lunedì 6 ottobre 2014

Successo per il corso "Tecniche di costruzione dei muri a secco" organizzato dal WWF Lecco


Ancora un “pienone” per il corso “Dry Stone Wall”, proposto da Parco Monte Barro e WWF Lecco, per insegnare teoria e pratica delle tecniche di costruzione dei muri a secco. Anche questa quarta edizione ha visto infatti un’ampia partecipazione di appassionati, impegnati a scoprire questi manufatti di ingegneria edilizia a cui l’uomo ricorre per conquistare nuovi spazi, spesso da destinare alla coltivazione su pendii collinari o montuosi altrimenti impossibili da sfruttare.


La serata del venerdì in Villa Bertarelli a Galbiate è stata dedicata a una carrellata di immagini e spunti sull’importanza ecologica dei muri a secco proposta da Raoul Manenti e Stefano Riva del WWF Lecco, con cenni alle specie vegetali e alla microfauna che queste strutture possono ospitare. Di seguito un approfondimento tecnico  sulle tecniche di costruzione, le cause di degrado, le modalità di recupero e riconsolidamento delle pareti di sasso curata da Michael Wolfger, austriaco trapiantato sul Lario, esperto conoscitore della materia e libero professionista specializzato nella realizzazione di muri a secco, che già in numerose occasioni ha collaborato con il WWF lecchese.


Sabato 4 ottobre, nella splendida cornice del Parco Regionale del Monte Barro, coordinati da Michael Wolfger, un gruppo di oltre venti “apprendisti” ha proceduto alla messa in pratica delle tecniche di costruzione, provvedendo alla ristrutturazione di un tratto di muretto a secco in località Prà Pozzetto. Dalla preparazione dei sito alla ricostruzione del basamento e via via fino alla costruzione vera e propria e alla finitura, un tratto di muro ha ripreso vita in tutto il suo originario splendore.


L’iniziativa sui muri a secco è solo una delle numerose attività che gli attivisti del WWF Lecco portano avanti all’interno dell’area protetta del Parco Barro, andando ad affiancarsi alle ricerche sul gambero di fiume, al posizionamento di cassette nido artificiali per pipistrelli, alle bugbox per favorire la presenza di insetti impollinatori, alla manutenzione naturalistica degli stagni... in un susseguirsi di impegni per la tutela dell’ambiente e della biodiversità.

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