giovedì 31 maggio 2012

Seregno e l'invasione delle infrastrutture (a sua insaputa)


INFRASTRUTTURE: SEREGNO PERDE IL TRENO

Comunicato stampa del Partito Democratico di Seregno


Nel futuro prossimo la città di Seregno sarà interessata da numerosi, importanti (e invasivi) interventi sulle proprie infrastrutture per i trasporti: le Ferrovie dello Stato Italiano, le Ferrovie Nord Milano, la metro-tranvia, l’autostrada Pedemontana, con il sistema viabilistico che si trasformerà di conseguenza.

La vita e le abitudini dei cittadini di Seregno ne risentiranno all’apertura dei cantieri e durante i lavori prima, ad opere ultimate poi. I progetti di cui parliamo oltretutto avranno un impatto pesante da molti punti di vista, pongono problemi per i quali non è prevista alcuna soluzione, né dagli enti promotori, né dall’Amministrazione Mariani.

A fronte di tutto ciò, colpiscono l'inerzia ed il disordine che caratterizzano l’approccio al tema di questa Amministrazione, che non dimostra nei fatti particolare coinvolgimento e competenza.

Ci aspettano una serie di trasformazioni molto importanti e concatenate in un arco di tempo ridotto, e quasi non se ne parla, fatto salvo l’impegno di PD e Comitato di Quartiere S. Ambrogio nel portare il problema all’attenzione dell’Amministrazione e dell’opinione pubblica.

Già nell'ottobre 2011 il PD di Seregno, attraverso la stampa, aveva sollecitato l'Amministrazione chiedendo di lavorare per non rischiare di dover poi rincorrere i progetti a partita ormai conclusa. La risposta degli assessori Mazza e Ciafrone fu piena di buone intenzioni, alle quali però è seguito poco o nulla.

Richiamiamo questa Amministrazione ai minimi doveri civici ed alle più semplici pratiche di buona amministrazione, come la comunicazione delle tempistiche di intervento, la trasparenza nella pubblicazione dei relativi documenti sul sito del Comune. Per ciascun progetto previsto in particolare sollecitiamo:
  • - cronoprogramma dei singoli interventi;
  • - analisi degli importi previsti a carico del Comune;
  • - analisi del progetto: positività e criticità;
  • - competenze e controlli a carico del Comune e quelli di enti terzi;
  • - mezzi e modalità di informazione e coinvolgimento della cittadinanza.
Progetto barriere fonoassorbenti lungo la linea ferroviaria.

Il relativo del piano degli interventi è stato approvato da Conferenza Unificata Stato-Regioni in data 01.07.2004, da realizzarsi in un periodo di 15 anni. Mancano 3 anni alla conclusione del termine dato (salvo proroghe).

L'Amministrazione del Sindaco Mariani può comunicare ed illustrare come e quando saranno realizzate le barriere anti rumore per il tratto seregnese che partendo dal Ceredo arriva fin'oltre il passaggio a livello del Lazzaretto e quello di S. Giuseppe?

Attivazione nuova linea ferroviaria Saronno-Seregno

Stando alle ultime notizie della stampa locale si afferma , senza che nessuno di questa Amministrazione abbia dato smentito, che nel dicembre 2012 sarà attiva la relativa linea ferroviaria.

Quando è prevista la chiusura del passaggio a livello di via Seveso e l'attivazione del traffico ferroviario passeggeri e merci? Sono previste barriere fonoassorbenti o di altro tipo su questo tratto e se sì dove e come? Con quale intensità è previsto il nuovo traffico ferroviario merci e passeggeri? Il passaggio a livello di via Bottego per quanti minuti ogni ora mediamente resterà aperto?

Sovrappasso-ciclistico pedonale su via Saronno e la linea FNM

Il progetto esecutivo (Allegato -C- pag.66 tavola grafica i riferimento E048) è già previsto.
Chiediamo di pubblicare il progetto e di illustrarne tempi previsti dell'intervento a cui far seguire un confronto con la cittadinanza.

Metro-tranvia


Il Sindaco aveva promesso nell'assemblea del 23.4.2012 che entro il mese di maggio (2012) l'Amministrazione sarebbe ritornata nel cineteatro S. Ambrogio per illustrare la sintesi delle sue elaborazioni da presentare agli organi competenti. Quando è previsto questo incontro?

Il Sindaco può smentire alcune voci che corrono all'interno della sua stessa maggioranza circa il fatto che questo progetto comunque non sarà comunque realizzato?

Pedemontana


Anche se l’infrastruttura insisterà solo per un breve tratto su territorio di Seregno interessa tutta la città, e maggiormente la zona meridionale di Seregno, per le conseguenze ambientali e di gestione del traffico.

Il Sindaco, a parte gli espropri di alcune abitazioni, ha sempre minimizzato o "voluto far dimenticare" questa problematica adducendo il fatto che Seregno né è interessata marginalmente e che non è "per noi" un problema.

Chiediamo:
  • - le date previste, da ora all'inaugurazione dell'EXPO 2015, per la cantierizzazione dei lavori sul tratto "svincolo Valassina - quartiere S. Carlo";
  • -opere ed interventi previsti per l'accesso operativo ai cantieri e per quelle relative alla scavo ed alla movimentazione dei milioni di metri cubi di terra dove è prevista la trincea
Riteniamo che questa Giunta abbia adottato un approccio al tema ed un regime di (non) comunicazione irresponsabile, eludendo costantemente le domande per incapacità gestionale.

Ci auguriamo che la risposta del Sindaco sia pronta e dettagliata: i cittadini di Seregno aspettano.

