venerdì 15 febbraio 2013

Pedemontana in arrivo. Le associazioni ambientaliste chiedono di verificare lo stato di contaminazione da diossina lungo la tratta B2


LA SALUTE DEI CITTADINI E' LA PRIMA FONTE DI ECONOMIA DEL TERRITORIO

E' di ieri il comunicato stampa (vedi riquadro sotto) di Sindaci e Sindache dei Comuni di Lentate sul Seveso, Meda, Barlassina, di Cesano Maderno e della Commissaria Prefettizia del Comune di Seveso: correttamente chiedono conto a CAL del punto in cui si trova l’iter progettuale di  Pedemontana nella Tratta B2, progetto disperso dal mese di agosto 2012.

"Ben venga una posizione chiara dei Sindaci" afferma Gemma Beretta, presidente del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, portavoce del Coordinamento Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile, che da anni segue il progetto di Pedemontana.

"Purtroppo però il loro documento non menziona e non chiede conto di un dettaglio tutt'altro che trascurabile: l'obbligo per Pedemontana di verificare lo stato di contaminazione da DIOSSINA del terreno ferito dall'incidente del 1976 prima di procedere con l'opera". L'obbligo è determinato da una prescrizione del CIPE - la n. 3, in altri termini è un obbligo di legge.

"L'approfondimento è necessario, oltreché obbligato - dichiara Alberto Colombo, portavoce di Sinistra e Ambiente di Meda - anche perché i rilievi ARPA del 2008 già confermavano quelli del JCR di Ispra del 1997/1999  e segnalavano la presenza di forti concentrazioni di diossina, oltre i limiti di legge (52 campioni oltre il limite per accesso pubblico e 10 oltre il limite industriale, 10 volte più elevato) non solo nella zona A - attualmente sede del Bosco delle Querce - ma anche nella zona B e di rispetto R, dove sono previsti svincoli, opere complementari e strade di viabilità accessoria.
E’ singolare quindi che non si chieda, anche coinvolgendo l’ARPA, se sia stata effettuata e con quali metodologie e risultati, la campagna di rilevamenti approfonditi proprio nei Comuni della tratta B2 di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Bovisio Masciago, da allargare anche a Desio, così come chiede la stessa amministrazione desiana.”


Per far fronte alla necessaria bonifica dell'area contaminata nel caso di movimentazione di terreno contaminato i costi lieviterebbero enormemente, come giustamente ricorda anche Legambiente Lombardia in un comunicato stampa uscito sempre nella giornata di ieri.

"Qualora si realizzi l’autostrada Pedemontana, con il suo passaggio in zone con terreno contaminato da Diossina, per un adeguato lavoro di bonifica e di tutela della salute dei cittadini e degli operatori di Pedemontana, non basterebbero certo i 60 milioni di euro prospettati da Pedemontana per le opere viabilistiche e le compensazioni ambientali e i Sindaci mancano di chiedere proprio questo a Pedemontana, cioè che si faccia carico, nel caso, anche di questi costi aggiuntivi".
A sostenerlo è Gianni Del Pero, esponente locale del WWF.

"La salute dei cittadini - conclude infine Gemma Beretta -, vale più di ogni altro bene e è la fonte stessa dell'economia di un territorio. Sono i Sindaci i primi responsabili di questo bene prezioso, chiediamo loro di non dimenticarlo".


Comunicato stampa dei Comuni di Comuni di Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso, Meda e Cesano Maderno

PEDEMONTANA/ FINITE LE RISORSE
UN DISASTRO PER VIABILITÀ, AMBIENTE ED ECONOMIA BRIANZA


Pedemontana è in costruzione, una parte potrebbe aprire già all'inizio del 2014 e, come sostengono i principali candidati a governare la Regione, si tratta di una delle opere che devono essere terminate. Ma per il suo completamento le risorse non ci sono e il progetto esecutivo delle tratte brianzole e bergamasche ha un ritardo drammatico e inspiegabile. Tutto ciò rende impossibile concludere l'opera in tempo per ExpoMilano2015.
Con una serie di conseguenze disastrose su viabilità, ambiente ed economia. La denuncia arriva dai sindaci dei Comuni interessati in particolare alla costruzione della tratta B2 (Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso, Meda e Cesano Maderno) che già hanno diffidato Cal e Apl a chiarire la situazione e a prendere provvedimenti per scongiurare ciò che si configurerebbe un vero e proprio disastro per il territorio, spina dorsale dell’economia lombarda. Ora tutto dipenderà dal prossimo Collegio di Vigilanza, il cui presidente ne ha assicurato la convocazione nelle prossime settimane.

