sabato 13 settembre 2014

Allarme capannoni inutili. Prima che sia troppo tardi, rivediamo i progetti autostradali a partire da Pedemontana


Comunicato stampa di Legambiente Lombardia

I deludenti dati di traffico sulla Brebemi erano largamente prevedibili e previsti: Legambiente, già prima dell'insediamento della giunta Maroni, aveva chiesto ai candidati governatori una robusta spending review sulle esose previsioni di investimenti per le nuove autostrade lombarde (11 miliardi solo tra TEEM, BreBeMi, Pedemontana e Rho-Monza), che nel caso di Brebemi, già in costruzione, doveva almeno consistere nella riduzione da tre a due corsie, per una autostrada che non avrebbe mai raggiunto i livelli di traffico previsti per il pareggio del piano finanziario (80.000 veicoli/giorno).


Ma ora, con un’autostrada perfino più deserta delle peggiori previsioni, gli ambientalisti non sorridono: “Il peggio deve ancora arrivare – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia - dopo le centinaia di ettari agricoli sacrificati all'asfalto, ora ci aspettiamo l'assalto urbanistico. Perchè un'autostrada vuota è un'irresistibile occasione per l'intreccio di interessi della concessionaria autostradale e dei grandi operatori immobiliari, all'una serve traffico, agli altri l'infrastruttura. Nella Bassa, da Segrate a Calcio, ci sono già centinaia di ettari di capannoni programmati, tra centri commerciali e logistici, e siamo sicuri che molte vedette sono già appostate tra i banchi degli uffici tecnici comunali. Occorre un superiore livello di attenzione e vigilanza perchè la Brebemi non segni la fine di un millenario paesaggio agrario”.

Legambiente risponde anche a Maroni, che pervicacemente ribadisce la necessità dei megaprogetti infrastrutturali: “Il ciclo politico in cui progetti come quelli di Brebemi, TEM e Pedemontana sono maturati è finito da tempo, Maroni non si ostini a cavalcare un cavallo sfiancato. Piuttosto, riprenda in mano quei progetti e mobiliti le strutture regionali, a partire da Infrastrutture Lombarde, per una profonda revisione finalizzata alla limitazione del danno. Diversamente tra qualche mese toccherà assistere allo stesso desolante spettacolo all'apertura della prima, inutile tratta di Pedemontana”.

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