Info e contatti: pdseregno@gmail.com

Lissone: il cemento si fa spazio nel giardino della scuola


Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione che a Lissone, nei giorni successivi al ballottaggio, sono iniziati i lavori per la costruzione di un impianto di teleriscaldamento e un palazzetto dello sport nel giardino della scuola Buonarroti e lungo viale Martiri della Libertà dalla rotonda tra Via dei Platani e viale Martiri della Libertà in direzione Monza. Il tutto in un quartiere già pieno di problemi di sovraffollamento.

La zona di intervento (immagine tratta dal sito del Comune di Lissone)
Di seguito pubblichiamo alcune foto che mostrano le piante che verranno probabilmente a brevissimo abbattute.


Si tratta di pini, noci, robinie ecc. di oltre 30 anni. Molte di queste sono più alte di 20 metri ed hanno un fusto con diametro da 1,5 m. in su.



Inverigo: una serata per scoprire le opportunità del fotovoltaico


Besana Brianza: Festa provinciale ANPI


Info e programma completo su www.anpimonzabrianza.it

Non sbanchiamo il territorio! I movimenti all'Assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo


Un nutrito gruppo di attivisti della campagna “Ferma la banca” e dei movimenti No Tav Torino, No Tem e No Grat ha organizzato nella giornata di mercoledì 29 maggio 2012 un colorato presidio fuori dalla sede torinese di Banca Intesa Sanpaolo in occasione della Assemblea degli azionisti.

Due attivisti della campagna “Ferma la banca” sono intervenuti in assemblea in qualità di “azionisti critici” per mettere in luce l'insostenibilità ambientale e finanziaria degli investimenti e delle scelte della banca nel campo delle grandi opere, con particolare riferimento alle nuove autostrade lombarde (Pedemontana, Bre.Be.Mi., Tangenziale est esterna, Cremona Mantova), al terzo valico Genova Tortona, al Tav Torino Lione e al grattacielo di Banca Intesa in costruzione a Torino. Presente tutto il top management del Gruppo, in primis l’amministratore delegato Enrico Tommaso Cucchiani, il presidente del Consiglio di gestione Andrea Beltratti e il presidente del Consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale Roberto Brambilla ha fatto notare che gli investimenti in grandi opere autostradali sono il risultato di un approccio superato considerando che siamo in piena crisi climatica, che il petrolio sta finendo e che i paesi europei stanno investendo sul trasporto pubblico.

Le popolazioni locali inoltre sono contrarie e il caso della Tangenziale Est Esterna di Milano è emblematico. In quella zona si è strappato il parere favorevole dei sindaci grazie alla promessa di un potenziamento delle metropolitane, completamente disattesa. Alla risposta dello stesso Bazoli che ha dichiarato di condividere pianamente le istanze di tutela ambientale espresse, Brambilla ha fatto notare che l’ambiente non si preserva finanziando nuove autostrade.

Per quanto riguarda l'aspetto finanziario Roberto Cuda ha illustrato la precarietà dell'intera struttura finanziaria delle opere citate. In particolare le nuove autostrade lombarde costeranno più di 10 miliardi di euro con concessioni dai 20 ai 50 anni in un mercato molto volatile e caratterizzato dal progressivo esaurimento delle risorse petrolifere. Anche qui il caso delle Bre.Be.Mi da la misura dello spreco di risorse in atto: 62 km di autostrada per 2,5 miliardi di euro, costo raddoppiato negli ultimi anni, per rientrare dal quale la concessionaria dovrà incassare 10 milioni di euro al mese per 20 anni strappando veicoli nientemeno che alla A4, che corre in parallelo. Una scommessa che assomiglia molto a un azzardo, sul quale verranno impiegati i soldi dei risparmiatori. E' stato quindi richiesto ai dirigenti di Banca Intesa di spiegare il motivo del coinvolgimento dell'Istituto, visto che altre banche hanno scelto posizioni molto più defilate.

Poi sono state chieste delucidazioni in  merito al ruolo della banca nella costruzione del Terzo Valico e del Tav Torino Lione ed è stata segnalata nuovamente l’assurdità del grattacielo in costruzione a Torino, che costerà quasi 500 milioni di euro, più dei 300 milioni che il gruppo vorrebbe risparmiare attraverso il piano esuberi. Purtroppo a queste domande non è stata fornita alcuna risposta.

Nello specifico Intesa risulta essere uno dei principali finanziatori della Cmc, la cooperativa incaricata di eseguire i lavori per il tunnel geognostico del Tav Torino-Lione: alla fine di giugno 2011 erano iscritti nel bilancio Cmc 28 milioni di euro di finanziamenti da parte della banca, quasi il doppio rispetto a sei mesi prima. E’ stato chiesto se tale aumento è dovuto all’inizio dei lavori in Valsusa, ma Cucchiani ha risposto che gli impieghi della banca sono coperti da segreto bancario.

Prendiamo atto che Intesa non ha nulla da dire sulla sostenibilità ambientale e finanziaria delle opere sostenute, che ha deciso di mettere a repentaglio i soldi dei risparmiatori e non intende rispondere alla istanze del territorio.

Sul Tav Torino Lione è intervenuto anche Massimo Zucchetti, docente del Politecnico, che ha messo in luce i danni e l’inutilità dell’opera. Quanto all’eventuale impegno finanziario di Intesa, Cucchiani ha affermato che la concessione del credito verrà valutata “secondo la capacità di rimborso espressa dal progetto, le garanzie a tutela della banca, nonché la redditività e il conseguente ritorno agli azionisti sul capitale investito'”. Cucchiani ha aggiunto poi la necessità che l'iter di approvazione del progetto preveda processi articolati con varie consultazioni sia a livello istituzionale che territoriale, ma la banca si sta chiedendo se per il futuro “non sia necessario elaborare criteri aggiuntivi e volontari che portino a un'integrazione più profonda, trasparente e aperta con tutti i soggetti interessati”.

