domenica 30 settembre 2012

Desio: 1.500 persone in corteo dicono "No Pedemontana"


1.500 persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata dal Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza per dire "No Pedemontana". Il corteo partito poco dopo le 15 dal centro di Desio ha attraversato la città per concludersi in via Molinara -diventata tristemente famosa per la scoperta di una discarica abusiva della 'ndrangheta- nei cui pressi sorgerà il megasvincolo tra la nuova autostrada e la superstrada Milano-Lecco.

Di seguito alcuni momenti della manifestazione.

LA PARTENZA - PIAZZA CONCILIAZIONE

 
 

IN CORSO ITALIA

 
 
 

IN VIA GRAMSCI

 
 
 
 

IN VIA LOMBARDIA

 
 
 
 
 
 
 

SOTTOPASSO FERROVIARIO

 
 
 

IN VIA MOLINARA

 

L'ARRIVO NELL'AREA DELLA MANIFESTAZIONE

 
 
 

RASSEGNA STAMPA
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Seveso e Meda: Sondaggi geognostici e ambientali di Pedemontana sotto la lente di "Insieme in Rete"

In rosso i punti ove sono stati effettuati i sondaggi geognostici e ambientali 
nell'area di Meda e Seveso 

All'inizio dello scorso mese di agosto avevamo pubblicato su questo blog la notizia dell'avvio della campagna di sondaggi geognostici e ambientali a Seveso e Meda, lungo il tragitto dell'autostrada Pedemontana.

Nei giorni scorsi Sinistra e Ambiente di Meda ha pubblicato sul proprio sito il seguente post:

Pedemontana: INSIEME IN RETE informa

Dopo l'inoltro delle nostre richieste alle Amministrazioni Comunali di Seveso e Meda, i referenti locali di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE hanno potuto avere adeguate informazioni sulla campagna di sondaggi geognostici e ambientali di Strabag, capofila dell'associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata la gara di ralizzazione della futura (e per noi inutile) autostrada Pedemontana.

Sulla base di queste informazioni, abbiamo ricostruito nella mappa sopra  i punti dei carotaggi.
Il primo step della campagna di sondaggi consistente nel prelevamento dei campioni di suolo a varie profondità, dovrebbe essere altresì terminato considerato che l'arco temporale di lavoro, dichiarato da Strabag per tale attività, andava dal 06/08/012 al 15/09/012.

Per quel che ci riguarda, permangono alcuni dubbi sulla natura dei sondaggi in questione. Al momento non ci è dato comprendere se gli stessi siano effettuati in ottemperanza alla PRESCRIZIONE DEL CIPE N° 3 e se nello spettro dei contaminanti chimici ricercati vi sia anche il TCDD (TetraClorodibenzoparadiossine), meglio noto come diossina.

Per questo, abbiamo suggerito che, qualora la diossina non risultasse tra i composti chimici ricercati, sia l'Amministrazione Comunale a richiedere a Strabag un'analisi di laboratorio che comprenda la ricerca di DIOSSINA, anche in forza del DL del 10 agosto 2012 n° 161 sulla caratterizzazione dei suoli che entrerà in vigore il 6/10/012, decreto che pone vincoli molto restrittivi sulla metodologia da seguire per sondaggi e numero di campionature sopratutto nel caso della costruzione di nuove opere autostradali.
In ogni caso, chiederemo d'essere informati sui risultati delle analisi ambientali effettuate.

Oltre a quanto sopra riportato, abbiamo notizia che la data di consegna del progetto esecutivo da Strabag ad APL (Autostrada Pedemontana Lombarda) è slittata a fine ottobre.

Dopo tale scadenza ed entro i 30 giorni, dovrebbe tenersi un incontro tra APL e i Comuni della tratta B2.
Intanto, localmente, s'è tenuto in data 19/09/012 presso la Regione Lombardia, un incontro tra le Amministrazioni Comunali della tratta B2, APL e CAL.

