sabato 28 gennaio 2017

Dedichiamo il nuovo auditorium di Seregno alla Famiglia Gani


Ieri 27 gennaio 2017, in occasione del Giorno della Memoria, Seregno ha ricordato la Famiglia Gani, sterminata nelle camere a gas di Auschwitz e a Bergen-Belsen.

La famiglia ebrea Gani era rifugiata a Seregno alla Cà Bianca di via Trabattoni e nell'agosto del 1944, in seguito ad una soffiata, fu arrestata e imprigionata nelle celle di via Carlini, per poi essere deportata nei campi di concentramento nazisti.

Sulla casa campeggia da tempo una lapide che ricorda il tragico episodio e, nel passato, era stata dedicata alla Famiglia Gani anche una piazza. Purtroppo qualche anno fa, con un atto incomprensibile, l'amministrazione comunale seregnese decise di togliere tale dedica.

Su questo esisodio riportiamo di seguito gli stralci di alcuni articoli reperibili su internet.

La dose è stata quindi rincarata: «La lapide, che reca il nome anche di tre persone che non combatterono per la Repubblica Sociale Italiane e che sono celebrate solo in quanto fascisti, non è il primo errore recente dell’amministrazione di centrodestra. La piazza accanto all’ufficio postale era stata intitolata dal sindaco Gigi Perego alla famiglia Gani, deportata ad Auschwitz su delazione di appartenenti alla Repubblica Sociale Italiana, ed è stata poi reintitolata ai donatori di sangue come se nulla fosse. Lo avevo denunciato nel 2012 nel libretto che ogni anno stampiamo per il 25 aprile, ma l’allora sindaco Giacinto Mariani censurò il passaggio».
da "Il Cittadino" (per leggere l'intero articolo cliccare qui)


Da tempo a Seregno si assiste, nella continuità di governo delle giunte a trazione leghista che si succedono dal 2005, e nella sostanziale indifferenza della popolazione e della quasi totalità della stampa locale, a una serie di preoccupanti segnali di avanzata dell’estrema destra: il rifiuto di intitolare una piazza alla famiglia Gani, una famiglia di ebrei deportati da Seregno dove risedevano, la presentazione di una lista di Forza Nuova che ottiene 101 voti alle elezioni dello scorso anno, la deposizione di una lapide commemorativa ai caduti seregnesi della Repubblica di Salò nel locale cimitero. E ora questo insediarsi dei neofascisti nel centro cittadino.
da "Vorrei" (per leggere l'intero articolo cliccare qui)


Crediamo che ora sia giunto il tempo di porre rimedio a tale offesa alla memoria e proponiamo che l'Auditorium, inaugurato qualche giorno fa, venga intitolato a Giuseppe, Speranza, Regina, Ester ed Alberto Gani.

Per approfondire:
- La Shoah in Brianza: la famiglia Gani (AMPI Lissone)
- Dai banchi di scuola ad Auschwitz (Brianzapopolare)
 

domenica 22 gennaio 2017

I parchi Brianza Centrale e Grugnotorto Villoresi pronti ad unirsi?

La scorsa settimana abbiamo pubblicato un post riguardante le intenzioni di Lissone ad unirsi al Plis Grugnotorto Villoresi (leggi qui).

Un'altra buona notizia si profila all'orrizonte: anche Seregno sembra intenzionato a proseguire il percorso individuato cinque anni orsono (leggi qui) per l'unione dei due PLIS.

La notizia è stata data dal sindaco Mazza nel corso della presentazione del bilancio di previsione nel consiglio comunale di giovedì scorso. 

La nostra speranza è che tale unione avvenga il prima possibile. Ci auguriamo, inoltre, che il nuovo parco si estenda anche alle aree verdi dei Comuni di Albiate, Macherio e Sovico.

mercoledì 18 gennaio 2017

Ali sulle acque, con WWF Lecco


Prende il via martedì 7 febbraio il nuovo corso di birdwatching proposto da WWF Lecco in collaborazione con il Parco Regionale Monte Barro e il CROS (Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta) di Varenna.

La proposta è quella di un corso di introduzione al riconoscimento degli uccelli che frequentano i nostri specchi d'acqua: laghi e fiumi, stagni e paludi. Impareremo a distinguere le anatre di superficie da quelle tuffatrici, a conoscere aironi e garzette, gabbiani e sterne, limicoli e rallidi... sono centinaia di specie diverse, presenti sul nostro territorio.

Nella splendida cornice di Villa Bertarelli, a Galbiate, sono previste tre serate con lezioni teoriche della durata di circa un'ora e mezza - due ore ciascuna, in cui saranno proiettate foto commentate e disegni utili a distinguere le diverse specie.