Nelle stesse ore in piazza San Carlo, davanti all’ingresso della sede del gruppo, gli attivisti hanno dato visibilità al proprio dissenso, distribuito materiale e sensibilizzato i cittadini, invitandoli a continuare la pressione sulla banca.

Per informazioni e foto: www.fermalabanca.org

mercoledì 30 maggio 2012

UN ABBRACCIO PER SALVARE LE TORRETTE

Sabato 9 giugno 2012 dalle ore 15.00 alle 19,30 e dalle 21,00 23.00
siete tutti invitati all'evento pubblico 

SALVIAMO LE TORRETTE
IL LUOGO DEL CUORE DI MACHERIO E DELLA BRIANZA
per il parco sovraccomunale
per difendere le compensazioni ambientali
per dire basta al consumo di suolo e alle colate di cemento 

promosso dall'Osservatorio PTCP MB con il Circolo Legambiente "R. Giussani" di Desio e con l'Associazione Torrette di Macherio che si terrà a Macherio MB negli spazi circostanti l'Oratorio di Santa Margherita alle Torrette c/o via Battisti 

Non puoi assolutamente mancare! 
La tua presenza fa la differenza! 


Intervento a cura del comitato promotore di SALVIAMO LE TORRETTE

E ormai passato più di un lustro da quando l'Associazione Torrette Bini Dosso Boscone - prima da sola, ed, in seguito, con il Coordinamento Regionale di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile" e al "Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale" - si è mobilitata per tutelare le aree agricole e naturali periurbane che circondano la località Torrette di Macherio, sul confine coi comuni di Lissone e Sovico (e non lontano da quelli di Albiate e Seregno), laddove sorge il prezioso Oratorio di Santa Margherita di puro stile gotico-lombardo risalente XIII secolo, molto probabilmente, un tempo, annesso ad un convento.


Sin dagli inizi l'obiettivo delle associazioni ambientaliste si è indirizzato verso l'inclusione delle aree delle Torrette e dei contigui territori dei comuni di Lissone (Bini), Albiate (Dosso) e Sovico (Boscone) nel Plis della Brianza Centrale.


Un primo parziale risultato venne ottenuto grazie all'accordo sottoscritto, nella primavera del 2009, con la Provincia di Milano, dai comuni di Albiate, Macherio e Sovico, per la costituzione del Plis "Alma Solis", in realtà mai attuato.


Dal canto loro le associazioni ed i gruppi ambientalisti aderenti ad "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile", oltre ad aver suggerito e, successivamente, condiviso la proposta del DiAP Politecnico di Milano di "paracadutare" sull'area delle Torrette e di Santa Margherita (Lissone) il Progetto Locale n°24 delle Compensazioni Ambientali di Pedemontana, nel marzo del 2009, promossero ad Albiate, col patrocinio della Provincia e del Politecnico di Milano e dei comuni di Albiate, Macherio e Sovico, un convegno per sostenere l'ampliamento del Parco Brianza Centrale ("Un nuovo parco per la Brianza Centrale"), indubbio progenitore della successiva proposta dell'istituzione di un Parco Regionale del Nord Milano e della Brianza centro-occidentale e, della recentissimo, quanto auspicato, progetto di ricucitura (“super parco”) tra i Plis del Grugnotorto Villoresi e dello stesso Brianza Centrale.


Ma, nell'ultimo decennio, gli spazi aperti inedificati delle Torrette hanno ricevuto anche ben altri tipi di attenzioni come quelle, mai nascoste, dell'immobiliare proprietaria di quasi la totalità degli stessi, che mirano ad una estesa edificazione del territorio a discapito, innanzitutto, dell'attuazione delle compensazioni ambientali di Pedemontana, ma anche di una reale inclusione delle aree nel parco sovracomunale e, non ultima, della salvaguardia delle aree agricole (le uniche realmente strategiche rimaste sul territorio del Comune di Macherio) che, in parte, ricadono all'interno del perimetro di un importante corridoio primario della RER, la Rete Ecologica Regionale.


In tempi più recenti, l'attuale amministrazione Comunale di Macherio guidata dal sindaco Giancarlo Porta, in aperta contraddizione con le promesse elettorali e con dell'apporto dato alla campagna per sostenere l'Oratorio di Santa Margherita come Luogo del Cuore 2010 del FAI (l'edificio religioso, con quasi 2600 indicazioni, si è classificato primo tra i luoghi censiti della Provincia di Monza e Brianza e 42° assoluto a livello nazionale), ha pensato, inizialmente, di non indicare nessun ambito delle Torrette tra quelli così detti "Agricoli Strategici" da inserire nel PTCP della Provincia di Monza e Brianza (scelta, in seguito, solo in parte, corretta dalla stessa provincia...). Successivamente, proprio sui terreni agricoli che fanno da sfondo all'Oratorio di Santa Margherita, ha localizzato un primo ambito di trasformazione residenziale che, se realizzato, costituirebbe un ferita mortale per il paesaggio dell'intero contesto.

Infine, dopo averne ottenuto lo strumentale stralcio dagli Ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico del PCTP di Monza e Brianza, ha richiesto, a Pedemontana, una più che consistente riduzione sia qualitativa che planimetrica (pari all'incirca al 70% del totale) del Progetto Locale n°24 delle compensazioni ambientali.

