giovedì 29 settembre 2011

Seregno: c'era una volta il Parco Brianza Centrale


Riceviamo e pubblichiamo la sottostante interpellanza presentata mercoledì 28/9/2011 in consiglio comunale da Giuseppina Minotti (FdS).  
Nonostante le promesse elettorali del Sindaco Mariani e la presa di posizione dell'Assessore Sambruni di non consentire edificazioni nei parchi siamo costretti a rimarcare un nuovo attacco al Plis Brianza Centrale. Dopo la tangenziale nel Parco del Meredo, le case di via Ancona, l'eventuale svincolo della S.S. 36 e l'eventuale capannone a San Carlo l'attuale amministrazione sembra intenzionata a concedere l'edificazione di un nuovo edificio all'interno del Parco 2 Giugno.

Testo dell'interpellanza:

Parco 2 Giugno? Forse è meglio chiamarlo, in variante, “Parco edilizio 2 Giugno”. O no?

L'amministrazione comunale di Seregno avrebbe intenzione di concedere all’oratorio “Don Bosco” la costruzione di un fabbricato di 700 mq (che potrebbero diventare 2100 utilizzabili tenendo conto di seminterrato e primo piano non esclusi dalla variante proposta) a margine del campo sportivo del suddetto oratorio che è parte del PLIS “Parco Brianza Centrale”.
Il tutto attraverso una apposita variante del Piano Particolareggiato.
Le immagini sottostanti illustrano la situazione attuale e dopo l’intervento, le indicazioni del PRG in vigore ed una visione aerea (tratta da Google Earth):

Situazione attuale
Progetto. In rosso la nuova edificazione

Stralcio dal PRG in vigore
Visione aerea (tratta da Google Earth)
Come FDS noi siamo sempre stati contrari a interventi edilizi all’interno del Parco 2 Giugno e dunque non possiamo che essere contrari alla variante proposta.

Sforzandomi, mio malgrado, di entrare nella logica di chi potrebbe essere più disponibile ad edificare mi sembra che comunque ci siano delle ossevazioni che qualsiasi persona di buon senso solleverebbe.
  1. Perché non si opera attraverso una convenzione come in genere si fa quando non si ha “un diritto” a costruire ma solo una “concessione” e le due parti concordano in modo da ottenere vantaggi reciproci. Quale sarebbe in questo caso il vantaggio collettivo?
  2. Perché non si prevede, magari all’interno della convenzione di cui sopra, il completamento dell’allineamento stradale della via Wagner con la creazione della pista ciclabile fino alla rotonda di Meda?
  3. Sono state valutate altre ipotesi (magari a lato della casa denominata BP1 o altre ancora) meno invasive oppure si procederà all’approvazione della variante sotto dettatura della Parrocchia?
  4. E’ stato valutato l’impatto visivo dell’opera?
  5. E’ stata valutata la capienza dei parcheggi esistenti oppure ci troveremo tra un po’ a doverne realizzare di nuovi ovviamente su terreno pubblico?
  6. Perché nella richiesta di variante si fa cenno ad una destinazione oltre che sportiva anche per improbabili “attività oratoriali”? Assomiglia stranamente al pretesto che la chiesa cattolica accampa quando si tratta di eludere l’ICI …
  7. Come siamo messi con gli oneri di urbanizzazione?
  8. Che fine faranno le piante che attualmente ci sono (ignare della loro sorte) nell’area di futura edificazione?
Secondo lei questa frase: "Il verde pubblico (e con esso intendiamo sia parchi e giardini che terreni agricoli e zone piantumate e/o boschive) non dovrà essere minimamente "eroso" da nuove edificazioni o da opere che ne possano compromettere l'attuale natura", tratta dal suo programma elettorale come candidato sindaco di Seregno, è o non è in evidente contraddizione con la delibera che la sua giunta si appresta ad approvare?

Probabilmente se ne potrebbero aggiungere altre, di domande ma lascio che altri se ne occupino. Sarei contenta se l’amministrazione rispondesse in modo convincente a quelle che ho posto.

Giuseppina Minotti
(capogruppo della FdS)

Leggi qui la risposta all'interpellanza.

XVII° Festa dell'ambiente a Pomelasca di Inverigo

Associazione LE CONTRADE e ORRIDO di INVERIGO
XVII° FESTA DELL’AMBIENTE

Domenica 9 e 16 ottobre 2011 - dalle ore 14.30
« TE SE REGORDET … »
quand zucch e melun eren a la sua stagiun

Mostra documentaria sulle stagioni del lavoro e della vita nella tradizione brianzola legata al tempo e alle risorse dell'ambiente. 
Un invito a recuperarne i valori.

Segnaliamo, inoltre, questi altri appuntamenti…

Domenica 9 ottobre 2011 – dalle ore 15.00

Concerto dei
“ RATPLAM”
Gruppo di pusica popolare con un repertorio di melodie e canti della tradizione bergamasca lombarda.

Domenica 16 ottobre 2011 – dalle ore 15.00

Concerto dei ...
“TRAS AN BALL”
Musiche delle tradizioni popolari da ballo per le vostre gambe... e per le vostre orecchie!

In preparazione al Concerto del 17 ottobre ...
CORSO DI DANZE POPOLARI
tenuto da Barbara del gruppo “Nocino Folk”
dalle ore 10.00 alle 12.00 – cortile della Cascina di Pomelasca

NEL CORSO DEI DUE POMERIGGI …
dimostrazione di mestieri, mostre fotografiche e documentarie,
visita guidata ai giardini di Villa Sormani, merenda in curt, …


Foto di Roberto Corbetta

mercoledì 28 settembre 2011

Il Circolo Ambiente propone Erba tra le Città del Miele

Il Comune di Erba si candidi a diventare il primo comune della Lombardia tra le Città del Miele”. È questa la proposta lanciata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" in occasione della terza edizione della Festa delle api, che si è tenuta domenica 25 settembre a Villa San Giuseppe di Crevenna di Erba.

Città del Miele è un’associazione di comuni italiani creata allo scopo di promuovere e tutelare il miele artigianale, con una ricaduta positiva anche per il turismo culturale e gastronomico. Per questo i responsabili del Circolo Ambiente chiedono al Comune di Erba di candidarsi come primo comune della Lombardia.

L’edizione di quest’anno della Festa delle api ha registrato oltre duemila presenze; la manifestazione è stata organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", in collaborazione con l’apicoltura Mazzola e l’azienda agricola La Runa, col patrocinio del Comune di Erba e della Comunità Montana del Triangolo Lariano.

La giornata è stata un susseguirsi di momenti di approfondimento sul mondo delle api e sulla loro interazione con l’ambiente. La Festa delle api è estesa anche al tema dell’agricoltura biologica, con la presenza di alcuni produttori locali di frutta e verdura biologica.

Nel pomeriggio si è realizzata una visita guidata agli alveari di Cascina Loreto e agli orti dell’azienda agricola La Runa.

In contemporanea i bambini si sono cimentati in un laboratorio con la cera e con la “bee-dance”.

La conclusione è stata affidata alla musica e alle danze popolari, con l’accompagnamento dei gruppi Spumadorchestra e Spakkabrianza.

Altre informazioni e foto sulla “FESTA DELLE API” sul sito www.circoloambiente.org

martedì 27 settembre 2011

Parchi e biodiversità con il WWF Le Foppe di Trezzo

L’Associazione WWF Le Foppe, Il WWF Lombardia e il Parco Adda Nord annunciano una giornata di studio sul tema “Parchi e biodiversità” nella realtà lombarda.

Data: sabato 8 ottobre 2011

Sede: Parco Adda Nord – Villa Gina – Via B. Calvi – Trezzo sull’Adda (MI).

Ingresso libero.

Programma

h. 9.45  Prima parte
Interventi di Paola Brambilla (presidente WWF Lombardia), Alessandro Colucci (Assessore Sistemi Verdi e Paesaggio – Regione Lombardia), Agostino Agostinelli (presidente Parco Adda Nord), Fabrizio Scelsi (Parco Agricolo Sud Milano)

h. 11.15 coffee break

h. 11.30-13.00 dibattito con la partecipazione dei direttori dei parchi

h. 14.15 Seconda parte - Nei parchi per la biodiversità
Giuseppe Bogliani - Habitat e biodiversità dei parchi lombardi
Mauro Belardi - Il futuro dei grandi carnivori sulle Alpi: aree protette, connettività e convivenza
Guido Trivellini –  Importanza e uso dell'analisi dati nei piani di gestione di ungulati
Carlo Biancardi –  Le dimensioni contano? Valorizzare la presenza dei piccoli mammiferi nei parchi
Felice Farina –  I Chirotteri, conoscerli per proteggerli
Mattia Brambilla – Dentro, fuori, a metà: un confronto a scala regionale tra la distribuzione dell'avifauna e la distribuzione delle aree protette
Andrea Agapito –  La fauna ittica nella gestione delle acque interne
Anna Rita Di Cerbo –  Status e conservazione degli anfibi e dei rettili nei parchi lombardi
Luca Gariboldi -  Specie vegetali in pericolo