In detto incontro, APL e CAL chiedevano la sottoscrizione di una convenzione per la realizzazione delle opere di viabilità complementare derivanti dai risparmi sulla tratta B2, i famosi 60 milioni di euro, suddivisi tra Lentate S/S, Barlassina, Meda, Seveso e Cesano Maderno.

L'impossibilità da parte di APL e CAL di dare certezze sui tempi e sulle tranche di quote spettanti, viste le loro difficoltà a reperire fondi e il loro tentativo di fissare l'arrivo ai suddetti Comuni delle risorse economiche solo dopo maggio 2013, alla  chiusura finanziaria, ha portato i Comuni a chiedere un ulteriore aggiornamento dell'incontro.
I Comuni di questa tratta si rivedranno tra loro a Barlassina il 3/10/012

Nel frattempo, anche il coordinamento INSIEME IN RETE ha avanzato richiesta per un incontro con APL perchè risulta importante capire lo stato progettuale delle COMPENSAZIONI AMBIENTALI , oltrechè informazioni più dettagliate sul progetto e sull'aspetto economico/finanziario.

Legambiente Cantù: un Convegno per la "Custodia del Territorio"

Cantù 5 Ottobre 20012 ore 21 
Salone Dei Convegni, P.zza Marconi, Cantù (CO)

Inserito all’interno della “Settimana Europea per la custodia del Territorio” campagna civica che fa capo al progetto Europeo LandLife di cui Legambiente Lombardia è partner italiano, il convegno che il Circolo Legambiente di Cantù promuove vuole diffondere una nuova modalità di tutela del territorio che prevede la diretta partecipazione dei proprietari della terra, siano essi Privati, Enti o Istituzioni, partecipazione  finalizzata alla conservazione del patrimonio naturale e rurale, alla limitazione del consumo di suolo e alla valorizzazione delle risorse ambientali.

La Custodia si rivolge alle persone che utilizzano la terra per  la produzione  di beni  alimentari, ma anche di privati o Enti che si vogliono impegnare in una azione efficace di tutela di un bene essenziale per la vita quale il suolo.

Il Convegno, attraverso la diffusione di tale pratica, vuole  evidenziare la necessità di salvaguardare le potenzialità produttive e ambientali del suolo, sottoposto negli ultimi anni ad un consumo inarrestabile a fini edilizi e infrastrutturali, processo che ne provoca la definitiva impermeabilizzazione e sottrazione all’uso agricolo. Tema portante della serata la salvaguardia che si occuperà anche di quelle aree marginali,  intercluse nel tessuto urbano, o che sono al suo limite, ancora destinate ad un uso agricolo, aree che nel bilancio ecologico della città e del suo territorio divengono preziose, sia per la possibilità di mantenere attività agricole importanti sia per la possibilità di conservare ambiti naturali interni all’edificato.

Info:
Legambiente Cantù, via Pisacane 16
Tel.: 031 732651
E-mail  cantu@legambiente.org

Corso "Tecniche di costruzione dei muri a secco" con il WWF di Lecco


Per il terzo anno consecutivo, WWF Lecco e Parco Monte Barro propongono l'evento "Dry Stone Wall", una giornata nel Parco per apprendere teoria e pratica delle tecniche di costruzione dei muri a secco...

Per approfondire e iscriversi cliccare qui.

"L'età del cemento", un documentario sul consumo di suolo in Lombardia


L’ETÀ DEL CEMENTO
un documentario sul consumo di suolo in Lombardia

Martedì 2 ottobre - ore 20.30, nella sala del CAM Garibaldi, corso Garibaldi 27, ang. via Giorgio Strehler 2

"L'età del Cemento", un viaggio attraverso la Lombardia per raccontare una regione divenuta una distesa di gru e betoniere. Un angolo d'Italia in cui la terra non gode di alcuna tutela.

