linee di autobus urbane o extraurbane di Padova, Belluno, Vicenza e Venezia.

Le improbabili economie di scopo o di scala non giustificano questo rafforzamento espansionista della società pubblica lombarda che tende sempre più a scimmiottare le ferrovie dello stato ed a diventare una piccola IRI padana.

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