Villa Reale di Monza: Legambiente impugna il bando di concessione

Legambiente scende in campo al fianco del Comitato per il Parco di Monza, contro la privatizzazione del complesso della Villa Reale, stabilita dalla concessione-contratto predisposta da Infrastrutture Lombarde per la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori relativi al corpo centrale della Villa Reale di Monza e la gestione delle opere.
Ad essere finita nel mirino dei legali consultati da Legambiente e dal Comitato (avvocati Emanuela Beacco, Claudio Colombo ed Ercole Romano) è una procedura che, a fronte di un concorso molto minoritario alle spese per la ristrutturazione della Villa, attribuisce al privato l'uso per ben 22 anni del monumento nazionale, con modalità apertamente in contrasto con il Codice Urbani e incompatibili con il carattere storico e artistico del bene. Gli oneri a carico del concessionario ammonterebbero infatti a meno del 20% del costo di ristrutturazione (stimato in 23 milioni di euro) che resterebbero per il resto a carico del pubblico, a cui si aggiungerebbe un canone annuo di importo incongruo alle dimensioni e al prestigio del complesso (60.000 euro annui), e gli offrirebbero la piena disponibilità del bene per attività prevalentemente commerciali. Le funzioni museali -che dovrebbero avere rilevanza principale- assumerebbero, infatti, carattere solo residuale entro un vasto ed eterogeneo elenco di funzioni business-oriented. Il Codice Urbani, invece, prevede che venga assicurato il diritto del pubblico di accedere -gratuitamente o pagando un biglietto- ai complessi monumentali di proprietà pubblica, qual è la Villa Reale di Monza. Ed invece i due piani nobili del complesso potranno, a discrezione del concessionario, essere usati per “sfilate di moda”, “presentazione di prodotti e/o brand”, “sessioni d’aste”, “live music e drinks”, “iniziative ludico sportive”. Il Codice Urbani è esplicito nel vietare di adibire i beni culturali ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico: ma secondo la concessione, la villa diverrebbe sede di “ricevimenti”, “banchetti”, “matrimoni”, “attività di svago”: attività che in generale richiedono l'appartenenza a club e associazioni più o meno esclusive. La scelta delle concrete attività da svolgere -secondo logiche prettamente commerciali- è rimessa al concessionario, cui viene attribuito il potere di decidere, in base alle proprie “strategie di marketing”, a quali eventi subordinare al pagamento del biglietto di ingresso. Mancano, nella convenzione, norme idonee a garantire la possibilità di accesso al pubblico -quantomeno in congrui orari della giornata- semplicemente pagando un biglietto. Il disciplinare di gestione ammette al piano terreno perfino attività artigianali, che nulla hanno a che fare con la storia e l'identità del monumento. Per non parlare poi dell'”alta ristorazione” che occupa una parte esorbitante degli spazi concessi (l’intero piano belvedere, per 2.459 mq., e una porzione del piano terreno per la cucina) con la conseguente privazione, per il pubblico, della possibilità di accedere al belvedere e di godere della bellezza panoramica sul parco circostante (se non, ovviamente, nella veste di avventore). A completare il quadro, si introduce la possibilità di subconcedere l’insieme delle attività di gestione a terzi non selezionati tramite procedura pubblica e a discrezione del concessionario, con semplice clausola di gradimento.
“Auspichiamo il concorso dei privati alla gestione dei beni monumentali della Lombardia – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – ma ciò non deve avvenire a spese della fruizione pubblica dei beni, né diventare occasione di arbitrio e speculazione”

Dalla Valle del Seveso al Lago Azzurro

lunedì 26 settembre 2011

27 settembre 2011: l'umanità ha esaurito le risorse che la natura può fornire in un anno in maniera sostenibile

L'umanità sta sorpassando il budget naturale a sua disposizione per questo anno, e ora è in rosso, secondo i dati del Global Footprint Network, una organizzazione di ricerca internazionale con uffici in California e a Ginevra.

Come un estratto conto di banca riporta le entrate e le uscite, il Global Footprint Network (GFN) tiene conto del fabbisogno umano di natura (per esempio per fornire cibo, produrre materie prime e assorbire CO2)  rispetto alla capacità della natura di rigenerare queste risorse e assorbire i rifiuti.  I calcoli del GFN dimostrano che - approssimativamente in nove mesi - il fabbisogno di risorse dell'umanità ha sorpassato il livello che il pianeta è in grado di fornire in modo sostenibile per questo anno.  

Per la restante parte dell'anno, sosterremo il nostro deficit ecologico esaurendo le riserve naturali e  accumulando CO2 nell'atmosfera.  “E' come se spendeste il vostro salario annuale in nove mesi, cioè tre mesi prima che l'anno sia finito e  consumaste i risparmi anno dopo anno. Abbastanza in fretta finireste il vostro capitale” ha detto Mathis Wackernagel Presidente del Global Footprint Network.

Il fatto di “spendere” al di là delle nostre possibilità è diventato un circolo vizioso, nel quale noi sprofondiamo sempre più alla stessa velocità con cui il nostro fabbisogno di natura aumenta.  “Dalla crescita rapida dei prezzi del cibo agli esplosivi effetti del cambiamento climatico, le nostre economie stanno iniziando a confrontarsi con la realtà di anni di consumi al di sopra delle possibilità” ha detto Mathis Wackernagel.  “Se vogliamo mantenere società stabili e vite dignitose, non possiamo continuare a far allargare il divario tra ciò che la natura è capace di fornire e ciò che le nostre infrastrutture, economie e stili di vita richiedono”.

Andare incontro ai bisogni di 7 miliardi di persone

Per una gran parte della storia, l'umanità ha usato i “servizi naturali” per costruire città e strade, rifornirsi di cibo e produrre manufatti e assorbire la CO2 generata dalle attività umane ad una velocità che era ben al di dentro di ciò che la natura era in grado di rigenerare. Ma, in un certo giorno del 1970, abbiamo superato la soglia critica. La richiesta di risorse alla natura da parte dell'umanità ha cominciato a superare in velocità ciò che poteva essere prodotto in modo rinnovabile, un fenomeno conosciuto come “sovraconsumo” (overshoot).

I calcoli preliminari del 2011 del Global Footprint Network mostrano che stiamo usando le risorse ad un tasso che richiederebbe tra 1,2 e 1,5 pianeti per restare in un ambito sostenibile.  Il nostro studio ci mostra incamminati verso la necessità di due pianeti ben prima della metà del secolo.

Questo anno, l'Earth Overshoot Day arriva mentre le Nazioni Unite sta prevedendo che la popolazione umana raggiunga i 7 miliardi in un giorno verso la fine ottobre.  L'andamento attuale delle risorse pone con insistenza una domanda: come faremo ad andare incontro ai bisogni di una popolazione crescente? A supportare l'aumentato consumo, visto che milioni di persone delle economie emergenti raggiungono le nutrite fila della classe media? A sostenere  i due miliardi di persone attualmente in vita che mancano dell'accesso a una quantità sufficiente di risorse per i bisogni di base?

 “Permettere di vivere buone vite a tutti gli abitanti del mondo è certamente possibile – ma non sarà possibile usando lo sviluppo ad alta intensità di risorse  e i modelli di crescita che abbiamo adottato nel passato,” dice Juan Carlos Morales  Direttore del Research and Standards presso il Global Footprint Network. “Ciò significa cercare nuovi modelli di progresso e di prosperità che limitino la domanda di beni ecologici. Ciò significa anche conservare le risorse che abbiamo risparmiato come una continua fonte di benessere piuttosto che liquidarle subito per fare cassa.”

Abbiamo ridotto l' Overshoot globale?

L'Earth Overshoot Day (basato su una idea escogitata da NEF - new economics foundation, una fondazione che sta in Inghilterra) aiuta a cogliere il divario tra ciò che la natura può rigenerare e quanto è correntemente richiesto per sostenere le attività dell'uomo.  Ovviamente non è possibile determinare con una precisione del 100% l'esatto momento in cui sforiamo il nostro budget. Stiamo costantemente lavorando per raggiungere migliori set di dati e metodi che possano aiutare a cogliere con più precisione il momento in cui il consumo dell'umanità supera l'apporto di risorse naturali. Ma non possiamo contare tutti i pesci! Quindi, l' Earth Overshoot Day è più pensato come una stima piuttosto che una data esatta.

I calcoli del Global Footprint Network fatti lo scorso anno circa l'impronta ecologica e la biocapacità hanno fatto posizionare l'Earth Overshoot Day alcune settimane prima rispetto a quello di questo anno. Questo ha fatto nascere la domanda circa una diminuzione dell'Overshoot.
La risposta sfortunatamente è NO.   Il Global Footprint Network è costantemente impegnato a migliorare i suoi calcoli e i set di dati che sono  alla base per determinare l'Earth Overshoot Day: da quanto precede  deriva che la sua data varia di anno in anno.