Una regione invasa dal cemento. Una colata grigia che investe la Lombardia al ritmo di 100 metri quadrati al giorno, divorando la Pianura Padana, le coste lacustri e i suoi boschi. Un fenomeno, quello del consumo di suolo, tanto sconvolgente quanto silenzioso che è cresciuto vorticosamente negli ultimi 10 anni.

Campi coltivati, prati verdi e boschi lasciano il posto a villette, centri commerciali ed ecomostri, per lo più al centro di interessi speculativi poco chiari. Palazzi e capannoni spuntano come funghi a fronte di tantissime abitazioni vuote presenti nella regione. Ma a chi servono i nuovi edifici se poi restano invenduti? Perché costruire ad ogni costo?
E' questo l'interrogativo che si pone "L'età del Cemento" che in un viaggio attraverso la Lombardia documenta l'orizzonte di una regione, divenuta una distesa di gru e betoniere. Un viaggio attraverso quell'angolo d'Italia in cui la terra - risorsa non rinnovabile - non gode di alcuna tutela. A raccontarlo sono le voci di chi ogni giorno vive e subisce il consumo di suolo: tra chi resiste e chi è minacciato da nuovo cemento e chi rischia di perdere la propria casa per far posto ad un'autostrada.

Ne parleremo con l'autore Mario Petitto e con Lucia De Cesaris, Assessore Comune di Milano, Damiano Di Simine, Legambiente Lombardia, Fabrizio Guccione, Salviamo il Paesaggio, Elena Jachia, Fondazione Cariplo, Arturo Lanzani, Politecnico di Milano, Laura Pogliani, Politecnico di Milano, Francesco Prina, Consigliere Regionale

L'iniziativa si svolge nell'ambito della Settimana Internazionale della Custodia del Territorio. Il documentario è stato realizzato con il contributo del progetto SUOLO BENE COMUNE ammesso a contributo di Fondazione Cariplo

 

venerdì 28 settembre 2012

Pedemontana Lombarda: la lunga strada dei lavori e la mobilitazione dei comitati

Bosco della Moronera
Articolo di Luca D'Achille, tratto da Salviamo il Paesaggio

Quattro domande a Paolo Conte, Portavoce di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, sulla Pedemontana e sull’attività delle associazioni che si battono per dire NO alla PEDEMONTANA e al suo devastante impatto.

Parliamo del progetto della nuova autostrada Pedemontana. Qual’è il punto della situazione sull’opera?

Dopo che nel novembre 2009 è stato approvato il progetto definitivo, a cui la corte dei conti nel gennaio 2010 ha dato il via libera, si assiste ad una accelerazione dell’intero progetto.

 Si organizza in pompa “magna” il 6 febbraio 2010, l’inaugurazione del cantiere della tratta A a Cassano Magnano. Successivamente la Società ha ugualmente messo a gara il bando per l’affidamento della progettazione esecutiva dell’opera, nonostante le molte, e a volte pesanti, prescrizione date dal CIPE, non tutte recepite da un progetto sempre meno convincente anche dal punto di vista autostradale e non solo ambientale.

Inaugurazione del 1° cantiere di Pedemontana
Tale bando nel luglio del 2011, viene aggiudicato alla Costituenda ATI con capogruppo Strabag Spa (mandanti Grandi Lavori Fincosit Spa – Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro Spa – Adanti Spa), a scapito della Costituenda ATI con capogruppo Impregilo Spa (mandanti CCC Società Cooperativa – Astaldi Spa – Impresa Pizzarrotti & C. Spa – Itinera Spa) che, arrivata seconda, nell’ottobre dello stesso anno fa ricorso con richiesta di sospensiva, bloccando temporaneamente l’opera.

E’ quanto meno curioso la velocità degli eventi che accadono dopo: nella mattinata di venerdì 17 febbraio arriva l’annuncio della sentenza del Tar, che boccia il ricorso del consorzio guidato da Impregilo, negando la sospensiva contro l’aggiudicazione. Alle 12,35 di sabato 18 febbraio (il giorno dopo!) il Consiglio di Stato ribalta velocissimamente la sentenza accogliendo il ricorso di Impregilo. In 24 ore quindi la quarta sezione «accoglie l’istanza di misura provvisoria in sede di appello contro l’ordinanza del Tar» e aggiunge che «sorprende il mancato esame di alcuni motivi da parte del Tar in sede cautelare».