Per tutte queste ragioni, coscienti dell'incombente rischio di devastazione dell'intera area agricola, forestale e paesistica delle Torrette, perchè essa non diventi luogo di ennesimi quanto ingiustificabili episodi di consumo di suolo e di cementificazione del territorio

l'Associazione Torrette Bini Dosso Boscone di Macherio
l'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza
Legambiente - Circolo Roberto Giussani di Desio



ELENCO DELLE ADESIONI
Progetto Macherio - Per Bareggia, Partito Democratico Monza e Brianza, Sinistra Ecologia e Libertà Monza e Brianza, Arci “Nuova Resistenza“ Macherio, il Paese Macherio, Coordinamento associazioni e gruppi per l'ambiente “Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile”, Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale Seregno, Comitato per il Parco Regionale della Brughiera, Coordinamento Associazioni Parchi Lombardi S.O.S. PARCHI Bene Comune, WWF Lombardia, WWF Sezione Groane, Legambiente Lombardia, Legambiente Circolo Alexander Langer Monza, Legambiente Circolo Laura Conti Seveso, Legambiente Circolo Seregno Onlus, LIPU, Sinistra e Ambiente Meda, Alternativa Verde Desio, Associazione per i parchi del Vimercatese, Associazione ecologica “la puska” Lentate sul Seveso, Associazione per la mobilità sostenibile eQUIbici Lissone - Fiab, CCA Commissione Cultura Alternativa Carate Brianza, Equigas Lissone, Gas Macherio, Distretto di Economia Solidale DES Brianza, Bottega Equa e Solidale Macherio, Unarca Macherio, Nazca Cooperativa per il Commercio Equo e Solidale, Associazione Amici della Natura Triuggio, Italia Nostra Monza, Pro Meda, Verdi Arcore, Lista per Biassono, Lista Concetta Monguzzi per Lissone, Lista Civica il Listone Lissone, Uniti per Sovico, Ecologisti e reti civiche, Associazione Volontari Le Contrade Inverigo, Associazione l'Orrido di Inverigo, Associazione Culturale Brianze Briosco, Verdiamoci a Sovico, Sovico in Transizione, C.R.O.S. Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta Varenna, Associazione Amici Parco Nord Milano, Comitato NO eliporto al Parco Nord, vorrei.org, brianzapopolare.it, brianzacentrale.blogspot.it

Triuggio. Pipistrelli, i re dalla notte

Conosciamo il Parco
PIPISTRELLI, I RE DELLA NOTTE
Semplici incontri per tutti
Giovedì 7 giugno 2012
Ore 21.00 Cascina Boffalora
Rancate di Triuggio - Viale Susani

A cura della Dott.ssa Mariella Nicastro
Tecnico Faunista del Centro Tecnico Naturalistico del Parco Valle Lambro, che ci guiderà lungo un meraviglioso viaggio nell’immaginario, sfatando le più diffuse false credenze popolari che accompagnano questi utili mammiferi volanti e attraverso una nuova visione che li rivaluti per l’importante ruolo ecologico da loro rappresentato.
Seguirà una breve passeggiata dove, aiutati dal rilevatore di ultrasuoni emessi dai pipistrelli (bat-detector) ascolteremo le voci dei nostri amici “divoratori di insetti”

Si consiglino scarpe adatte per strade sterrate, una torcia elettrica ed un buon silenzio

E’ necessaria la prenotazione telefonando a:
Bruno 0362 970289 - Luciano 0362 919479  - Raffaele 0362 918274 - Romano 0362 97685
 

Info: e-mail: adn.triuggio@gmail.com - sito www.amicidellanaturaditriuggio.it

Immagine tratta dalla locandina dell'evento

Inverigo: un viaggio lungo 25 secoli

Venerdi, 1 giugno 2012 alle ore 21
presso Villa La Rotonda di Inverigo

Luigi Perego e Elio Pozzoli presenteranno  il  documentario storico-fotografico

SEQUENZE INVERIGHESI

in cui narrazione, immagine e musica accompagneranno un  viaggio ad Inverigo e territori vicini, attraverso  25 secoli di Storia: dalle palafitte sul Lambro fino agli odierni momenti di crisi.  Società, arte ed economia sono  gli argomenti su cui la ricerca documentaria, oltre che fotografica, ha indagato, disvelando aspetti poco noti.

I due autori hanno messo a fattor comune gli studi di storia locale in un caso e l'arte fotografica nell'altro. Questa iniziativa personale degli autori è rivolta alla popolazione ed  alle associazioni che a diverso titolo si curano del territorio oltre che alle Istituzioni quali sindaci, assessorati alla cultura e scuole dei territori vicini ad Inverigo.

Interverranno:
Leopoldo Pozzi, presidente del Gruppo Ricerche Archeostoriche del  Lambro, ente gestore del Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono;
Maurizio Ratti, responsabile per l¹ambiente della delegazione FAI Brianza Laghi.

Info: paolo.bianchi64@alice.it

Seveso: progetto "Paradiso Verde"

Il tratto del torrente riqualificato
Il tratto del torrente prima dei lavori

Sono stati completati i lavori relativi al progetto ‘Paradiso Verde’, realizzato dal Comune di Seveso, dall’Associazione Fiumevivo e dalla Cooperativa EsaCoop in collaborazione con la scuola secondaria di I grado Leonardo da Vinci di Seveso.

L’intervento ha realizzato la riqualificazione di un tratto degradato del torrente, con sistemazione delle sponde, apertura di un accesso al fiume e predisposizione di un’area didattica attrezzata aperta alle classi che potranno tenere le lezioni in uno spazio naturale a contatto con il fiume.

Le classi coinvolte hanno partecipato al progetto di posizionamento dell’arredo urbano e della scelta delle specie da piantumare e  hanno individuato, in collaborazione con Fiumevivo, l’intervento migliore da utilizzare per il ripristino spondale (grata viva e massicciata al piede).

