domenica 23 settembre 2012

Processo Lombarda Petroli: Sit-in degli ecologisti il 25 settembre davanti al tribunale di Monza "perchè chi ha inquinato paghi"



Comunicato stampa di "Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei di Monza Brianza"

A oltre due anni e mezzo dai fatti, si terrà a Monza il 25 settembre la prima udienza del processo contro i titolari della ditta Lombarda Petroli, che le indagini svolte dalla Magistratura hanno portato a ritenere responsabili dell’impressionante disastro ambientale causato dallo sversamento di una grande quantità di idrocarburi nel fiume Lambro avvenuto il 23 febbraio 2010 le cui immagini fecero il giro del mondo.

Al fine di rendere evidente che sensibilità ambientale e sdegno dei cittadini per questo abnorme gesto criminale contro l’ambiente e l’uomo non sono diminuiti, per sostenere il lavoro della Magistratura e per ribadire il concetto che “chi inquina paga”, l'associazione degli Ecologisti Reti Civiche - Verdi Europei della provincia di Monza Brianza, con l'adesione di altre realtà lombarde di verdi ed eco civici e del coordinamento nazionale, organizza alle ore 11,30 del 25 settembre 2012 un sit-in davanti al Tribunale di Monza in p.zza Garibaldi.

L’associazione locale di Monza Brianza, che è parte del movimento nazionale degli Ecologisti Reti Civiche - Verdi Europei, da tempo ha chiesto all’Amministrazione Comunale di Monza di costituirsi parte civile. Questo in ragione del fatto che i primi effetti del danno, ambientale e morale subito dalla comunità si sono avuti proprio a Monza / S.Rocco.

Alcune settimane dopo i fatti il Comitato dei Cittadini del fiume, assieme ai docenti di alcune scuole primarie e secondarie di primo grado di Monza, Cologno Monzese e Sovico, condusse un’inchiesta, attraverso un questionario, interviste e disegni, che riguardò un campione di circa 500 studenti. La ricerca, validata nella sua metodologia da scienziati di livello internazionale, quale il professor Kaj Noschis, docente di psicologia dell’ambiente al Politecnico di Losanna, rilevò come allora bambini e ragazzi provarono una significativa sofferenza psichica di fronte a quanto avvenuto.

Per questo chiediamo che il processo, insieme al danno ecologico e patrimoniale, consideri anche il danno morale e che quindi il doveroso risarcimento sia destinato anche a iniziative di educazione ambientale, che possano riportare tra le giovani generazioni e i cittadini fiducia in un futuro dove l’ambiente sia rispettato perché noi stessi di questo siamo parte. Iniziative di cui il Comune di Monza in particolare si dovrebbe fare carico.

Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei di Monza Brianza
ecologicivicimonza@libero.it

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