Lo svincolo di Cesano - Bovisio
Una bacchettata al tribunale amministrativo e una decisione lampo. Ma la società Pedemontana è stata ancora più veloce e già nel primo pomeriggio di venerdì 17 (e poi si dice che porta sfortuna…) firma il contratto di affidamento da 1,7 miliardi dell’autostrada all’ATI guidata dall’austriaca Strabag. In ogni caso «la sospensione o l’annullamento dell’affidamento non comporta la caducazione del contratto già stipulato, e il risarcimento del danno eventualmente dovuto avviene solo per equivalente».

Simulazione di autostrada
In pratica, qualora il Consiglio di Stato dovesse dar ragione a Impregilo, al consorzio andrebbe un risarcimento del 10%, ma il contratto non si potrebbe toccare (Fonte: Milano Finanza (MF), “Pedemontana, il Consiglio di Stato dà ragione a Impregilo. Ma forse è troppo tardi”, 22/02/2012).

Questa fase rimane comunque ancora ipotecata dalle pesanti prescrizioni che il CIPE ha rilevato sul progetto definitivo e che rimangono ancora oggi sospese sul territorio – e sulla progettazione esecutiva dell’opera – come indefinite spade di Damocle che una Pedemontana – nel pieno di una crisi economica mondiale – ancora priva di più della metà dei finanziamenti necessari per concludere i lavori, non ha ancora ottemperato.

Quali sono gli ultimi aggiornamenti?

Notizia recentissima, inoltre, è quella delle dimissioni dell’Amministratore delegato di Pedemontana Soresina, uscito di scena, sembra, a causa dell’estrema difficoltà nel reperire finanziamenti dai privati per finanziare TEM e appunto Pedemontana. Una tesi giornalistica, certo, alla quale però non facciamo fatica a credere. Tradotto in altri termini significa che quelli che prima avrebbero investito ad occhi chiusi sul nastro d’asfalto contando sugli introiti dei futuri pedaggi, oggi si tirano indietro; infatti è un po’ difficile immaginare flussi di traffico in crescita con le industrie che chiudono, la benzina che aumenta, i capannoni sfitti, le case invendute ed i giovani che emigrano all’estero in cerca di lavoro.

Desio - Area di servizio nei pressi dell'ospedale
Certo la politica può sempre metterci del suo e cercare di peggiorare ancora la situazione. Recente la proposta dell’ass. Raffaele Cattaneo di Regione Lombardia (è la terza volta che ci prova) che, invece di farsi latore di un serio piano d’area per Pedemontana per impedire che la Brianza venga intasata da urbanizzazioni selvagge lungo il nastro autostradale, va esattamente in direzione opposta, ovvero cerca di consentire ai privati la realizzazione di opere “lato autostrade” e questo per cercare di “invogliare” i privati  “improvvisamente dileguatisi” ad investire nelle infrastrutture pesanti.

E in questo quadro di penuria finanziaria anche le (sacrosante, ma comunque insufficienti, data la situazione territoriale di partenza) compensazioni ambientali rischiano di restare solo sulla carta. A riprova di questa confusionaria situazione, la società incaricata di redigere il progetto esecutivi è molto in ritardo nella consegna degli elaborati che si prevede possano essere visionabili – se non ci sono ulteriori rinvii – entro la fine di ottobre 2012.

Come si inserisce la manifestazione in questa situazione?

Il 30 settembre 2012 a Desio (MB) a partire dalle ore 14 si svolgerà una manifestazione NO PEDEMONTANA promossa dal Comitato Beni Comuni che, figlio del Comitato per l’Acqua Pubblica vittorioso ai referendum dello scorso anno, sta raccogliendo sempre più composite e numerose adesioni di associazioni, gruppi e comitati che si ritroveranno per la prima volta insieme sotto questo denominatore comune.