Al presente, stiamo iniziando alcune revisioni sul modo in cui confrontiamo la produttività rispetto alle differenti aree geografiche e ai tipi di terreno, su come – per esempio - teniamo conto della produzione di una foresta in Russia e delle aree di pesca  del Cile in un unico numero standardizzato. Se guardiamo a quando l' Earth Overshoot Day sarebbe caduto nel tempo sulla base di queste nuove ipotesi (che stiamo ancora verificando), avremmo visto che la “sovraspesa” continua a crescere anno dopo anno. (Per maggiori informazioni vedere “Informazioni aggiuntive per la stampa” e per vedere quando l'Earth Overshoot Day sarebbe caduto nel tempo usando le ipotesi d'uso più corrente).

La nostra metodologia cambia e può continuare a cambiare, ma indipendentemente da quale approccio scientifico abbiamo usato e quali miglioramenti metodologici abbiamo adottato per cercare di tenere conto del fabbisogno umano e della produzione naturale, l'andamento rimane sempre lo stesso: noi siamo in uno stato di “sovraspesa” e la “sovraspesa” continua a crescere. Con qualsiasi analisi noi consumiamo ben al di là delle nostre possibilità e il debito si sta aggravando.

Il “quando” è meno importante del “quanto” che si traduce in un debito ecologico crescente e gli interessi che stiamo pagando su quel debito: carenza di cibo, le popolazioni di animali selvaggi in caduta libera, la scomparsa delle foreste, il degrado della produttività delle terre e la crescente CO2 nella atmosfera e negli oceani, con devastanti costi umani e monetari.

L'Overshoot e l'economia globale

Contrariamente alla recessione globale, l'andamento delle risorse indica che sin da ottobre del 2008, la domanda di risorse dell'umanità è stata in crescita, anche se meno velocemente dei primi otto anni del millennio.
Ci sono sempre più prove che il rapido crescere dei costi delle risorse, in particolare cibo ed energia, abbia giocato un ruolo di primo piano nell'accelerare se non nel far esplodere, l'attuale flessione mondiale. Ora stiamo tentando di fare una svolta creando posti di lavoro e stabilizzando le nostre economie. Ma ciò dipende da uno stabile apporto di risorse.

“Se la limitazione delle risorse si rafforza ancora, vivremo la situazione di quando si tenta di risalire su una scala mobile che scende”  ha detto  Mathis Wackernagel.  “Ora che tentiamo di ricostruire le nostre economie sane e robuste, è proprio il momento di proporre delle modalità che siano valide e  adatte per il futuro. Un recupero di lungo termine avrà successo e sarà durevole solo se avviene contemporaneamente ad una sistematica riduzione della nostra dipendenza dalle risorse.

E' possibile invertire la rotta. Il Global Footprint Network e la rete di partner stanno lavorando con i singoli, le organizzazioni e i governi del mondo per far prendere decisioni che siano allineate col la realtà ecologica – decisioni che possano contribuire a colmare il deficit del bilancio ecologico e portare ad un futuro prospero a dispetto del mutevole e impegnativo  andamento delle risorse,
__________________________________________________________
Il Global Footprint Network è una organizzazione internazionale di ricerca impegnata a portare al centro dei processi decisionali i tema dei limiti ecologici proponendo l'uso dell'impronta ecologica, uno strumento per la gestione delle risorse che misura quanta natura abbiamo, quanta ne usiamo, e chi usa cosa.

Per sapere di più circa l'Earth Overshoot Day e come è calcolato cliccare su:
http://www.footprintnetwork.org/earthovershootday.

Per calcolare la vostra impronta personale e imparare come potete ridurla cliccare su:
Il sito ha anche la versione in italiano.
http://www.footprintnetwork.org/calculator.

Per informazioni in Italia :
Roberto Brambilla r.brambilla@mclink.it      www.retecivicaitaliana.it
Per contattare direttamente il Global Footprint Network:
Nicole Freeling                   
(510) 839-8879, x. 302               
Cell: (415) 577-9282               
nicole@footprintnetwork.org
tenere presente che per trovare l'ora della California occorre detrarre 8 ore alla nostra.

sabato 24 settembre 2011

Il Garante per gli Appalti risponde al Gruppo "La Villa Reale e' anche mia!": nel bando di gara ci sono irregolarita'

 

Il primo atto legale del comitato "La Villa Reale e' anche mia", ovvero l' esposto al Garante degli appalti - ha avuto esito positivo. Interessanti le motivazioni dei "due rilevanti errori" segnalati dall'Autorita' di Vigilanza.

Il primo attiene alla scelta del contraente che deve essere orientata verso soggetti forniti di particolari qualifiche tecnico-professionali (att estazione SOA per la categoria OS2).

Sul secondo punto l'Autorita' di Vigilanza rileva che il compenso che Infrastrutture Lombarde si e' riservato e' superiore al massimo consentito. In estrema sintesi, il Garante sostiene che per tale attivita' si puo' percepire un incentivo non superiore al 2% dell'importo, mentre Infrastrutture Lombarde si e' riservata il 6.5%. Sull'importo in questione si tratterebbe quindi di 1 milione che Infrastrutture Lombarde non puo' incamerare, e se la percentuale dovesse essere superata, si andrebbe alla Corte dei Conti. Infrastrutture Lombarde potrebbe allora aggirare il mancato introito affidando incarichi a professionisti interni retribuiti a parcella, ma il Garante diffida la societa' dal praticare questa via.

Una buona parte delle osservazioni del Comitato "La Villa Reale e' anche mia" sono state quindi accolte, rivelando determinati intenti da parte di Infrastrutture Lombarde, intenti resi noti anche in consiglio comunale dal consigliere A.Vigano'.

In pratica il bando e' partito viziato ed e' stato poi parzialmente sanato in corso d'opera perche' la cosa e' stata denunciata.

Poiche' mancavano solo 4 milioni per completare il finanziamento dell'appalto, a questo punto ne mancano solo 3. Il milione che si potrebbe risparmiare, dove andra' a finire? Il parere del Garante non puo' essere impugnato da Infrastrutture Lombarde perche' altrimenti interverrebbe la Corte dei Conti. Insomma, da una percentuale del 6.5 % siamo passati al 2%. E' questa la prassi normale adottata da Infrastrutture Lombarde anche per gli altri bandi di gara ? Consideriamo che questo e' solo il primo lotto e che i bandi proseguiranno. Tutti con questi vizi all'origine?

Poiche' i fondi che stanzia Infrastrutture Lombarde sono fondi FAS, possiamo affermare che il Comitato sta facendo risparmiare 1 milione al pubblico, cioe' a tutti noi.

Per quanto riguarda il ricorso al T.A.R., visti i punti rilevati dal Garante, possiamo affermare di aver posto una spada di Damocle sulla testa di Infrastrutture Lombarde. Nel ricorso si intende essenzialmente contestare l'art. 13, ovvero la gestione. Nessuno e' contrario al restauro della Villa, sono le modalita' che non ci trovano d'accordo.

Il Comitato ha fatto di tutto per fermare il bando, attraverso la raccolta di 12.000 firme e le adesioni delle oltre 100 personalita'. Ciononostante il bando e' stato comunque aggiudicato. La battaglia prosegue ora con armi legali al fine di modificare l'aggiudicazione.

Si e' ribadito che la Villa deve essere anche un centro didattico e culturale, mentre si sta andando nella direzione opposta evitando di sistemare le aule dell'Istituto d'Arte dichiarate inagibili, costringendo gli studenti a tripli turni.

Testimoni oculari informano che i cartelli dei ministeri - meta di visite pastorali di alcuni partiti - vengono apposti in vista di queste visite, e poi subito ri mossi. Ma non si parlava di "ministeri piu' vicini alla gente?"

La colata di cemento intorno ad Expo


Mille ettari di verde spariti in 8 anni

L'allarme del Politecnico nella ricerca promossa dalla Fondazione Cariplo. "Urbanizzato il 60 per cento del territorio, bisogna difendere quel che resta"

di ALESSIA GALLIONE - tratto da La Repubblica - Milano del 22 settembre 2011

Mille ettari di verde spariti in 8 anni la colata di cemento intorno a Expo
Su quel triangolo irregolare di sterpaglie aggrappato alla Fiera, fra un mese, entreranno le ruspe. Dovranno iniziare a sradicare tralicci elettrici, spianare strade, deviare torrenti: il viaggio verso il 2015 comincerà. Ma il milione di metri quadrati su cui sorgeranno i padiglioni di Expo è soltanto un pezzo. Un tassello, fondamentale, di un mosaico più vasto che comprende in tutto 31.500 ettari di territorio: è la corona disseminata su 16 comuni a nord ovest di Milano, già urbanizzata per il 60 per cento. È lì che bisogna andare a ricomporre un puzzle composto da 125 frammenti di terra simili a quelli dell’Esposizione: spazi ancora aperti, agricoli.

Isole verdi che in tutto misurano ancora 11.600 ettari e che sono disperse in un mare di capannoni, case, strade, metropolitane, ponti e binari. Di più: rischiano di scomparire, proprio in nome del grande evento, accelerando un processo che negli ultimi anni ha già cancellato troppi spazi. È questa l’analisi e, insieme, l’allarme che lancia uno studio promosso dalla Fondazione Cariplo e condotto dal dipartimento di Architettura e pianificazione del Politecnico. Un messaggio chiaro: «Non toccate queste campagne, sono tutto ciò che ci resta».