Per sabato 25 febbraio è inoltre prevista un'escursione guidata nella Riserva Naturale del Pian di Spagna o sul Lago di Olginate nel Parco Adda Nord. L'escursione sarà pianificata in base alle condizioni meteo-climatiche in modo da privilegiare la meta che nella data programmata possa offrire la maggiore consistenza e visibilità di avifauna.

Programma completo, relatori, orari e modalità di iscrizione sul sito ufficiale WWF Lecco: wwf.lecco.it/acquatici-2017.
Le iscrizioni  sono già aperte.

martedì 17 gennaio 2017

Lissone nel Parco Grugnotorto Villoresi: una scelta forte per tutelare il verde rimasto

In rosso le aree che entreranno a far parte del PLIS Grugnotorto-Villoresi
Comunicato stampa

Il Comune di Lissone entrerà a far parte di un Parco ambientale, esattamente il Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) Grugnotorto-Villoresi .

Si tratta di una scelta politica importantissima per la città, perché mette definitivamente in salvaguardia il territorio vergine residuo e perché fa entrare anche la nostra città nella «cintura verde» che si estende a nord di Milano dal Parco delle Querce di Seveso al Parco Adda Nord passando per il Parco Brianza Centrale e il Parco Valle Lambro.

«La scelta è strategica in materia di politica urbanistica ed è in linea con gli indirizzi del nuovo Pgt sulla riduzione del consumo di suolo  - sottolinea Lisa Mandelli, assessore al Territorio - Il nostro obiettivo è valorizzare e tutelare le ultime aree verdi rimaste mediante una gestione sovracomunale, per condividere con altri Comuni interventi e azioni al fine di preservare il paesaggio rurale dall'avanzata del tessuto urbano".

Con questa motivazione la Giunta Monguzzi ha approvato la richiesta formale di ampliamento all'Ente gestore del Parco Grugnotorto Villoresi, proponendo di entrare nel Consorzio con i nostri 160 ettari già indicati a tal fine come agricoli.

Il Parco Grugnotorto Villoresi provvederà a breve a confermare l'accettazione dell'istanza del Comune di Lissone, quindi - come previsto dall'iter procedurale -  invierà la richiesta di ampliamento dei confini del Plis alla Provincia di Monza e Brianza per il riconoscimento del nuovo perimetro del Parco; alla Provincia spetterà anche decidere quali delle aree individuate dal Comune di Lissone ammettere nel Plis. Il percorso si concluderà con l'approvazione da parte di tutti i Comuni consorziati delle conseguenti necessarie modifiche dello Statuto e della Convenzione che regola i rapporti tra gli Enti consorziati.

Il Parco Grugnotorto Villoresi, istituito nel 1999, attualmente é composto dai Comuni di Bovisio Masciago, Cinisello Balsamo, Cusano Milanino , Muggiò, Nova Milanese, Paderno Dugnano, Varedo e Desio per una superficie complessiva di 1.400 ettari. Il suo territorio é caratterizzato da spazi verdi, oasi naturalistiche, campi coltivati, laghetti e giardini storici collegati da percorsi ciclopedonali, i quali possono essere considerati una rete ottimale per la mobilità sostenibile. Lissone avrà dunque modo di entrare in questa rete, usufruendo dei servizi comuni e mettendoli a disposizione della cittadinanza.

I Plis rappresentano, oltre a una forma di tutela e riqualificazione paesistica che é stata negli ultimi trent'anni ampiamente utilizzata dalle amministrazioni locali, un'importante risorsa a beneficio della collettività, che migliora la possibilità di fruire in modo funzionale e coordinato delle aree di connessione fra il sistema del verde urbano e quello protetto dei parchi regionali.

A regime, dunque, Lissone potrà vedere i suoi spazi verdi - in primis il Bosco Urbano e il Laghetto, nonché le aree di contorno alla Pedemontana - inseriti in un progetto più ampio, salvaguardando nello stesso tempo le aree a vocazione agricola, riqualificando spazi periurbani degradati e incentivando la biodiversità e l'educazione ambientale.

Luigi Bove: l'apostolo dei campi di prigionia


Il WWF Lecco sostiene il Progetto “Tigers”

http://www.wwf.it/tigre/
Lo scorso anno l’orso polare, quest’anno la tigre, dal WWF Lecco ancora un’importante donazione al WWF internazionale, per i progetti di tutela delle specie a rischio.