L’intervento ha previsto anche l’installazione di due telecamere, la prima sull’area didattica e la seconda sul fiume e in grado di fornire in tempo reale un’informazione sul battente idrico e sul colore dell’acqua.

Fonte: News letter Contratti di Fiume

Il Lambro "di terra e di cielo"


Nell'ambito della manifestazione "Di terra e di cielo", in corso di svolgimento a Varese, fino al 5 giugno - un'iniziativa curata da Legambiente, Lipu e Filmstudio 90 - martedi` 5 giugno un appuntamento dedicato ai corsi fluviali e anche al fiume Lambro.

Alle ore 21, presso la Sala Montanari a Varese, è in programma la proiezione del film "Amare le acque e chiamarle per nome" di Marco Tessaro, Italia 2011, 30’. Il documentario affronta il tema della rivoluzione industriale, quale elemento che modifica il rapporto tra l'uomo e l'acqua, intesa come risorsa ambientale fatta di laghi, fiumi e corsi d'acqua minori: come ricucire la frattura tra uomo e acqua?

A seguire verrà proposto il documentario "Ciar cumè l'acqua del Lamber" (Chiaro come l'acqua del Lambro) realizzato da Elena Maggioni, Hulda Federica Orrù e Carlotta Marrucci.
Un viaggio di 130 km per raccontare la vita che scorre lungo il Lambro e scoprire dove e quando l'equilibrio fra l’uomo e questo fiume si è spezzato. Un viaggio attraverso i ricordi di chi vive lungo le sponde del fiume, nei quali è possibile trovare anche una speranza per il futuro.

Fonte: news letter Contratti di Fiume

martedì 29 maggio 2012

Il bluff del PTCP di Monza e Brianza

 
Riportiamo di seguito alcune valutazioni contenute nel documento regionale di verifica del PTCP della Provincia di Monza e Brianza. 

Il quadro è veramente sconsolante; nel PTCP sono riportate tante dichiarazioni di principio e pochi fatti!

Segue il comunicato stampa delle associazioni e dei gruppi ambientalisti riuniti sotto la sigla dell'Osservatorio PTCP. 


DAL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DELLA REGIONE


Gli ambiti di interesse provinciale sono stati introdotti dal PTCP al fine di garantire il mantenimento di spazi inedificati fra tessuti urbani limitrofi e per conservare l'identità propria di ogni ambito urbano.

A tale obiettivo dichiarato non risulta però essere associata sufficiente concretezza a livello di misure attuative, poiché le norme inserite prevedono di fatto l'edificazione, condizionata solo ad alcune marginali norme di mitigazione e compensazione.
(...)

In questa ottica, rilevando positivamente lo sforzo prodotto per assicurare il consumo di suolo, si chiede di declinare le azioni in capo alla Provincia per il raggiungimento di tale obiettivo.
(...)

Al riguardo, pur apprezzando il proposito, le indicazioni non prevedono obblighi e quindi il conseguimento dell'obiettivo non è assicurato.
(...)

A tal fine è auspicabile l'indicazione delle azioni, in capo alla Provincia, per il raggiungimento dell'obiettivo del consumo di suolo.
(...)

Il Piano, al di à di obiettivi e generiche affermazioni, non sembra dimostrare particolare attenzione alla definizione di azioni  per la realizzazione di sistemi verdi di qualità attraverso la costituzione di un tessuto connettivo (sistema verde) tra i frammenti di verde pubblico e privato, esistenti ed in programma, e le aree aperte agricole produttive ed incolte, etc.
(...)

LA REGIONE CI DA’ RAGIONE:
CAMBIAMO QUESTO PTCP DI MONZA BRIANZA!

Comunicato stampa dell'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza

Dopo aver ascoltato discorsi politici e proclami sulla tutela del suolo, dopo aver assistito al proliferare di convegni indetti dalla stessa amministrazione provinciale sul tema del consumo di suolo, dopo aver evidenziato in maniera chiara e netta – grazie alla nostra costante presenza durante tutte le fasi che hanno portato alla costruzione di questo adottato PTCP di Monza e della Brianza – che questo stesso Piano non rispondeva a nessuno di questi proclami, ora anche Regione Lombardia finalmente conferma quello che le associazioni e i gruppi ambientalisti della Brianza avevano già correttamente segnalato anche all’interno della Valutazione Ambientale Strategica del Piano.

Ovvero che questo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale avrebbe potuto essere un’occasione per mettere l’ambiente al centro delle scelte urbanistiche in Brianza, ma che ciò non è stato. In questo PTCP infatti (sono parole estratte dal parere di regione Lombardia) “non si rilevano né criteri, né specifiche misure finalizzate alla reale modifica del trend del consumo di suolo”, in una provincia che – sulla base del RAPPORTO ISTAT commentato sui quotidiani nazionali dei giorni scorsi – è in assoluto la PRIMA (e non più la seconda dopo Napoli) provincia più cementificata d’Italia.

Un PTCP che pensato diversamente avrebbe permesso alla Provincia di esprimere un’ipotesi di tutela del territorio, anche al di sopra degli interessi particolari dei singoli Comuni che – salvo la bella eccezione dell’attuale Comune di Desio – non si sono distinti fino a questo momento per l’attenzione alle problematiche ambientali e che, anzi hanno depositato moltissime osservazioni per richiedere stralci (sui quali avevamo chiesto pubblicamente al Presidente Allevi – che detiene, da quando Antonino Brambilla si è dimesso per le note vicende giudiziarie in cui è indagato, la delega alle politiche territoriali – di “stralciare questi stralci”), per poter costruire ancora e ancora e ancora, fuori da qualsiasi reale necessità.