Il rischio, fanno presente i sindaci, è che si completi la  tratta A8-A9, ovvero il tratto di raccordo tra le autostrade per Varese e Como, rispettivamente da Cassano Magnago a Lomazzo, nonché del tratto tra Lomazzo e Lentate sul Seveso, e che tutto il traffico autostradale sfoci poi sulla SP35, sulla prima curva della Milano-Meda. Così scaricando su una provinciale già collassata e maltenuta il traffico di una nuova autostrada e saturando la viabilità locale delle auto e dei camion e di chi vorrà raggiungere il moncone di Pedemontana per andare verso Como, Varese, Malpensa e il Piemonte.

Come se non bastasse, per ottenere questo scempio sarebbe necessario destinare alla tratta già in esecuzione gran parte del miliardo e duecento milioni di euro (1,2 milardi di euro) di contributo pubblico destinato all'intera opera e che sarebbe quindi sottratto alla Brianza ed alla Provincia di Bergamo pregiudicando definitivamente la prosecuzione dei lavori.

I sindaci della tratta B2 chiedono dunque alla Regione Lombardia, che è da sempre regista dell'opera, di farsi garante:
  • della prosecuzione e del completamento dei lavori;
  • del mantenimento del contributo pubblico a servizio dell'intera opera e di tutto il territorio interessato, non autorizzando che venga anticipato per compensare le risorse non versate dai soci privati.
Chiedono inoltre a Pedemontana Spa il versamento dei 60 milioni di euro di compensazione previsti dal Cipe, in modo che i Comuni e la Provincia di Monza e Brianza possano realizzare subito opere di viabilità minore e opere ambientali che aiutino a sopportare l'impatto dei cantieri e della futura autostrada, che in quel territorio avrà il proprio svincolo principale nell'area tristemente famosa dell'incidente di Seveso del '76 e che non può e non deve pagare ancora.

Già nella diffida a Cal e Apl i primi cittadini hanno chiesto che la concedente pubblica Cal Spa non aumenti per nessuna ragione i trasferimenti (fino all’80% da 35,74%) a Pedemontana utili alla conclusione del primo lotto, essendo i Comuni del lotto 2 i destinatari legittimi di tali fondi pubblici. E hanno altresì diffidato Cal dall’approvare qualsiasi variante contrattuale che determini una realizzazione dell’opera difforme nei modi e nei tempi da quanto previsto dal progetto definitivo licenziato dal Cipe, con riferimento in particolare a una esecuzione frazionata dell’appalto sottoscritto tra Autostrada Pedemontana Lombarda Spa e Strabag Spa.

Dichiarazioni

“Siamo completamente all’oscuro di quanto sta per accadere, se è vero che entro il prossimo 28 febbraio Pedemontana, società controllata da Serravalle, dovrà dare prova a Impregilo, che guida la cordata delle imprese che hanno vinto la gara d’appalto per la realizzazione del lotto 1, di avere trovato “ulteriori risorse” per 200 milioni di euro necessarie alla conclusione di tale opera”, denunciano i sindaci di Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso, Meda e Cesano Maderno.

“Vogliamo sapere se è vero che la concessionaria non dispone delle risorse necessarie alla conclusione del lotto 1 e se è vero che si attingerà a quanto destinato al lotto 2. In tal caso si verrebbe a prefigurare una variazione radicale del programma rispetto a quanto stabilito dal Cipe. Ma il Cipe – domandiamo – ne è a conoscenza?”.

“Il nostro obiettivo è anche salvaguardare la filiera produttiva interessata che verrebbe gravemente danneggiata dall'apertura al traffico delle tratte A e B1. In tal caso il traffico autostradale si riverserebbe sulla S.P. 35 e sulla Comasina S.P. 44Bis intasandole, stante che l’Expo del 2015 è ormai alle porte. A quale destino andranno incontro i tanti, tantissimi imprenditori e artigiani della Brianza che dovranno recarsi a Milano durante l’Esposizione Universale senza poter godere di una occasione unica per il loro business, semplicemente perché la viabilità sarà loro assolutamente ostile?”.

Rassegna stampa:
- Gli ambientalisti: aree di diossina nei terreni della Pedemontana? (Il Cittadino)
- Pedemontana senza soldi non farà i sottopassi (Meda informa)
- Pedemontana: i sindaci preoccupati alzano la voce (Quì Brianza)

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