venerdì 4 ottobre 2013

Insieme in rete: "Vogliamo un piano d'area per fermare le colate di cemento"


INSIEME IN RETE PRESENTA IN REGIONE LOMBARDIA UN'OSSERVAZIONE PER IL PIANO D'AREA

Il coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, nell'audizione del 19/09/013 in V Commissione Regionale Territorio e Infrastrutture, aveva avanzato, tra le varie richieste, anche quella di un PIANO D'AREA lungo il tracciato dell'autostrada Pedemontana.

Una proposta finalizzata a creare un grado di tutela per l'ambiente circostante il sedime dell'infrastruttura, per evitare il rischio di una colata di cemento su ambo i lati dell'autostrada, come spesso avviene quando opere simili sono realizzate, esempio visivo ne è la Milano - Venezia.


Una richiesta che non è sinonimo di "accettazione implicita" della Pedemontana ma che serve per evitare ulteriori scempi laddove questa è già in fase di avanzata realizzazione e per le tratte che, a prescindere dalla nostra volontà e opinione contraria, rischiano d'essere concretizzate se non si modifica la volontà politica in merito.
Insieme in Rete ha chiesto che l'autostrada si fermi dopo il completamento della tratta A a Lomazzo, incanalando il traffico sulla Milano - Laghi.

Vogliamo però che per quei territori che già subiscono l'invasività dell'opera, si definisca un meccanismo di tutela ambientale e d’inedificabilità per le aree prospicienti al nastro d'asfalto.

In Regione Lombardia con la pubblicazione sul BURL, Serie Avvisi e Concorsi, n. 28 del 10 luglio 2013 al titolo "Avviso di avvio del percorso di revisione del PTR", è iniziato l’iter di revisione del Piano Territoriale Regionale.
All'interno di tale procedura, abbiamo protocollato, in data 03/10/013, presso gli Uffici preposti, un'Osservazione che chiede un PIANO D'AREA con VINCOLO DI INEDIFICABILITÀ ai lati della Pedemontana, dei suoi svincoli e delle opere complementari.
Un'osservazione semplice e propedeutica all'avvio di un confronto nelle sedi deputate.

Comunicazione con richiesta di condivisione e supporto e informazioni sull'iter della stessa è stata inviata anche ai gruppi in Cons. regionale del PD e dell'M5S.

L'Osservazione, con identico testo, è stata formulata e protocollata da INSIEME IN RETE a titolo di coordinamento, dal WWF GROANE, dall'Ass. IMMAGINALOMAZZO, dal COMITATO MOZZATESE PER LA SALUTE E L'AMBIENTE, da SINISTRA E AMBIENTE di Meda, in qualità di singoli gruppi facenti parte di Insieme in Rete.


Il testo dell'osservazione



L’osservazione proposta, parte dal presupposto che l’infrastruttura autostradale “Pedemontana” avrà un impatto ambientale forte per i territori interessati dal suo passaggio, siano essi quelli caratterizzati già da un’elevata urbanizzazione siano quelli laddove esistono ancora zone verdi e ambienti naturali.Esiste la forte e motivata preoccupazione che l'opera possa divenire motore di una ulteriore spinta all'edificazione anche nelle residue zone agricole, boschive e naturali, rimaste in prossimità e/o adiacenti all'infrastruttura autostradale e alle opere ad essa connesse.Questo rischio avrebbe come ulteriori elementi negativi, un aumento  del traffico automobilistico per gli accessi a nuovi insediamenti a lato dell'autostrada nonché un incremento del consumo di suolo, che in Lombardia risulta già elevato e, in alcune zone, addirittura a livelli di saturazione.Si osserva e si chiede a tale scopo che:nel PTR sia previsto un Piano Territoriale Regionale d'Area (ai sensi dell'art. 20 comma 6 della LR 12/2005) riguardante l’intero tracciato dell’autostrada “Pedemontana”, che preveda la tutela a verde del territorio, pianifichi il recupero ambientale di zone degradate, e escluda nuove possibilità edificatorie ai lati dell’autostrada con un buffer che  preveda un vincolo di inedificabilità per entrambi i lati sia del  tracciato principale sia degli svincoli sia delle opere di viabilità complementari.Si evidenzia che nel PTCP della Provincia di Monza e Brianza, interessata dal passaggio della Pedemontana con le tratte B2, C e D, piano già approvato ed in fase di pubblicazione sul B.U.R.L., all’art. 32 delle Norme, è stato definito un meccanismo di tutela (Corridoio trasversale della Rete Verde di ricomposizione paesaggistica) nel solco di quanto sopra proposto.

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