lunedì 25 marzo 2013

Legambiente Desio, ambientalisti in trasferta

Riceviamo da Legambiente Desio il sottostante comunicato sull'iniziativa che si è tenuta a Meda lo scorso 16 marzo

Siamo dispiaciuti che gli amici del circolo Legambiente Desio non abbiano compreso che per creare una vera opposisizione a Pedemontana sia necessario procedere uniti, in particolare con le associazioni ambientaliste che operano già sul territorio (ci riferiamo a Legambiente Seveso, Sinistra e Ambiente di Meda e a "Insieme in rete"). 

Se poi, per Legambiente Desio, la partecipazione all'assemblea di alcune decine di persone (compresi gli organizzatori) rappresenta un motivo di "viva e vibrante soddisfazione" a noi sembra invece deludente in quanto precedenti manifestazioni simili - queste sì, svolte insieme alle associazioni presenti sul territorio - avevano visto una partecipazione di centinaia di persone.

Ai lettori di questo blog consigliamo di leggere anche il comunicato di "Insieme in rete" cliccando qui.


CON VIVA E VIBRANTE SODDISFAZIONE ...E DUE

Bilancio dell'assemblea "Pedemontana Usciamone Vivi" del 16 marzo a Meda.

Ancora una bella assemblea. Ancora una volta diverse decine di persone hanno partecipato alla seconda iniziativa di EXIT – Usciamone Vivi contro la realizzazione della Pedemontana organizzata Circolo Legambiente Desio con il Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza e promossa da Medinfoma.

Mentre i bambini e le bambine con il laboratorio producevano i loro disegni (quelle si grandi opere!!), abbiamo guardato il bel documentario PEDEMONTANA: USCITA SEVESO in presenza dell'autore Marco Tagliabue che è poi intervenuto; abbiamo ascoltato la relazione di Paolo Conte sui dati del Rapporto della Fondazione Lombardia per l’Ambiente (F.L.A.).

Ma soprattutto abbiamo discusso e ci siamo confrontati tra persone, comitati, singoli cittadini che hanno voluto contribuire al dibattito. Sono, infatti intervenute persone partecipi di diverse esperienze territoriali tra gli interventi, le liste civiche "Con Buraschi per Meda"; e "Meda per tutti”, il Comitato 5 D, il Comitato cittadini del quartiere Polo di Meda, il Comitato per 'Interramento della Rho-Monza di Paderno Dugnano. Quest’ultimo tra l'altro ha toccato un tema che ci ripromettiamo di approfondire, vale a dire l'inquinamento dovuto al traffico. Tutti comunque accomunati dalla preoccupazione per le conseguenze della costruzione di grandi e devastanti opere. Un confronto tra realtà diverse, che si sono espresse anche con argomenti diversi. Del resto le assemblee si fanno per questo, per discutere, non per raccogliere applausi o per ostentare la propria sapienza.

I documenti scientifici, i dati, le informazioni sono un sapere da condividere con tutti e diventano tanto più utili quanto più sono messi a disposizione e discussi. E' dalla discussione che cresce la consapevolezza dei problemi e la ricerca di come uscirne. E' questa l'impronta che vogliamo dare alle iniziative che costruiremo e che proseguiranno (quando, come e dove riterremo utile farle).

Dal canto nostro abbiamo riproposto la nostra posizione: l'unico modo di rendere la pedemontana meno pericolosa è non farla e questo è l'obiettivo che perseguiamo, senza se e senza ma. Non vogliamo chiedere modifiche grandi o piccole, vogliamo - attraverso la partecipazione più ampia possibile - contrastarne la realizzazione. Le opere come queste non servono a nessuno. Anzi a qualcuno si: ai soliti coaguli di interesse economico che hanno il solo scopo di far profitti sul territorio mangiandolo definitivamente sotto colate di catrame e cemento. A danno della salute di tutti noi. E’ una storia che si ripete. Come 36 anni fa, quando l’industria chimica era spacciata per necessaria, anzi era un desiderabile segno di progresso. Ma a quale prezzo lo sa bene chi ha vissuto quella e le tante altre tragedie della industrializzazione senza controllo. Non permettiamo che accada ancora, non lasciamo che venga compiuto per la seconda volta lo stesso “crimine di pace” (come allora definì la vicenda della diossina Giulio Maccacaro, fondatore di Medicina democratica).

Prendiamo coraggio e affermiamo la dignità del nostro no. Se la loro opera è pericolosa, ed ipoteca il nostro futuro, non la possono fare.

Ma starà a noi impedirlo. Soprattutto visto come si mette in Regione Lombardia ove, in continuità con le precedenti gestioni, sembra rinnovata l’ottusa determinazione a proseguire con la Pedemontana e considerato, a fronte di questo, il desolante e trasversale silenzio di molte amministrazioni locali, la cui unica preoccupazione è sollecitarne la realizzazione.

Noi proseguiamo, arricchiti dal confronto con quanti abbiamo incontrato all’assemblea di Meda, contenti di avere ascoltato l’esperienza di altri (su pedemontana o su altre infrastrutture). Le iniziative ora più che mai continuano a cominciare dalla biciclettata resistente del 20 aprile per le vie di Desio (al più presto i dettagli).

Campagna EXIT - Usciamone Vivi - Circolo Legambiente Desio

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