È un viaggio attraverso il territorio che circonda il sito Expo, quello fatto dal Politecnico. Uno studio sul consumo di suolo, realizzato anche attraverso un lunghissimo reportage fotografico (diventerà una mostra aperta da domani fino al 9 ottobre alla Triennale, e un volume di Electa) per capire cosa sia successo attorno al futuro sito 2015. Ogni giorno in Lombardia si perdono quindici ettari di spazi agricoli aperti: in nove anni (dal ’99 al 2008) la superficie urbanizzata è cresciuta del 17 per cento, 48.942 ettari in più. Anche nella “corona nordovest” vicina ai terreni di RhoPero, secondo i ricercatori, in otto anni (dal 1999 al 2007) sono stati urbanizzati più di 1.000 ettari di spazi aperti. Ne rimangono, appunto, solo 12.700 ancora liberi. «E ci auguriamo  spiega Paolo Pileri, docente di Ingegneria del territorio del Politecnico che ha coordinato i lavori  che nel 2015 siano ancora tali». Il senso è chiaro: «Abbiamo già perso molte aree rurali attorno alla città. Dobbiamo essere consapevoli e fermarci in tempo» dice il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti


Pileri parte da una considerazione: «Gli spazi aperti sono un bene comune. Perché, proprio in nome di Expo, non pensiamo a un destino agricolo e verde per le aree limitrofe? Attorno ai grandi eventi si sprigionano grandi appetiti o grandi occasioni per correggere rotte che non hanno più senso, se non quello di ipotecare quote di futuro». La «paura» è quella. Anche Elena Jachia, direttore dell’area Ambiente della Fondazione Cariplo, la esplicita: «C’è il timore che Expo possa creare un effetto domino che metterebbe in gioco una grande quota di suolo. Rischiamo di veder nascere parcheggi, strutture ricettive, altri capannoni. E, invece, la riflessione che proponiamo agli amministratori è un’altra: guardiamo a quei frammenti come a una zona unitaria da valorizzare in altro modo, pensiamo a un’Expo diffusa».

Sui destini del post 2015 la ricerca non entra. Anche se Pileri si augura che anche il milione di metri quadrati rimanga il più possibile libero. In generale, secondo il professore, bisognerebbe «rivedere le politiche urbanistiche, perché i Comuni pensano solo ai loro confini perdendo la visione d’insieme»: un’urbanistica «miope e legata alle esigenze di bilancio». È attorno all’area di Expo che 12 ricercatori, impegnati per due anni, hanno fotografato e mappato l’esistente: sono quei 125 frammenti verdi, alcuni con orti o fontanili. Rarità, guardando i numeri. Perché il consumo di suolo, in questa zona, è stato forte. Mille ettari di verde perso che, in termini ambientali, si calcola corrispondano a 316.800 tonnellate di anidride carbonica in più.


Tra i Comuni in cui questo processo è stato più forte c’è Rho, dove la superficie urbanizzata è cresciuta del 27 per cento in otto anni. L’altra faccia della medaglia, naturalmente, è quella dei suoli adatti all’agricoltura che se ne sono andati. In tutta la Regione (dal ‘99 al 2008) sono 39mila ettari; 905 (dal ’99 al 2007) nella “corona nordovest” presa in esame. Di questi, 83 erano «molto adatti alle coltivazioni». Le proposte in chiave 2015 ci sono: pensare a progetti per coltivare gli spazi liberi attorno a Expo, e a una mobilità “lenta” con percorsi che colleghino l’area di RhoPero a cascine, corsi d’acqua e Parco Sud.

Foto di Gianni Casiraghi

giovedì 22 settembre 2011

Fai il pieno di cultura al Museo Civico di Lentate sul Seveso

Nell'ambito dell'iniziativa "Fai il pieno di cultura" il Museo Civico di Lentate sul Seveso organizza:

Venerdì 23 settembre 2011
ore 21.00 - Conferenza
“NOTTURNO: SUONI, LUCI E OMBRE DEL PARCO DELLA BRUGHIERA BRIANTEA”
In una visione insolita di questa bellissima area della Brianza, andremo a scoprire che di notte il bosco è vivo quanto e forse più che di giorno.

Sabato 24 settembre 2011
ore 20.30 - 23.30
Riscopriamo i dolci e le ricette locali”. Oltre alla visita guidata del museo, i visitatori avranno la possibilità di riscoprire i sapori di ricette caratteristiche della Brianza.

Domenica 25 settembre 2011
Oltre alla normale apertura  festiva  dalle 09.00  alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, il museo sarà aperto anche dalle  20.30  alle 23.30 , con visita guidata.

Tutte le manifestazioni si terranno presso la sede del Museo Civico, in via Aureggi  25 a Lentate sul Seveso
L’ingresso al Museo e tutte le attività proposte sono GRATUITE

Scarica qui il volantino dell'iniziativa

Puliamo il Bosco della Moronera

Domenica 25 settembre 2011 partecipa insieme a Legambiente e ad Immagina Lomazzo a Puliamo il Mondo

Ritrovo: ore 9.30 in via Vittorio Veneto, presso il Parco della Trebbiatura, Manera di Lomazzo (Co). Raggiungibile anche in treno: Trenord FNM, fermata Rovellasca-Manera, Linea Milano-Como.


Informazioni:
Immagina Lomazzo - tel: 0331391582 - info@immaginalomazzo.org

martedì 20 settembre 2011

Edificazioni nel PLIS Brianza Centrale: la NON risposta del sindaco Mariani

Riportiamo di seguito la risposta che il Sindaco di Seregno ha dato all'interpellanza presentata dalla consigliera Giuseppina Minotti (gruppo consigliare FdS) sulla questione dell'edificazione di villette all'interno del Plis Brianza Centrale e un nostro commento.

RISPOSTA ALL'INTERPELLANZA

Richiesta di chiarimenti in merito alle edificazioni nel PLIS

Con riferimento all'interpellanza in oggetto si comunica quanto segue:
- l'art. 25, comma 8 - septies della legge regionale n.12/2005 recita che "i proprietari di edifici diversi da quelli funzionali all'agricoltura o ricadenti al di fuori delle aree agricole, che siano demoliti, ... in conseguenza a provvedimenti espropriativi connessi alla realizzazione di infrastrutture per la mobilità di rilevanza nazionale e regionale, possono ricostruire un nuovo edificio in deroga agli strumenti di pianificazione comunale, previa deliberazione del Consiglio Comunale ed apposita convenzione, senza necessità di nulla-osta regionale";
- la Provincia di Monza e Brianza - Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi - ente attualmente delegato in materia, interpellata preventivamente dal Comune di Seregno in merito all'individuazione dell'area di riallocazione, ha chiarito (con nota prot. n. 19677 del 24.03.2011) che l'esigenza di riallocare gli immobili assoggettati ad esproprio non comporta la modifica del perimetro del P.L.I.S., ma viene ricondotta alla possibilità definite dalla legge regionale n.12/2005. Pertanto si evidenzia che, diversamente da quanto asserito dal FAI, la scelta localizzativa per la realizzazione delle nuove abitazioni non costituisce variante al piano regolatore generale;
- si sottolinea che la riallocazione, pienamente conforme ai disposti legislativi ed approvata dal Consiglio Comunale (deliberazione n.63 del 07.06.2011) consente di soddisfare le esigenze abitative di tre famiglie assegnando alle stesse superfici residenziali lorde di pavimento di modesta entità (92,77 mq di media per unità residenziale) localizzate, tra l'altro, in lotti adiacenti ad un'area di espansione e ciò al fine di creare il minor pregiudizio possibile alle aree a verde del P.L.I.S.;

IL SINDACO
Giacinto Mariani

ASSESSORE ALL'URBANISTICA E ALL'EDILIZIA PRIVATA
Edoardo Mazza


COMMENTO:

Come al solito ci si nasconde dietro alla regolarità formale dell'atto e non si indicano le reali motivazioni politiche che hanno portato a quella scelta che, ricordiamo, è anche in netto contrasto con il programma elettorale dell'attuale maggioranza. Il fatto che fosse legalmente possibile permettere l'edificazione nel parco non vuol dire certo che fosse obbligatorio (vedi anche l'intervento di Mariateresa Viganò pubblicato qui ).

Il fatto che il Sindaco non sia in grado o non voglia dare una risposta politica all'interpellanza presentata da Giusi Minotti e agli interrogativi di Mariateresa Viganò ci preoccupa oltremodo in quanto evidenzia un modo di fare politica  alquanto poco trasparente.

Nuovo dossier del WWF di Trezzo sul consuno del territorio dell'Adda Martesana


A cinque anni di distanza dal precendente dossier, Fabio Cologni e Massimo Amato del gruppo Oasi WWF Trezzo hanno realizzato un'analisi aggiornata della situazione del consumo di suolo dell'Adda Martesana.