Non può e non deve dunque finire così.

Il PTCP non è stato ancora approvato, il nostro coordinamento ha presentato decine e decine di osservazioni che prospettano la possibilità di un reale cambio di passo nella politica territoriale provinciale e di ogni singolo comune, dove davvero il suolo venga realmente tutelato per la salute di noi tutti: sono osservazioni concrete e immediatamente applicabili. Chiediamo che gli ambiti agricoli che sono strategici per il nostro futuro non solo vengano concretamente tutelati ma ampliati perché si può e si deve. Chiediamo che siano attivate politiche territoriali che smettano di svendere ed invece rendano reali (e non colorandoli di verde solo su carta) gli ormai improcrastinabili corridoi ecologici (una figura simbolica di per sé già scandalosamente insufficiente e che dà la reale “tara” dell’ambiente nel quale viviamo, se si pensa che i “corridoi” sono ambienti per lo più lunghi e stretti) utili per la sopravvivenza di tutte le specie viventi. Non ultimo l’essere umano che deve poter beneficiare e vivere appieno in un ambiente salubre e in un paesaggio gradevole, che non deve essere consumato solamente stando in macchina, ma goduto in bicicletta ed a piedi senza pericoli.

Noi non dimentichiamo che questo PTCP potrebbe invece essere figlio di zone d’ombra, di aderenze sospette e di tessuti (troppo) morbidi alle infiltrazioni della criminalità organizzata.

Noi non dimentichiamo che alcune figure politiche ed alcuni amministratori posizionati sino a ieri in posti chiave per il governo (che parola nobile potrebbe essere questa, se fosse coniugata con lealtà e spirito di servizio volto al bene reale dell’intera comunità) del territorio e che erano una “squadra” potente anche in Provincia di Monza e della Brianza, ora sono in carcere o agli arresti domiciliari perché indagati per corruzione proprio su intrecci che interessano le “politiche” territoriali.

Come associazioni e gruppi ambientalisti avevamo scelto di essere soggetto PROPOSITIVO in un rapporto di confronto con la Provincia, disposti a entrare in tensione con quelle amministrazioni del territorio più ostili a comprendere la difficoltà del tempo presente.

Siamo consapevoli che è più che mai importante per noi tutti intervenire per una responsabile gestione della cosa pubblica e dell’ambiente.

Fedeli a questo atteggiamento, siamo quindi a chiedere che questo PTCP venga corretto accettando totalmente le nostre osservazioni. Contestualmente, come principio di precauzione, nell’attesa che questo il PTCP venga profondamente rivisto, chiediamo anche l’applicazione di una moratoria che blocchi tutte le trasformazioni urbanistiche attualmente previste all’interno dei piani urbanistici locali su suoli inedificati. Sull’ambiente della Brianza la partita è troppo importante. La Provincia deve ora cambiare passo ed assumersi le proprie responsabilità.

Non accetteremo che, per non scontentare nessuno, tutte le osservazioni presentate vengano rigettate, perché non tutto e tutti si possono mettere sullo stesso piano. Perché questo piano così com’è non si può accettare – anche la regione in questo ci dà ragione e lo chiede alla Provincia – perché la Politica (con la maiuscola) non può accontentare tutti – scontentando tutti – ma deve prendere una posizione chiara e per noi questa posizione non può che essere nettamente a difesa dell’uomo, del suo ambiente, della sua terra e del suo suolo.

Perché se ciò avverrà sarà l’ennesima (e probabilmente definitiva) occasione mancata che diverrà per noi la prova del fallimento dell’amministrazione provinciale in materia di governo del territorio.

E questo la Brianza non lo merita e non se lo può più permettere.

Leggi anche la pagina dedicata alle osservazioni al PTCP di Monza e Brianza

lunedì 28 maggio 2012

Lungo i sentieri del nord-est canturino


di Legambiente Cantù

Domenica 27 maggio 2012 si è svolta la passeggiata organizzata da Legambiente Cantù nell'ambito della programmazione di escursioni promosse dal Comitato del Parco della Brughiera finalizzate alla conoscenza del nostro territorio.


E' un'esperienza che è già stata vissuta l'anno scorso ma che ci fa riscoprire ogni volta la bellezza e la particolarità di questi luoghi.


Lungo i sentieri, che ci rivelano un paesaggio sempre mutevole, ricco di storia, di scorci panoramici e di naturalità, si riscopre il piacere di stare insieme, si ritrova il tempo per l'ascolto e la comprensione dell'ambiente che ci circonda.


Due gruppi composti da adulti e bambini hanno ripercorso  gli itinerari che, snodandosi tra il bosco, i piani alti e i valloni, si sono rivelati sorprendentemente vitali per la presenza dei torrenti rianimati dalla grande quantità d'acqua, un paesaggio poco usuale ma affascinante e piacevole.


Al banchetto, al quale tutti hanno potuto rinfrancarsi dalla fatica con gustose vivande, c'è stato il tempo e l'occasione per chiacchierare ed esprimere le nostre preoccupazioni  e le nostre speranze nei confronti di
un tema che ci sta a cuore, il parco regionale, e che per noi  è  in relazione molto stretta con il tema del  consumo di suolo, che a Cantù interessa in modo particolare tutte le aree verdi interne alla città.
 

E' con la ricucitura di questo imponente sistema interno con le aree esterne del parco  che individuiamo  l'occasione  per ridare tutela e salvaguardia delle risorse e soprattutto qualità allo spazio urbano.