Scarica qui il volantino
Lo riteniamo un risultato già ora estremamente positivo e che speriamo sia l’inizio di un fecondo confronto fra tutte le realtà che animeranno tale giornata. Tutti, infatti, desideriamo una Lombardia diversa, sostenibile e maggiormente rispettosa dell’uomo e del suo ambiente, tutto l’opposto di quanto Regione Lombardia sta facendo ora.

Il coordinamento di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE dal 2007, prima in solitudine, e poi con sempre maggiore interesse e cercando di coinvolgere il maggior numero di forze sociali e politiche attente ed attive, si è misurato con parole e fatti (convegni, incontri, osservazioni, azioni legali, manifestazioni, carovane informative, assemblee pubbliche, comunicati stampa, ecc.) contro quest’opera occupandosi nel merito dei gravissimi rischi che essa porta con sé. In uno dei maggiori periodi di crisi economica del nostro Paese, in un’Italia completamente cambiata rispetto agli anni del boom economico in cui l’opera è stata concepita, questo progetto non risolverà i problemi legati alla mobilità, mentre sicuramente devasterà ulteriormente il nord Milano consumando ulteriore preziosissimo suolo – fra autostrada, opere viarie complementari e connesse e nuovi edifici in massima parte inutili e figli di logiche speculative spesso opache – dove invece la tendenza dovrebbe essere quella opposta.

Desio - L'area di via Molinara (arrivo della manifestazione)
Aderiamo quindi alla manifestazione del 30 settembre con principi concreti che hanno caratterizzato le nostre proposte e il nostro costante lavoro sul territorio e perché vogliamo continuare con maggiore forza le nostre battaglie che hanno contribuito a rendere l’opera meno impattante di quanto non sarebbe stata, senza il nostro impegno continuo ed attento:

1. Vogliamo che si ripensi al sistema generale della mobilità lombarda perché non sarà un’autostrada a pagamento a risolvere i problemi di viabilità che affliggono la Brianza, ma solo un miglioramento ed un efficientamento delle viabilità ordinaria e del trasporto pubblico ed in particolare per quello su ferro, realizzando inoltre sistemi accessori di viabilità lenta (piste ciclopedonali). Questo però richiede la responsabilità per nuove scelte politiche da parte della classe dirigente di questo Paese, a cui facciamo appello, ma che al momento però non vediamo.

2. Vogliamo che Regione Lombardia realizzi un Piano d’Area per Autostrada Pedemontana con un unico articolo: “nessuna nuova costruzione dovrà essere costruita lungo l’asse di Pedemontana”. Inoltre che le compensazioni ambientali che abbiamo difeso, seppure assolutamente insufficienti, devono essere non solo realizzate ma ampliate ancora ed ancora, perché GIA’ ORA – anche senza questa autostrada – sono necessarie, visto l’alto grado di urbanizzazione dell’area pedemontana

Svincolo nel Bosco delle Querce
3. Vogliamo che questo nuovo rinascimento ambientale parta proprio dal coinvolgimento dei territori e degli attori sociali che, come i gruppi del nostro coordinamento, si impegnano per ed in esso in un ottica di rete sovralocale, che aspirano a guidare e a suggerire nuove forme sostenibili di governo del territorio basati su pochi ma chiari capisaldi:

- no al consumo di suolo, si alla fruizione degli spazi aperti anche con nuove forme di imprenditoria agricola che vedano insieme fra loro produttori e consumatori locali;

-no alla distruzione selvaggia del paesaggio urbano antico residuo, si all’efficienza energetica e al recupero delle aree dismesse anche agevolando nuove politiche dell’abitare nonché la loro restituzione per un uso a verde pubblico;

-no alla riduzione degli spazi aperti, si alla creazione di nuovi parchi regionali nella Brianza Centrale, nel Vimercatese e nella Brughiera Briantea e all’estensione dei parchi regionali esistenti (Groane, Valle del Lambro e Adda Nord) che porti ad una federazione dei parchi regionali e dei PLIS lombardi che realizzi concretamente e non solo sulla carta, la rete ecologica regionale in un ottica di un nuovo patto sociale e di nuova fruizione consapevole e corresponsabile da parte delle comunità locali.