Ne pubblichiamo di seguito l'introduzione:

Tempi duri per i suoli italiani. Di bassa qualità, sottoposti a molte pressioni, poco conosciuti e scarsamente tutelati. Nonostante l’Italia possa vantare il primato in Europa quanto a varietà di superfici agricole e naturali, i dati Ispra dicono che circa l’80% è povero di carbonio organico e, quindi, non può essere definito di “qualità”.
Soprattutto si evidenzia il crescente consumo di superficie, che aumenta ad una velocità tra le più alte d’Europa. Con 43 milioni di tonnellate di cemento prodotto nel 2008, il nostro Paese è al 4° posto nel mondo per rapporto cemento prodotto/superficie, e il 5° per rapporto cemento prodotto/abitante.

Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, il WWF Foppe Trezzo aveva realizzato un dossier intitolato “La dove c’era l’erba… ovvero: l’assalto alle ultime aree verdi dell’Est Milanese”, un’analisi del territorio dell’Est Adda Martesana, dal quale ne era uscito un impietoso quadro di insieme che descriveva il vortice incontrollato di distruzione di habitat, territorio e paesaggio, che aveva interessato negli ultimi 20/30 anni la Martesana e i comuni rivieraschi dell’Adda Est.

Purtroppo a distanza di cinque anni, si è dovuto constatare che le proposte ambientali sostenute a più riprese proprio dal WWF e da altre organizzazioni ambientali, che in qualche modo andavano nella direzione della salvaguardia del territorio, il paesaggio e l’agricoltura, sono state disattese e addirittura respinte (dalla Regione Lombardia), si prenda ad esempio l’ampliamento del Parco del PLIS Rio Vallone e all’allargamento del Parco dell’Adda nei Comuni di Trezzo/Grezzago e Inzago.

Da qui l’esigenza di un nuovo dossier che analizza la situazione odierna, in constante peggioramento.
La cupidigia dei grossi complessi affaristici, la debolezza e spesso incompetenza delle autorità preposte alla tutela del territorio, l’insensibilità e indifferenza della maggior parte dei cittadini hanno contribuito a perpetrare questo scempio.

Nel frattempo si sono svolte le votazioni amministrative che hanno visto coinvolte quasi tutte le amministrazioni Comunali interessate dal nuovo Dossier.
Ambiente e territorio sono stati un vero cavallo da battaglia per tutti i nuovi candidati sindaci, pressoché unanimi le dichiarazioni che mettevano tra i primi posti delle loro politiche locali la tutela dell’ambiente e il freno al consumo di suolo agricolo.
Le ultime cronache locali, con eco nazionale, hanno portato alla ribalta un sistema collaudato e perverso di corruzione che usa il suolo come scambio non più per interessi di partito come ai tempi di tangentopoli, ma per arricchimento personale.
Sembra che gli amministratori locali per il bene della comunità, perchè il bene pubblico è l’unica cosa che sta loro a cuore, non perdono occasione per avere delle entrate extra, necessarie, dicono loro, per far fronte alle esigenze della collettività. Si vedano: Sesto San Giovanni, Cassano d’Adda, Monza, Buccinasco e Cassina de Pecchi, basta avere a disposizione un terreno sul quale pende una concessione edilizia, una variazione di destinazione d’uso, per attivare una “consulenza” ben remunerata, perchè le rendite su queste operazioni sono molto elevate.

Per scaricare il dossier "Territorio in bilico" cliccare qui.

domenica 18 settembre 2011

Api, miele e agricoltura bio in festa con il Circolo Ambiente


Una mostra-mercato sul modo delle api, del miele, dell’agricoltura biologica. Il tutto sotto il titolo di “Festa delle api”, che si svolgerà domenica 25 settembre 2011 a Villa San Giuseppe (ora Villa Ceriani-Bressi) di Crevenna di Erba. L’evento è organizzato dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", con la collaborazione dell’apicoltura Mazzola, dell’azienda agricola La Runa, di Coop Lombardia, e col patrocinio del Comune di Erba e della Comunità Montana del Triangolo Lariano.

La “Festa delle api” prevede tutta una serie di appuntamenti incentrati sul mondo delle api e non solo. Infatti il sottotitolo dell’edizione 2011 è: “Le api, il miele, l’agricoltura bio: per la nostra salute”.

Si parte alle ore 9,30 con le presentazioni dal titolo: “Come stanno le api” e “Sperimentazione della lotta biologica alla varroa”, a cura degli apicoltori Maurizio Gallo e Luciano Mazzola.

Si prosegue alle ore 10 con l’incontro dal titolo: “Api per guarire: l’apiterapia e le sue applicazioni”, durante il quale verrà fatta una dimostrazione di “apipuntura”.

Alle 11,30 gli incontri proseguono sul tema: “Agricoltura biologica: presidio del territorio”, a cura dell’azienda agricola La Runa.

Alle ore 12,30 una degustazione di vari tipi di miele, seguita dal pranzo al sacco, in cui i partecipanti sono invitati a portare da casa cibo a base di miele.

La “Festa delle api” prosegue nel pomeriggio alle ore 14,30 con una visita guidata (a piedi o in bici) agli alveari della cascina Loreto e all’orto dell’azienda agricola La Runa.

Durante la Festa sono previste attività nel cortile e nel parco di Villa San Giuseppe:

al mattino
mostra mercato piante da frutta antiche e prodotti agricoli locali;
giochi di abilità con materiale di riuso e laboratorio didattico sull’orto, a cura dell’azienda agricola La Runa;
laboratorio lavorazione cera d’api, a cura dell’apicoltura Mazzola;
lezione di Yoga per adulti, con Laura Bellù;

al pomeriggio
laboratorio lavorazione cera d’api, a cura dell’apicoltura Mazzola;
laboratorio “b-dance” per bambini.

La conclusione, dalle 17 alle 19, è dedicata alla musica e alle danze popolari, con il concerto degli Spakkabrianza.

Altre informazioni sulla “FESTA DELLE API” sul sito www.circoloambiente.org

Destiamo Concorezzo!


In Corte Nuova a Concorezzo (Via Libertà 136), per tutta la giornata,  domenica 25 settembre si terrà la prima Festa della Lista civica di Concorezzo dal titolo "Destiamo Concorezzo!".
Sono previste iniziative per tutti i gusti e le età per divertire, svegliare i cervelli, raccogliere firme per le tre petizioni al Sindaco allo scopo di eliminare una strada inutile e costosa, ampliare il Parco della Cavallera e dare più potere ai cittadini grazie alla democrazia diretta.
Alla mattina dalle 9.45 alle 12.30 con l'Associazione Parchi del Vimercatese è prevista una biciclettata per andare a vedere gli scorci belli del nostro territorio e i luoghi a "rischio di estinzione" a causa del Piano di Governo del Territorio (zona a Sud vicina al nuovo campo sportivo, Via Remo Brambilla, strada a nord ovest, via Ungaretti). (Nella foto una biciclettata che è stata ospitata in Corte Nuova)

A mezzogiorno con il forno a legna della corte saranno preparati assaggi di pizze, focacce e farinate con ingredienti biologici. Il tutto annaffiato da birra artigianale e bevande naturali alla mela. Saranno anche fatti assaggiare "cibi sorpresa" a basso impatto ambientale che sicuramente faranno stupire chi li assaggia: non crederanno alle loro papille!

Alle 15 sono previsti giochi tradizionali per i bambini come la corsa nei sacchi e con l'uovo. Alle 16.30 si terrà un piccolo corso per fare il pane con cottura nel tardo pomeriggio (gli interessati portino una ciotola da almeno 5 litri per impastare). Nel tardo pomeriggio e a sera intrattenimenti musicali e l'attrice Elisa Carnelli che leggerà dei testi sul tema della pace per creare un collegamento ideale con la Marcia di Assisi, farà divertire con letture che mettono alla berlina le manie e le contraddizioni della nostra epoca anche in relazione all'Overshoot Day che questo anno cade proprio il 27 settembre. Eleonora d'Onofrio - con la sua splendida voce - canterà alla sera. Durante tutta la giornata saranno esposte opere del fotografo Giulio Crosara e un racconto pittorico di Zsòfia Vàri.

Alla sera il forno rientrerà in funzione per cuocere farinate e assaggi di focacce fatte con il grano della filiera corta del Distretto solidale della Brianza. Per tutta la giornata ci saranno bancarelle con prodotti naturali e una esposizione di biciclette a pedalata assistita e le lampade a LED. Un banchetto libri sui temi del consumo critico, dell'ambiente, della democrazia diretta sarà a disposizione del pubblico.

Info: 338 88 03 715 Roberto Brambilla

Passeggiata in Brughiera alla scoperta della Valle della Serenza

EQUIBICI: ciclogita treno+bici a Parma verso l'argine destro del Po

Domenica 25 settembre 2011 ritrovo ore 7.45 * tassativo*
in p.zza IV novembre (davanti alla Biblioteca di Lissone)

eQuibici organizza una ciclogita di  treno+bici a Parma verso l'argine destro del Po.
Percorso facile di circa 45 KM a/r - pranzo al sacco

In caso di maltempo verrà posticipata ad altra data

Per l'itinerario completo cliccare qui.