Il volo degli aquiloni, che con pochi aliti di vento si sono alzati nel cielo, gioia e magia per i bambini, è stato per noi  l'immagine della possibilità di essere finalmente liberi di fruire di questo ambiente, liberi, se la città  di Cantù lo vorrà, di considerare questo territorio un patrimonio per  tutti.



La carta dei sentieri realizzata da Legambiente Cantù



Aiuole fiorite a Giussano


 

Segnaliamo una buona pratica che ogni comune può adottare: la piantumazione con semi di fiori di campo delle aiuole. Sono belle da vedersi, richiedono pochissima manutenzione perchè non hanno bisogno di tagli frequenti, naturali perchè evitano l'utilizzo di erbicidi o pesticidi.

Nelle foto: le aiuole fiorite di via Como a Giussano

Gli auguri di Equibici al nuovo Sindaco di Lissone

Equibici è fiera, onorata  ed orgogliosa che Concetta Monguzzi, socia storica di Equibici sia stata eletta sindaco di Lissone.

Quando la gente può scegliere premia l'onestà, la disponibilità e la capacità.

Auguri Conce, non ti faremo mai mancare il nostro sostegno.

E adesso ... pedaliamo insieme.

Maurizio Mariani
Presidente Equibici

Il Blog Brianza Centrale si unisce ai complimenti e si augura che Lissone, con la nuova amministrazione, dia un contributo sostanziale all'ampliamento del Parco Brianza Centrale.

domenica 27 maggio 2012

Macherio... il cemento avanza all'interno del Parco Valle Lambro


Riceviamo e pubblichiamo alcune immagini riguardanti il rifacimento del parcheggio dello storico ristorante della Grotta (nei pressi della stazione di Macherio Canonica della  Monza-Molteno-Oggiono) all'interno dei confini del Parco Regionale della Valle del Lambro.


L'intervento, a nostro avviso discutibile,  ha rimodellato parte del pendio della scarpata, sotto la strada provinciale, cancellando il prezioso sottobosco (tra i più belli del territorio), per fare posto a terrazzamenti artificiali con relativo impianto di irrigazione per l'impianto di arbusti, che almeno speriamo non siano di specie esotiche.


Ci chiediamo chi abbia dato l'autorizzazione a tutto ciò.

Pianta della zona. Il perimetro del Parco Naturale Valle del Lambro è indicato dai pallini neri.

Oasi LIPU di Cesano: il programma delle escursioni notturne e delle visite giuidate del mese di giugno


VENERDI’ 8 e 22 GIUGNO
ore 21
ESCURSIONI NOTTURNE ALL’OASI LIPU


Continuano le visite guidate notturne in Oasi.
Con la primavera la Natura si risveglia e i volontari LIPU, dopo una breve presentazione sulla fauna presente in Oasi, accompagneranno i visitatori in una passeggiata alla ricerca di civette, allocchi e di altri piccoli abitanti del bosco.

Prenotazione obbligatoria
Donazione per singola escursione: € 5 a persona; Soci LIPU gratis.


DOMENICA 10 e 24 GIUGNO
ore 14.00
VISITE GUIDATE ALL’OASI LIPU


La domenica pomeriggio i volontari LIPU vi accompagneranno sui sentieri dell’Oasi per scoprire la natura: brughiere, boschi e stagni dove poter fare un po’ di birdwatching.

Donazione: € 3 a persona; Soci LIPU gratis
Per gruppi superiori a 10 persone la prenotazione è obbligatoria.


Le iniziative rientrano nel calendario degli “Eventi Natura: Primavera-Estate 2012” dell’Oasi organizzati in collaborazione con il Comune di Cesano Maderno e con il patrocinio della Provincia di Monza e Brianza.

OASI LIPU CESANO MADERNO
Via Don Orione, 43 - 20811 Cesano Maderno (MB)

venerdì 25 maggio 2012

Ogni giorno in Provincia di Monza e Brianza vengono urbanizzati 5.693 m2 (pari a 3,2 volte Piazza Duomo di Monza)

Quest'immagine vi ricorda qualcosa?

E' stato presentato lo scorso 14 maggio, presso la sede regionale di Palazzo Pirelli, il Rapporto 2012 sul consumo di suolo, esito di due anni di ricerca condotta presso il DiAP del Politecnico di Milano dal Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo (CRCS), fondato da Legambiente e Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), grazie al contributo di Fondazione Cariplo e alla collaborazione di diverse istituzioni tra cui Regione Lombardia, Regione Toscana, Provincia di Lodi.

La nuova edizione del rapporto contiene un affondo sugli esiti territoriali delle scelte urbanistiche a livello comunale, ed esplora in particolare l'area centrale della metropoli lombarda, nelle province di Milano, Lodi e Monza e Brianza, grazie ai più recenti dati forniti dal repertorio geografico DUSAF sviluppato da Regione Lombardia.“In Italia - segnalano i responsabili del CRCS - continua a mancare una adeguata contabilità degli usi e dei consumi di suolo, e ciò depotenzia fortemente qualsiasi politica di contrasto degli sprechi di una risorsa strategica qual è il territorio agricolo e forestale”.


“La mancanza di dati affidabili e aggiornati sugli usi del suolo impedisce alla politica di 'vedere' la gravità del fenomeno e di correre ai ripari - dichiara Paolo Pileri, docente del Politecnico di Milano e responsabile scientifico del rapporto - per capirci, è come se si volesse contrastare l'inquinamento senza disporre di una rete di rilevamento della qualità dell'aria. Ma da quando abbiamo iniziato a sollevare il problema le cose hanno iniziato a cambiare, e oggi registriamo alcuni positivi segnali di attivazione istituzionale dai livelli centrali, con l'ISTAT che, su iniziativa della Commissione Ambiente del Senato, si candida a realizzare il monitoraggio nazionale degli usi del suolo: non possiamo che evidenziare l'importanza di questa novità, sperando che il Governo vi provveda rapidamente. Occorre rapidità nel disegnare nuove, concrete (non teoriche) e coraggiose politiche sull’uso del suolo che, ricordo è bene ambientale e bene comune, e non può essere delegato esclusivamente alle decisioni degli 8092 comuni italiani, frammentati, deboli e scoordinati, i quali vivono il conflitto di interesse di una normativa che li premia se consumano”.

Le novità che emergono dal fronte istituzionale riguardano anche le regioni: è dell'inizio di quest'anno la sottoscrizione di un accordo tra tutti gli assessorati al territorio delle Regioni del Nord Italia (Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia e province autonome di Trento e Bolzano) per condividere l'impegno alla riduzione del consumo di suolo e realizzare banche dati armonizzate e coerenti che forniscano esaurienti fotografie del fenomeno. Inoltre Regione Lombardia lo scorso 28 febbraio ha sottoscritto una agenda (uso e valorizzazione del suolo) che impegna le diverse Direzioni Generali ad attivare programmi per la lotta al consumo di suolo.

Purtroppo però, a fronte del maturare di nuove sensibilità istituzionali, la fotografia effettuata dal rapporto continua ad essere impietosa: la buona terra italiana continua ad essere sepolta e cancellata da espansioni urbane, piastre commerciali, grandi e piccole infrastrutture. Il rapporto evidenzia dati sconsolanti relativamente alla trasformazione del territorio negli ultimi dieci anni: in Provincia di Milano, ad esempio, dove si è consumato territorio prevalentemente agricolo al ritmo di 20.000 mq al giorno: per intenderci, è come se ogni dieci giorni scomparisse fisicamente il territorio da cui trae sostentamento una azienda agricola di medie dimensioni, in grado di produrre il frumento necessario per farci 150 tonnellate di pane. Nell'intero decennio, il totale delle nuove urbanizzazioni forma un'estensione pari a una nuova città grande come mezza Milano. Il suolo purtroppo sparisce a piccoli morsi che non fanno notizia, ma si possono misurare: è il caso dei comuni dei comuni circostanti l'area Expo, un comprensorio tra i più urbanizzati della metropoli: se l'enormità del consumo di suolo di Expo fa giustamente notizia, nessuno finora è parso accorgersi che nei comuni immediatamente circostanti il sito espositivo una superficie agricola grande quanto quella di Expo viene consumata ogni anno.

“Il consumo di suolo è in primo luogo l'effetto di scelte urbanistiche la cui responsabilità è in capo ai comuni - ricorda Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - per questo il rapporto punta l'attenzione proprio su questo livello amministrativo, fornendo uno strumento affinché ogni comune si doti di un proprio e coerente censimento dell'uso del suolo prima di assumere qualsiasi decisione: si tratta di una delle proposte contenute nel proposta di legge di iniziativa popolare contro il consumo di suolo, su cui abbiamo ricevuto consensi bipartisan, ma che da due anni giace nei cassetti del Consiglio Regionale, mentre i comuni non adempiono nemmeno agli obblighi di tutela previsti dalle norme vigenti”. Il riferimento è in particolare l'art. 43 bis della legge urbanistica lombarda, che impone un onere maggiorato per le urbanizzazioni che determinano consumo di suolo agricolo: solo 178 comuni su oltre 1500 hanno recepito questa indicazione obbligatoria. Su tutti gli altri potrebbero fioccare denunce per danno erariale.

Che ci sia bisogno di una sostanziale innovazione delle regole che consentono le trasformazioni urbanistiche è un'esigenza sollevata anche dall'INU. “Occorre sfruttare la battuta d'arresto del mercato edilizio per riorientare le strategie del settore delle costruzioni: una legge nazionale che fissi il principio chiave che il suolo non va consumato e che invece bisogna investire sulla qualità dello spazio già costruito è diventata una esigenza indifferibile - dichiara Federico Oliva presidente nazionale di INU - anche se le competenze urbanistiche sono regionali, il livello nazionale è quello in grado di agire sulla fiscalità dei suoli, leva essenziale per spostare l'interesse degli investitori dai suoli liberi ai cantieri urbani, dove al contrario deve essere più facile avere accesso ad incentivi e semplificazioni normative”.

I dati rilevati nei comuni delle province di Milano, Lodi e Monza e Brianza
Crescita delle superfici urbanizzate

PROVINCIA DI MILANO
crescita dell'urbanizzazione (1999-2009): + 7323 ettari (pari a metà della città di Milano)
suolo urbanizzato: 20.063 m2/giorno (1,2 volte Piazza Duomo di Milano)
suolo agricolo perso: - 6839 ettari
variazione superficie degli ambienti naturali: - 738 ettari
PROVINCIA DI LODI
crescita dell'urbanizzazione (1999-2007): + 1330 ettari (pari a 1,2 volte la città di Lodi)
suolo urbanizzato: 4553 m2/giorno (1,1 volte Piazza Duomo di Lodi)
suolo agricolo perso: - 1691 ettari
variazione superficie degli ambienti naturali: +397 ettari

PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA
crescita dell'urbanizzazione (1999-2009): + 2078 ettari (pari a 0,7 volte la città di Monza)
suolo urbanizzato: 5693 m2/giorno (3,2 volte Piazza Duomo di Monza)
suolo agricolo perso: -2187 ettari
variazione superficie degli ambienti naturali: +90 ettari 


CONSULTA GLI ATTI E LE PRESENTAZIONI DEL RAPPORTO SU WWW.CONSUMOSUOLO.ORG 

Fonte: Ufficio stampa Legambiente Lombardia