venerdì 28 marzo 2014

Lissone cambia rotta: il nuovo PGT riduce le possibilità edificatorie


Lissone - Sì al nuovo Pgt, il cemento diminuisce dell’83 per cento

di Fabio Luongo da il Giorno

La città dà un drastico taglio alle edificazioni, perlomeno su suolo vergine, invertendo una tendenza che l’ha portata proprio in questo inizio di 2014 a diventare la seconda città della Brianza quanto a numero di abitanti e la più «affollata» del territorio.

Uno stop deciso alla cementificazione delle aree rimaste ancora verdi: una «sforbiciata» sancita ufficialmente con l’approvazione in via definitiva, in consiglio comunale, della prima parte della variante al Piano di Governo del Territorio. Il «sì» arrivato a maggioranza sul Documento di Piano modificato dalla nuova amministrazione è giunto tra apprezzamenti e polemiche, queste ultime da parte di un pezzo delle opposizioni e dei proprietari di terreni su cui, in base al precedente Pgt, si sarebbe potuto costruire e che ora invece vengono vincolati a verde.

Il nuovo documento prevede una riduzione dell’83% delle possibilità edificatorie: da 130.233 metri quadri di nuove costruzioni a solo 22.472, di cui 9.374 sull’area ex Motta di via Zanella, un’area industriale dismessa, mentre gli altri 13mila metri quadri potranno sorgere nella zona sud di Lissone, al confine con Monza. Così si avrebbero circa 170 nuovi appartamenti e 449 ulteriori residenti, anziché le 1.500 nuove case e i 2.604 abitanti in più previsti dal precedente Pgt.

Le cifre del cambiamento

Testo tratto dal comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune di Lissone

La variante Monguzzi  ha ridotto la previsione del vecchio Pgt al 12%, per un totale di 37.820 mq di suolo vergine potenzialmente occupati da nuove costruzioni e 46.401 mc edificabili, corrispondenti a circa 170 appartamenti
Complessivamente si passa dunque dai 130.233 mq di nuova superficie lorda di pavimento del vecchio Documento di Piano (più altri 32.108 mq per la destinazione produttiva e 141.890 mq per terziario commerciale)  ai 22.472 del nuovo (- 83%), con una forte riduzione del nuovo consumo di suolo.
In questo calcolo tra l'altro è già compresa la riqualificazione di un'area industriale dismessa (ex Motta) per 9.374 mq di superficie territoriale e 28.122 mc edificabili, in parte a destinazione residenziale (circa 100 appartamenti) e in parte di terziario.
In totale il carico di nuovi abitanti teorici in più derivanti complessivamente dalla nuova variante di Pgt è di 449 persone (e solo nel caso si destini tutto il potenziale disponibile alle residenze), a fronte delle 2604 attese secondo il precedente Pgt. Tuttavia, contando le abitazioni già realizzate e vuote e quelle in via di realizzazione, si arriverà comunque a regime a 5.450 abitanti in più: ovvero Lissone a quota 50.000!   

Perché però si è scelto di non azzerare del tutto la possibilità di edificazioni su aree libere? 

Solo per ridurre al minimo i possibili ricorsi da parte dei proprietari dei terreni che nel precedente Pgt  erano diventati edificabili.
Si è inoltre deciso di ubicare le eventuali nuove costruzioni nella zona sud della città, in parte perché alcune aree potrebbero avvantaggiarsi da una oculata e moderata sistemazione urbanistica (piazza del Cim), in parte perché altre aree si trovano a ridosso della futura nuova bretella Trmi10-ex Sp6, e dunque in una zona che non sarebbe stato possibile preservare nella sua integrità di suolo; per tale zona, posta a confine col Comune di Monza, sono previsti nei prossimi anni forti interventi sulla viabilità legati anche all'ampliamento dell'ospedale San Gerardo.  
Qualificare il verde residuo

Con la nuova variante vengono riportati da edificabili ad agricoli 360.245 mq. di suolo, a servizi 34.776 mq, a verde privato 28.679 mq, a fascia di rispetto stradale 8.759 mq. Altri 92.804 mq di ambiti con destinazione commerciale vengono stralciati e ricondotti al Piano delle Regole per lo stato di fatto esistente.
Uno degli scopi della nuova variante era infatti quello di recepire le prescrizioni del Ptcp (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) della Provincia di Monza e della Brianza, che chiedeva a Lissone il  rispetto della rete verde di ricomposizione paesaggistica e del corridoio trasversale di collegamento tra il Parco del Grugnotorto e quello della Valle del Lambro, in particolare nelle aree che fiancheggiano la Valassina e in quelle destinate a fasce di rispetto e di compensazione per la futura Pedemontana.

Immagine tratta dal "Corriere della Sera" del 4/3/2014 
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