Il megasvincolo di Desio
4. Vogliamo tutelare gli ultimi boschi pedemontani come il Bosco della Moronera, i boschi di Arcore ed, in particolare, salvare definitivamente il Bosco delle Querce di Seveso – monumento e sacrario mondiale della tragedia sociale ed ambientale legata alla diossina fuoriuscita dall’ICMESA nel 1976 – dallo sbancamento che provocherà la costruzione di Pedemontana, in barba alle prescrizioni del CIPE. Perché se il nostro impegno, anche tramite un legale, ha avuto come effetto la forte riduzione degli ettari sbancati dall’opera, non lo ha certo definitivamente scongiurato, e questo è un grave scandalo per l’Italia. Dopo aver infatti speso milioni di euro (e prima di lire) nella sua bonifica, ora svende (grazie all’ennesima legge regionale deroga) questo monumento vegetale, che era inedificabile, perché d’inciampo al “progresso”.

Proposte per tutelare il Bosco delle Querce
5. Vogliamo che la tratta B2, colpita nel 1976 dalla nube tossica dell’ICMESA, non venga nuovamente sconvolta con scavi all’interno delle ex aree A e B che, come testimoniato dai prelievi Certificati da ARPA eseguiti nell’aprile/giugno 2008, mostrano ancora una consistente presenza di diossina. Evidenziamo quindi la nostra preoccupazione derivante dal fatto che l’attuale progetto definitivo, ancora non ottempera alle vincolanti prescrizioni del CIPE e sul fatto che ci paiono sottovalutati i pericoli che possono derivare dalla movimentazione di terreno ancora CONTAMINATO da TCDD (diossina), nonché di altri terreni su cui il tracciato insiste dove nel tempo si sono evidenziate la presenza di discariche di rifiuti (talune delle quali abusive) che non ci capisce come si vogliano affrontare in un’ottica di trasparente tutela della salute pubblica.

Quali saranno le prossime mosse del comitato?

Premesso che INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, pur partecipando alla manifestazione del 30 non ha ancora aderito al Comitato per i Beni Comuni di MB, auspica, per non dissipare l’energia positiva che questa manifestazione sta generando e che sta riavvicinando tutti noi, si facciano immediatamente dopo gli Stati Generali fra tutte le componenti sociali che stanno dando vita alla manifestazione del 30 e che, dopo un confronto paritario fra tutti i partecipanti, possano far nascere delle parole d’ordine condivise, chiare, concrete e con progetti alternativi reali all’attuale modello di sviluppo che partano dal dato di realtà, dall’uomo e dall’ambiente che egli abita.

Manifestazione davanti alla Regione
Speriamo inoltre che la Politica (quella vera), che può e deve avere un ruolo diverso da quello del Comitato, si faccia finalmente attrice di tale nuovo modello che viene proposto, perché Pedemontana, se è un problema, non è che la punta dell’iceberg di una difficoltà che riveste il suolo ed il suo scriteriato consumo. Questa nuova energia, in ogni caso, ci troverà ancora maggiormente impegnati nel diffondere e nel difendere le idee e le battaglie nelle quali crediamo ed in cui siamo stati e saremo impegnati, fra le persone comuni che come noi, sempre più numerose, sono impegnate nella difesa attiva del proprio ambiente di vita.

E questo lo faremo tanto dal punto di vista legale, se sarà necessario, oltre che culturale e politico. Noi tutti saremo infatti chiamati sempre di più ad interrogarci su quale stile di vita adottare per contribuire a tale rinascimento.

Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile