lunedì 20 febbraio 2012

Concorezzo: le ombre del PGT

di Roberto Brambilla

Alla presenza di un numero di cittadini che si conta sulle dita di una mano,la sera di giovedì16 febbraio è stato approvato il PGT di Concorezzo che costituirà la legge urbanistica per gli anni a venire nel nostro Comune.

Diciamo subito che chi si è schierato a difesa del verde ha avuto soddisfazione a metà. Di fronte ad un compatto fronte di osservazioni che chiedevano l’eliminazione di grandi strade e grandi comparti commerciali e produttivi previsti dall'amministrazione, questa ha risposto con i seguenti provvedimenti.

1) La realizzazione della strada a Nord-Ovest è stata rimandata quasi per l’intero tracciato a data da destinarsi. Se da un lato siamo contenti di non vedere a breve la realizzazione di una strada che ben 632 cittadini hanno ritenuto, insieme a noi della Lista, portatrice di nuove case e capannoni, dall’altro ci dispiace che il progetto sia ad oggi solo rimandato soprattutto per motivazioni di non convenienza dei privati di realizzare il Comparto ATc1 e non per una precisa scelta di conservare il territorio. Tra l’altro rimane di prossima realizzazione un piccolo tratto di questa strada in prossimità via Remo Brambilla che con ogni evidenza non ha nessuna utilità rispetto all'obiettivo sbandierato di alleggerire il traffico su via Dante. E’ vero invece che a lato di questa stradina saranno realizzate nuove case laddove ora c’è un bel campo coltivato.

2) Il comparto Atp1 previsto su una bella area verde alla fine di Via Piave è stato oggetto di un poco dignitoso tira e molla all’interno della maggioranza. Probabilmente quella parte della maggioranza un po' più attenta a disegnare un territorio armonioso, a pochi giorni dall’approvazione (9 feb), vista la non realizzazione della strada, aveva dichiarato in Commissione Urbanistica la propria intenzione di eliminare il comparto. Evidentemente quella parte ha perso e il comparto si farà con buona pace dell’armonia.

3) La richiesta di estendere il Parco della Cavallera a tutti i terreni agricoli rimasti non è stata accettata con la motivazione da parte dell’amministrazione di non voler rinunciare alla possibilità di decidere in autonomia del destino di tali aree. La richiesta di estensione era in effetti motivata dal fatto che in Brianza la tutela del verde da parte delle amministrazioni comunali non ha certo brillato negli ultimi decenni come rivelano lo squallore e l’inquinamento di terre che un tempo erano bellissime. Speriamo che l’autonomia rivendicata sia ben usata da questa amministrazione e da quelle che seguiranno.

4) E’ prevista la realizzazione di un edificio soprannominato “Porta del Parco” che dovrebbe ospitare la sede del Parco e iniziative commerciali . Le osservazioni chiedevano di non realizzare ex novo su una superficie di 2000mq un nuovo edificio come questa amministrazione ha deciso di fare, ma di cercare di utilizzare qualche fabbricato rurale o comunque di limitare il consumo di suolo a poche centinaia di metri. A noi sembra il consueto trucco per iniziare a cementificare nella zona di via Remo Brambilla col pretesto dell'utilità pubblica.

La raccolta firme promossa dalla Lista Civica e firmata da cittadini di diversi schieramenti politici, le osservazioni dei gruppi consiliari di minoranza e di alcune importanti associazioni come il Gas Pane e Rose e l'Associazione Parchi del Vimercatese non chiedevano un consumo zero per un astratto e idealista progetto di difesa del verde, ma perché siamo convinti che investire nel verde ora sia una mossa strategica ed economica per non trovarci impoveriti tra qualche anno a vantaggio di pochi operatori del settore che non costituiscono certamente la “maggioranza” nel nostro Comune.

Il Patto di stabilità che sta strangolando molti Comuni virtuosi colpisce anche il nostro:è uno dei mezzi con cui la speculazione “ammorbidisce” chi vuole tutelare il territorio. E’ vero che è difficile reperire i soldi per far fronte alle spese correnti per il funzionamento del Comune, ma continuiamo a credere che usare la terra per fare cassa sia una strategia miope per tutti.
A quanto pare il mercato se ne sta accorgendo e questo è un bene. Ci sarà un duro lavoro per capire come trovare un equilibrio nei conti del Comune per sganciarsi dal circolo vizioso degli oneri di urbanizzazione e nessuno si può chiamare fuori perché il territorio è di tutti.

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