La tigre (Panthera tigris) è il più grande felino del pianeta, si distingue per il suo mantello, che varia dall’arancione al giallo-marrone con striature longitudinali nere e marrone scuro, e il ventre bianco. I maschi e le femmine manifestano un comportamento sociale differente: le femmine vivono in gruppo circa 3 anni con i loro piccoli, finché questi non sono cresciuti abbastanza per cacciare le prede autonomamente. Il maschio è un cacciatore solitario. Si ciba prevalentemente di selvaggina e cinghiale. Può ingerire fino a 18 kg di carne in un solo pasto, per poi digiunare anche diversi giorni. Le dimensioni del suo territorio variano a seconda delle prede: in aree con scarse possibilità di caccia un esemplare maschio si muove su una superficie che può raggiungere i 1000 kmq.

Da 100.000 a meno di quattromila esemplari!

Oggi questo animale è una delle specie più a rischio di estinzione.

Si calcola che delle 100.000 tigri censite inizialmente si sia arrivati a un minimo di 3.200 esemplari. A novembre 2010 il WWF ha lanciato un summit sulla tigre, a San Pietroburgo, durante il quale è stato elaborato un piano di salvataggio della specie, con l’obiettivo di raddoppiare entro il 2022 la popolazione di tigri selvatiche. Nell’occasione I tredici paesi che ospitano le ultime tigri (Bangladesh, Bhutan, Cina, Cambogia, India, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Nepal, Russia, Thailandia e Vietnam) si sono impegnati a proteggere meglio l’habitat di questi felini, a contrastare conseguentemente i bracconieri e il commercio con prodotti derivati dalle tigri.

La principale minaccia per le tigri è rappresentata dal bracconaggio attività criminale, altamente organizzata, che vale molto denaro, poiché un singolo animale può rendere fino a 50.000 dollari nel mercato nero.

Altrettanto drammatica è la progressiva scomparsa dell’habitat della tigre: l’uomo, sempre più alla ricerca di spazio in cui insediarsi, e la silvicoltura e l’agricoltura che non accennano a fermarsi. La foresta tropicale di Sumatra è vittima del disboscamento per far spazio alle piantagioni per la produzione di olio di palma e di cellulosa. Con la scomparsa dell’ambiente naturale si creano reazioni a catena: se la tigre non vive in uno spazio sufficientemente ampio diventa facile preda dei bracconieri. Inoltre, la ricerca di cibo si fa sempre più complessa, poiché riducendo l' estensione della foresta diminuiscono anche le prede.

L’IMPEGNO DEL WWF INTERNAZIONALE

Sono cinquant’anni, dal 1996, che Il WWF si impegna per la tutela di questa specie: oltre ad attuare progetti finalizzati alla salvaguardia dell’habitat della tigre e interventi per contrastare il bracconaggio, collabora con le popolazioni locali per promuovere attività alternative alla caccia di frodo e alla distruzione della foresta. Nel 2011, per la prima volta in un milione di anni, il numero di tigri è aumentato. Nel 2010 in India si contavano 1.400 esemplari, saliti l’anno dopo a 1.700.

Il WWF ha selezionato sette regioni chiave in cui istituire aree protette per le tigri e sensibilizzare la popolazione sulla tutela di questi felini. Per stanare i bracconieri organizza inoltre vere e proprie ronde. Il WWF si batte anche contro il commercio illegale di parti di tigre, la cui domanda è in aumento da quando la medicina cinese tradizionale sta registrando un vero e proprio boom

Oggi i dati più aggiornati parlano di circa 3.900 esemplari sparsi tra India, Siberia, Indonesia e Cina sudorientale.

DAL WWF LECCO DUEMILA EURO PER LA TIGRE

Duemila euro dal WWF Lecco per l’orso bianco lo scorso anno, ora altri duemila euro per sostenere l’impegno del WWF internazionale per la tutela della tigre. Tutti i fondi che riusciamo a raccogliere grazie all’impegno dei nostri volontari viene “reinvestito in natura” -dichiara il Presidente del WWF Lecco, Lello Bonelli- Ci impegniamo e continueremo a farlo per la tutela del nostro territorio: penso ai progetti per la tutela del gambero di fiume e a quelli per favorire la presenza di insetti impollinatori, portati avanti con la collaborazione del Parco Monte Barro, penso all’impegno per contrastare le derivazioni idroelettriche che vanno a distruggere l’ambiente naturale dell’alta Valsassina, alla battaglia contro le follie del teleriscaldamento alimentato a rifiuti che soffocherebbe di inquinanti la Brianza lecchese… ma dobbiamo essere capaci di guardare anche al di là dei pochi chilometri quadrati che ci circondano e quindi di impegnarci, come rappresentanza della più grande associazione ambientalista nel mondo, anche per progetti di più ampio respiro: per favorire l’uso di fonti energetiche rinnovabili o per contrastare il consumo di suolo, per tutelare gli habitat polari dell’orso bianco o quelli asiatici della tigre.”.

“…and Thank you again and Best Wishes to all of you for a Happy, Successful and Enriching Year 2017!...” si conclude così la mail con cui Monika Kull, dalla sede svizzera di Gland del WWF internazionale, ringrazia gli attivisti della sezione lecchese per l’importante contributo.

lunedì 16 gennaio 2017

Pedemontana e diossina: si fa presto a dire... bonifica!


a cura del Coordinamento No Pedemontana

Nei mesi scorsi sono stai resi pubblici i dati sulle analisi compiute sui terreni interessati al passaggio della Pedemontana nell'area inquinata dalla diossina dell'ICMESA.. Le analisi confermano la presenza di diossina lungo il tracciato con molti punti in cui vengono superati i limiti di rischio previsti dalla legge.

Con l' iniziativa organizzata dal Coordinamento No Pedemontana saranno illustrati i dati emersi, vedremo come la diossina ha già influito sulla salute delle persone negli scorsi anni e  cercheremo di comprendere i rischi che la popolazione corre sia che si aprano i cantieri sia che si proceda ad una complessa bonifica, poiché in entrambi i casi è prevista  la movimentazione di ingenti quantità di terra e la dispersione di polvere inquinata nell'area.

La sicurezza ambientale e la tutela della salute sono possibili innanzitutto rinunciando alla realizzazione di una inutile e costosa autostrada.

venerdì 13 gennaio 2017

Meda: una serata per presentare gli orti condivisi


Venerdì 10 febbraio 2017 - ore 21
Sala Multimediale Medateca
Via Gagarin, 13 - Meda

Vuoi coltivare un orto e non sai come fare? Ti aspettiamo venerdì 10 febbraio: con il gruppo di "ortisti" promotori e il Centro di Forestazione Urbana di Italia Nostra abbiamo predisposto un'area in Via Libertà a Meda per gli orti condivisi.
Durante l'incontro esporremo i nostri programmi futuri di sviluppo delle attività e quello che abbiamo già fatto e presenteremo il "Laboratorio di orticoltura" per potenziare le tue abilità e il tuo "pollice verde". Al termine della serata potrai già iscriverti. I posti sono limitati.


Per informazioni:
tel. 0362.186581
biblioteca@comune.meda.mb.it

sabato 7 gennaio 2017

Biassono: presentazione del libro "L'islam, religione dell'occidente"

La Casa della cultura di Monza e Brianza, la Fnp-Cisl di Biassono e la libreria Arealibri di Seregno
vi invitano alla presentazione del libro di

Massimo Campanini
Islam, religione dell’Occidente
Mimesis, 2016

L’iniziativa avrà luogo sabato 14 gennaio 2017, alle ore 17, nella sala civica Carlo Cattaneo di via Verri 14 a Biassono.
L’ingresso è libero.

Il libro. Sebbene oggi sembrino divise sul filo dello scontro di civiltà, e lo spettro evocato da Samuel Huntington si sia sfortunatamente materializzato nell'incubo degli attacchi terroristici, in realtà Cristianesimo e Islam si sono profondamente influenzati da sempre e fin dalle origini. Le profonde interrelazioni culturali, teologiche, storiche, economiche, pacifiche ma anche conflittuali (crociate, guerre, terrorismo), tra Europa e mondo musulmano, testimoniano della stretta interrelazione esistente tra i due e del reciproco condizionamento. Non è allora provocatorio definire la religione di Maometto "occidentale". In questo saggio, Campanini prende la parola ponendosi da hanif, cioè da puro monoteista nemico degli idoli fideistici, ideologici e culturali. Assume un atteggiamento non apologetico, non fobico, per indagare cosa unisce e divide Cristianesimo e Islam e per dire qualcosa di più vero e giusto sulle origini di una religione e di una civiltà, quella musulmana, che straniera, in fondo, non lo è mai stata.

L’autore. Massimo Campanini è docente di Cultura araba nella facoltà di Lettere e filosofia dell’Università Statale di Milano e di Civiltà islamica nella facoltà di Filosofia dell’Università Vita e Salute San Raffaele. E’ autore, fra l’altro, de Il pensiero islamico contemporaneo (2016), Quale Islam? Jihadismo, radicalismo, riformismo (2015), Islam e politica (2015), Storia del Medio Oriente contemporaneo (2014), Il Corano e la sua interpretazione (2013).

Ascolta l'intervista all'autore su primaradio.it