Informazioni, iscrizioni: info@equibici.it

Festa per il 45° anniversario del WWF Lombardia

 
 

PROGRAMMA

9.30-10.00 Consegna attestati
 

10.00-10.30 Comunicazioni su:
  • WWF Internazionale, WWF Italia e Sezione Regionale Lombardia
  • La presenza del WWF in Lombardia
10.30-10.45 Ruoli e compiti di Consiglio, STL e assistente regionale
 

10.45-11.00 Prospettive per il futuro:
  • Linee strategiche e di indirizzo del prossimo Consiglio
  • Nuove candidature funzionali ai compiti del Consiglio
11.00-11.15 Pausa ristoro
 

11.15-11.30 Il WWF Lombardia sul territorio (S.T.L): eccellenze e criticità. Come migliorare il rapporto con la Sezione Regionale?
 

11.30-12.30 Giro di pareri dei partecipanti: critiche, richieste, suggerimenti, proposte
 

12.30-13.30 Conclusione e sintesi

Riserva Naturale BOSCO WWF DI VANZAGO 

20010 Vanzago (MI) - Via delle Tre Campane, 21
Tel. 02/9341761

Come raggiungere il Bosco WWF di Vanzago

In auto:
• dalla Tangenziale Ovest: imboccare l'uscita n° 2 direzione Novara/Magenta Terminato il raccordo della tangenziale per Novara/Magenta alla l uscita n Magenta. Magenta, prima rotonda, seguire i cartelli stradali “Bosco WWF di Vanzago”.
• dall'autostrada Milano- Laghi: imboccare l'uscita di Lainate. Subito dopo il casello, alla prima rotonda, seguire i cartelli stradali “Bosco WWF di Vanzago”.
• dall'autostrada Milano-Torino: imboccare l'uscita di Arluno. Subito dopo il casello, alla prima rotonda, seguire i cartelli stradali “Bosco WWF di Vanzago”.
• dalla Strada Statale del Sempione n° 33: dopo i segnali per Rho, lungo la strada del Sempione, si incontra una grande rotonda, vicina al negozio “Viridea”. Da questa rotonda seguire i cartelli stradali “Bosco WWF di
Vanzago”.

Con i mezzi pubblici:
• da Milano prendere la linea ferroviaria del “Passante ferroviario” dalle stazioni di Certosa, Lancetti, Villapizzone, Garibaldi, Repubblica, Venezia, Dateo. Treno per Varese S5 e scendere alla stazione di Vanzago. Sul treno è possibile accedere con bici al seguito. Dalla stazione di Vanzago al “Bosco WWF di Vanzago” occorrono 10 minuti di bici.

giovedì 15 settembre 2011

Macherio: Aperte le iscrizioni al corso autoproduzione lampade a led


La nuova tecnologia ci porterà all’utilizzo dei led in sostituzione delle attuali lampadine.
E’ indubbio il loro impatto ambientale più rispettoso dell’ambiente e più economico.
Con un minimo di manualità e di creatività possiamo costruire autonomamente tutto ciò che ci serve per illuminare le nostre case, i nostri giardini, i presepi e tutto ciò che ci salta in mente.

L’Associazione Unarca in collaborazione con www.wutel.net organizza un corso teorico/pratico sul confezionamento di lampade a led.

Il corso si svolgerà nelle serate di venerdì 23/9 – 30/9 e 7/10 presso la “Court del Cagnat” (cortile biblioteca civica) Via Roma n. 38 – Macherio alle ore 21.

Il costo complessivo del corso è di 20 euro. L’importo comprende il materiale necessario per costruire una lampada personale.
I posti sono limitati ad un numero di  10 partecipanti e di conseguenza è obbligatoria la prenotazione entro martedi’ 20 settembre 2011.

Per informazioni ed iscrizioni:
Marco Serenthà  Tel. 3486930641  (dalle 19 alle 21)
Indirizzo mail: marcoantonietta@libero.it

Uno spettacolo di patrimonio in Brianza pH_performing Heritage 2011

Il Distretto Culturale Evoluto di Monza e Brianza presenta la I° edizione di pH, l’evento diffuso sul territorio che racconta le bellezze della Provincia con l’arte e lo spettacolo dal vivo.

Cesano Maderno
Palazzo Arese Borromeo, Via Borromeo 41
25.09.11 . 18.30


Il labirinto di Alice
Spettacolo itinerante
Regia: Corrado Accordino, Amedeo Romeo
Drammaturgia: Amedeo Romeo
Attori: Roberto Arrigoni, Barbara Bertato, Francesca Cattaneo, Marta Colombo, Paolo De Blasi, Luca Geradini, Matteo Ippolito, Laura La Licata, Ettore Mariani, Barbara Mattavelli, Morena Miglionico, Paolo Porrini, Lucia Rea, Sabrina Visconti.

Nel XVII secolo si costruivano nei giardini intricati labirinti botanici.  Da qui è nata la fantasia di un viaggio in un’atmosfera da sogno. La fiaba di Alice è il filo rosso ideale per questo percorso, che si snoda nello spazio fisico del palazzo e nei meandri della mente degli spettatori.


Biassono
Cortile del Comune, Via Verri 16
23.09.11 . 21.00


Agorà
Improvvisazioni su videoproiezione
Attori: Silvia Giulia Mendola, Fausto Cabra
Danzatori: Fabrizio Calanna, Lara Guidetti, Laura Massari, Lara Viscuso
Coreografie: Lara Guidetti
Immagini: Visual Factory

Ca’ dei Bossi, ad oggi inaccessibile al pubblico, si trasforma in una scenografia virtuale grazie alle riprese videofotografiche di questo
e di altri spazi suggestivi.
Attori, danzatori e acrobati interagiscono tra loro e con le immagini dando vita a un racconto all’improvvisa proiettato sulle tre facciate
del Palazzo del Comune.
In caso di maltempo 24 settembre, ore 21


Sulbiate
Piazza Castello
25.09.11 . 15.30


L’uccisione del cocchiere
Rievocazione storica
Associazione Amici di S. Ambrogio e Gruppo i Bagai della Lobia

Nell’anno 1550 davanti al ponte levatoio del Castello di Sulbiate viene trafitto a morte il cocchiere di casa Arcimboldi. Rievocazione
in costume dell’evento tratto dal romanzo storico “La Spada dell’Arcimboldo” di Maurizio Leoni.

Ex-Filanda, Via Manzoni 11
25.09.11 . 18.30

I viaggi della seta

Un racconto di parole e di un corpo in movimento
Drammaturgia e interpreti: Alessia Vicardi, Federico Paino
Coreografia e Danza: Elena Pellegatta

Una ricerca sulla memoria di un luogo, dalla storia della seta, la materia attorno a cui ruotava l’attività dei suoi muri, al presente di un edificio abbandonato che torna a riempirsi di azione, attraverso il corpo delle parole (tratte da “Seta” di A. Baricco e da altri racconti) e le espressioni di un corpo che danza, attraverso la musica.

Bellusco
Castello Da Corte, Via Castello 8
25.09.11 . 11.00 e 16.00


Alla scoperta del Castello
Visita Guidata drammatizzata per bambini
Guide: Alessandra Anzaghi, Giada Balestrini - Associazione delleAli

Le attrici accompagneranno i bambini alla scoperta delle stanze più segrete, della vita dei suoi antichi abitanti, delle storie e delle leggende che ancor oggi vengono raccontate. Alla visita seguirà il laboratorio espressivo “Creo il mio stemma”, a partire dall’osservazione
degli stemmi araldici che campeggiano tra gli affreschi delle splendide sale.

25.09.11 . 21.00
I Signori del Castello - Immagini della famiglia Da Corte...


La saga continua
Spettacolo di teatro di corte e di strada
Teatro dell’Aleph e Compagnia Don Giorgio

Con il calar della sera il Castello torna ad essere un luogo di grande suggestione; gli artisti, complice un’illuminazione soffusa, animano
l’edificio e le strade del paese, raccontando con apparizioni magiche e battaglie di cavalieri la vita degli antichi abitanti, la famiglia
da Corte, e dei popolani che abitavano il borgo nel Quattrocento.
In caso di maltempo 2 ottobre, ore 21

Direzione Artistica Corrado Accordino
Ingresso libero
prenotazione consigliata www.villeaperte.info

Al fianco dei comuni, contro l'autostrada Varese-Como-Lecco


di Tiziano Grassi, Presidente del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera 

Proseguendo nella nostra attività di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza e alle Amministrazioni Comunali in merito alla salvaguardia delle ultime aree a verde della Brughiera, all’inizio di settembre abbiamo inviato una proposta di Mozione Consiliare ai nove Sindaci dei Comuni interessati dal possibile passaggio dell’ autostrada VA.CO.LC. e alla Provincia di Como.
Si tratta di un documento preparato da alcuni esponenti del PD e, come Comitato, ne abbiamo condiviso in pieno contenuti e finalità.
Infatti in questa Mozione, che auspichiamo venga approvata nei Consigli Comunali e in quello Provinciale, si dichiara esplicitamente il rifiuto di un’opera così devastante per il territorio ancora integro di questa parte della Brianza e si impegna la Giunta a manifestare questa contrarietà in tutte le sedi istituzionali competenti, con chiaro riferimento a Regione Lombardia che sponsorizza questo “scempio ambientale”. Inoltre si chiede, sempre alla Giunta, di assumere gli atti necessari per contrastare il progetto in accordo e di concerto con le Amministrazioni Comunali confinanti.

I Comuni a cui abbiamo inviato il documento con richiesta di approvarlo in Consiglio Comunale sono: Senna Comasco, Cucciago, Capiago-Intimiano, Montorfano, Orsenigo, Alzate Brianza, Alserio, Cantù e Como oltre che al Presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni.

Ad oggi abbiamo ricevuto risposta dal Sindaco di Orsenigo, sig.ra Licia Viganò, la quale ci ha comunicato di aver già approvato un documento con questi contenuti in Consiglio Comunale alla fine di giugno.
Chiaramente abbiamo appreso favorevolmente questa tempestiva presa di posizione da parte del Consiglio Comunale di Orsenigo in quanto esprime, in maniera forte, una volontà di preservare il proprio territorio da decisioni che provengono da interessi lontani da quelli delle proprie comunità.

Riteniamo che sia importante presentare in Consiglio Comunale questa mozione/delibera per mandare un segnale preciso dal territorio a Regione Lombardia, e più in particolare all'Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo, quale sostenitore di questa assurda opera autostradale (la Varese - Como - Lecco), e al Presidente  Roberto Formigoni.
Con questa nostra iniziativa (anche se per Comuni sensibili come Orsenigo non è forse necessario) vogliamo anche noi, con forza e con i mezzi che abbiamo a disposizione, ribadire e possibilmente condividere con le Amministrazioni la contrarietà verso questa ennesima e assolutamente inutile opera autostradale, nonché affermare la tutela del valore ambientale delle aree della Brughiera destinate alla devastazione dal passaggio dell'autostrada.
Salvaguardare queste aree, che i Comuni hanno preservato fino ad oggi, è sicuramente importante per il  territorio e per quello che secondo noi è un obiettivo, ora più che mai, da perseguire: 
LA COSTITUZIONE DEL PARCO REGIONALE DELLA BRUGHIERA.

Un Parco Regionale, infatti,  potrebbe tutelare sicuramente meglio le ultime aree a verde rimaste intatte da "appetiti" edificatori e da nuove infrastrutture quotidianamente in agguato. Ad oggi la legge regionale sui parchi è l’unico strumento legislativo che può concretamente salvaguardare le aree tutelate. Certo, i Consorzi dei Comuni nei parchi devono funzionare bene per garantire la “vita” ai Parchi che amministrano; ma questo vale per qualsiasi istituzione. Saranno poi i cittadini che “vivono” il parco a dover chiedere conto ai propri rappresentanti eletti nei Comuni se qualcosa non funziona.

E’ proprio con queste premesse che abbiamo anche sottoposto agli stessi Comuni due Delibere Consiliari, una approvata dall’Amministrazione  di  Meda  e l’altra in fase di discussione in un altro Comune, dove si chiede a Regione Lombardia di istituire il Parco Regionale della Brughiera, includendo le aree a verde secondo il perimetro proposto sul proprio territorio. Si tratta di un’azione istituzionale per altro già effettuata da tutti i 24 Comuni della brughiera e dalle due province di allora, MI e CO, alla fine degli anni novanta quando il Parco ormai era “cosa fatta”....
Tutti questi Comuni hanno ancora in vigore quella delibera di Consiglio; si tratta solo di riproporla in una fase storica secondo noi cruciale, se si vuole davvero difendere questi territori. 
Dunque sarà questa la prossima nostra azione presso le istituzioni: chiedere ai Sindaci, agli Assessori all’Ambiente e ai Consiglieri Comunali di tutti i 24 Comuni (a nove di questi lo abbiamo già chiesto) di approvare una Delibera di Consiglio esplicita con la richiesta di istituire il Parco Regionale. Cercheremo in modo trasparente, anche rispetto ai cittadini, di ottenere delle risposte ufficiali  su cui ci si possa confrontare, magari anche pubblicamente.
Tramite il nostro Comitato, con il sostegno di Associazioni, di cittadini, ma anche di Amministrazioni pubbliche, continueremo a gran voce a chiedere l’istituzione del Parco regionale della Brughiera, da troppo tempo fermo in Regione Lombardia. Questo è l’unico strumento legislativo attualmente a disposizione dei Comuni, che ha la possibilità di fare scudo contro proposte scellerate come la VA-CO-LC; ma serve soprattutto il consenso dei Comuni e la “costruzione collettiva” di un sentimento di appartenenza alle ultime zone a verde rimaste nel territorio in cui oggi viviamo noi e in cui domani hanno il diritto di  vivere altri.

martedì 13 settembre 2011

Lissone: eQuibici promuove la settimana europea per la mobilità sostenibile

In occasione della Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile eQuibici ti invita a intensificare l'utilizzo della bicicletta per i tuoi movimenti in città.

eQuibici ti aspetta
SABATO 17/9/2011
dalle 10,00 alle 12,00

(ovviamente in sella alla tua bici) in Piazza IV Novembre davanti alla Biblioteca Civica per confrontarsi sulla mobilita' a Lissone anche attraverso un interessante questionario realizzato dalla FIAB.

... e dulcis in fundo ... un piccolissimo omaggio tutto da gustare !!!

Sagre di Brianza

Uscita del libro Sagre di Brianza di Simone Milesi.
Da lunedì 12 settembre 2011 in tutte le edicole della Brianza.

La Brianza non è più solo sinonimo di impresa e lavoro. Ma è anche una terra ricca di storia, tradizioni e feste popolari. Momenti in cui la gente può ritrovarsi, assaggiare prodotti e piatti tipici, divertirsi secondo quanto indicato dalle proprie radici. Ce ne sono tanti di questi appuntamenti, durante tutto l'anno: e per non perderne nemmeno uno, ecco un volume di oltre cento pagine, che rappresenta un'utile guida alle “Sagre di Brianza”. Vi si potranno trovare la storia di questi eventi e tutte le notizie essenziali, come luoghi, date e riferimenti telefonici.

Si tratta della seconda edizione, rivista e corretta, del libro di Simone Milesi, brianzolo esperto ed appassionato delle feste popolari della sua terra, che non è solo una guida per sapere sempre cosa fare nel fine-settimana, ma anche un modo per conoscere e custodire un patrimonio.  Il volume è ricco di bellissime fotografie che ben rappresentano i paesaggi e la gente delle feste più caratteristiche della Brianza.

Racconta Milesi: "Ogni nostro paese ha le sue usanze e le sue feste legate al santo patrono o alle tradizioni contadine che accompagnano la vita e il lavoro dell'anno. Nel libro si possono trovare una settantina tra gli appuntamenti più famosi e interessanti, che uniscono cultura, storia, enogastronomia, giochi e divertimento. Alcuni esempi? Già sul finire dell’estate spiccano la 'Sagra della patata' di Oreno, tipica festa rurale che si svolge ogni due anni; oppure la ricorrenza della Madonna di Brivio, con lo straordinario spettacolo pirotecnico sul fiume Adda. Proseguendo con l'autunno, c'è la 'Festa di Sant’Ambrogio' vicino a Carugo (Co), che si tiene dal 1743. In inverno, pensiamo solo alla Giubiana, che saluta il gelo, e che prelude ai carnevali."

Insomma, ce n'è per tutti i gusti e per tutto l'anno.

Il libro è disponibile in edicola in accoppiamento con le seguenti testate a 6,90 euro in più: Giornale di Monza, Giornale di Vimercate, Giornale di Seregno, Giornale di Carate, Giornale di Desio, Giornale di Merate, Giornale di Lecco, Giornale di Erba, Giornale di Cantù, Giornale di Olgiate.

Intervento a cura di Domà Nunch

Triuggio: "A l'ùmbra del campanèn"

Perfomance multimediale:
"A l'ùmbra del campanèn"
di Iride Enza Funari (Parole)
e Rodolfo Zardoni (Suoni e Immagini)


L'iniziativa si inserisce all'interno della Festa Patronale di Triuggio che si svolge nel Giardino della Chiesa.






Orari:
Venerdì 16/9/2011 ore 18.30-21
Sabato 17/9/2011 ore 18.30-21
Domenica 18/9/2011 ore 10-12 e 15-18

Spazi Aperti. Un paesaggio per Expo


"Spazi Aperti. Un paesaggio per Expo"

mostra curata da Paolo Pileri, Christian Novak e Alessandro Giacomel
Triennale di Milano - dal 23 settembre al 9 ottobre 2011
Inaugurazione 23 settembre 2011-  ore 17,30
Ingresso libero.

Christian Novak ha così presentato la mostra: "E' l'esito di un lavoro di ricerca sugli spazi aperti attorno all'area che ospiterà Expo 2015, un territorio complesso, ricco di sorprese e contraddizioni, che abbiamo osservato e fotografato, cercando di coglierne l'essenza, le potenzialità e le miserie. Spero che possa essere un piccolo saggio di osservazione di un territorio, frammentato, sconosciuto ai più, pur essendo dietro l'angolo, un vuoto pieno di pratiche, di scarti, di resistenze, di umanità."

lunedì 12 settembre 2011

Due passeggiate per conoscere Inverigo


Domenica 18/9/201, in occasione dell'iniziativa "Dentro il Parco", saranno due le visite guidate proposte dalle associazioni Le Contrade  e Orrido d'Inverigo in collaborazione con il Parco Valle del Lambro.

La prima si svolgerà lungo il viale dei cipressi, da S. Maria alla Rotonda (con salita alla cupola).

La seconda si svolgerà nel comparto dell'Orrido, con la visita al sentiero delle cave e, novità assoluta, alle sorgenti pietrificanti nei pressi della Cascina Molinello.

Quest'anno non ci sarà la visita alla chiesetta di S. Andrea al Navello perché - finalmente -  sono iniziati i lavori per un suo recupero e messa in sicurezza.

Ritovo: ore 9,00 presso il parcheggio del cimitero di Inverigo
Iscrizione obbligatoria (specificare a quale passeggiata si intende partecipare) telefonando ai seguenti numeri:
- Parco Valle Lambro: 0362 970961.2
- Cartolibreria Il Quadrifoglio: 031 607390

Immagine tratta dal web

Piante spontanee in cucina al Festival della Biodiversità (Parco Nord Milano)


Domenica 18 settembre alle ore 15 presso la Cascina Centro Parco del Parco Nord Milano (Sesto San Giovanni) lo staff di piantespontaneeincucina.info saranno presenti alla quinta edizione del “Festival della Biodiversità”, manifestazione di grande richiamo organizzata da un Comitato Promotore composto da Enti Istituzionali, associazioni, cooperative e società, con capofila il Consorzio del Parco Nord Milano.

La manifestazione, ricchissima di eventi, mostre, incontri, ecc. si svolgerà dal 15 al 25 settembre in varie sedi del Parco ed è finalizzata alla promozione della cultura della biodiversità.

Il workshop di "piante spontanee in cucina", come si può immaginare, è sul tema dell’uso delle piante spontanee in cucina, con
riconoscimento dal vivo di specie comuni della tradizione alimentare italiana presenti in area milanese.

domenica 11 settembre 2011

Quando i ghiacciai arrivavano a Macherio



di Attilio Montrasio – Geologo e ricercatore del C.N.R.
Fonte: archivio storico de “il Paese”


Un osservatore attento, anche se profano, il quale percorra il territorio del Comune di Macherio nel senso della sua lunghezza da ovest a est, e cioè da Bareggia fino alla Valle del Lambro, riesce a cogliere alcune variazioni nella morfologia e nel colore dei terreni attraversati.
Da Bareggia fino sa Cascina Torrette si osserva un terreno piatto e di colore bruno.
Una debole, quasi insensibile salita lungo Viale Regina Margherita, in corrispondenza di Cascina Torrette, ci avverte che qualcosa sta cambiando: ed infatti si entra in un terreno bruno-rossastro che si estende fino nell'abitato del capoluogo.
Qui, in prossimità dell'incrocio stradale, laddove termina la Via Roma ed ha inizio la Via Visconti, si incontra un'altra leggera salita che adduce ad un terrazzo debolmente ondulato, ricoperto di un terreno decisamente più rosso. Procedendo sulla strada, che da Cascina Belvedere porta alla Valle del Lambro, è ben visibile sulla sinistra la dolce collina dove sorge Villa Visconti (ndr. Villa Belvedere), parimenti ricoperta di un terreno rossastro. Questi differenti caratteri corrispondo a terreni di composizione ed età differenti. In origine i leggeri dislivelli di Cascina Torrette e dell'abitato di Macherio formavano energiche scarpate di alcuni metri, ora attenuate da dilavamento naturale, dalla attività agricola e dagli insediamenti abitativi. Infine, all'estremo orientale della zona,, lungo la Valle del Lambro, l'azione erosiva del fiume, quando questo possedeva una portata ben maggiore dall'attuale, ha esposto all'affioramento altre formazioni rocciose.

Ripercorriamo ora a ritroso l'itinerario per osservare più da vicino le caratteristiche litologiche dei vari terreni affioranti che si succedono da est ad ovest (da destra a sinistra sulla cartina geologica), da quelli più antichi a quelli più recenti.
Lungo la scarpata del Lambro, immediatamente al di sotto della Villa Visconti, affiora il ben noto “Ceppo”: si tratta di conglomerati di origine fluviale, cioè di ghiaie cementate, costituiti da ciottoli provenienti sia dalla regione prealpina sia dalle zone alpine più interne. Accanto a ciottoli di rocce sedimentarie (calcari, dolomie, arenarie, selci, ecc.), derivanti dallo smantellamento delle Prealpi comasche e bergamasche, si rinvengono infatti anche frammenti di rocce cristalline (graniti, serpentine, gneiss, micascisti, quarziti, ecc.) di provenienza valtellinese. I ciottoli del Ceppo, di dimensioni da pochi centimetri fino a 10-15 centimetri, sono inglobati in una matrice sabbioso-limosa; il grado di cementazione è molto variabile per cui la formazione è dotata di grande permeabilità. Il Ceppo forma un piastrone sub orizzontale dello spessore di qualche decina di metri, con la superficie superiore molto irregolare; esso è presente praticamente in tutto il territorio, al di sotto dei terreni superficiali più recenti, ad una profondità variabile da qualche metro a poche decine di metri.

Una formazione molto importante, che non affiora nel territorio di Macherio ma che è stata raggiunta dalla perforazione dei pozzi per l'acqua, è un livello di Argille sotto il Ceppo, di età più antica. Queste argille impermeabili, a contatto con il Ceppo che al contrario è dotato di elevata permeabilità, danno origine ad una falda acquifera relativamente poco profonda (alcune decine di metri).
Attualmente questa falda, molto inquinata dagli scarichi domestici, agricoli ed industriali data la mancanza di un efficace strato protettivo soprastante, è esclusa dall'emungimento; ma un tempo non molto lontano attingevano ad essa quasi tutti i pozzi delle cascine e delle “corti”.

Il pozzo della Villa Visconti tuttora più o meno efficiente (ndr. negli anno ottanta), pesca in questa stessa falda. La collina della Villa Visconti è di grande interesse per la geologia locale; essa infatti viene interpretata dai geologi come un isolato lembo di deposito morenico.
Come è noto l'ultima era geologica, il Quaternario, iniziata all'incirca due milioni di anni fa, fu caratterizzata da ripetute espansioni glaciali che, prendendo origine dai recessi montuosi più interni, convogliarono lungo le principali vallate alpine delle poderose colate glaciali, le cui fronti si spinsero periodicamente al di fuori della catena montuosa, sui due versanti delle Alpi, depositandovi caoticamente i materiali rocciosi inglobati o spinti avanti dalle fronti glaciali in movimento. Di tali espansioni glaciali, o glaciazioni, se ne conoscono con sicurezza almeno quattro e sono, a partire dalla più antica: Günz, Mindel, Riss e Würm, esse prendono il nome da località del versante settentrionale delle Alpi. I depositi morenici della collina di Villa Visconti sono attribuiti alla seconda glaciazione e vengono pertanto denominati Morenico Mindel (della prima glaciazione non si hanno tracce nel territorio di Macherio).
Contemporaneamente alla deposizione delle morene frontali le acque di fusione dei ghiacciai, convogliate in corsi d'acqua molto impetuosi, rielaborarono parte dei materiali morenici sparpagliandoli verso l'esterno dei cordoni morenici stessi a formare una pianura.
E' questa l'origine dei terreni che si estendono dalla base della collina di Villa Visconti fino al centro dell'abitato di Macherio. Per le loro modalità di formazione questi terreni prendono il nome di Fluvioglaciale Mindel.

Sia il Fluvioglaciale che il Morenico Mindel subirono, durante il lunghissimo intervallo tra questa glaciazione e la successiva glaciazione Riss, intervallo caratterizzato da un clima caldo e umido di tipo tropicale, dei processi di profonda alterazione superficiale che han dato luogo al ben noto “Ferretto”, terreno argilloso, plastico, impermeabile, di colore dal giallo chiaro al rosso-mattone, poco adatto all'agricoltura ma utilizzato nell'industria dei laterizi e refrattari.
In conseguenza di ciò i blocchi morenici ed i ciottoli fluviali risultano completamente sfatti e trasformati in materiale argilloso per uno spessore di parecchi metri; solo le rocce più resistenti, come le quarziti e le selci, vi sono ancora riconoscibili.

La zona compresa tra il centro del Capoluogo e la Cascina Torrette è costituita dal Fluvioglaciale Riss. Come esprime chiaramente il suo nome, questa formazione si è originata dalla rielaborazione fluviale del Morenico Riss (terza glaciazione), che tuttavia non affiora nel territorio di Macherio. La sorgente di questi materiali dobbiamo ricercarla più a nord, nel territorio di Carate–Verano-Giussano, dove si sviluppa una bella cerchia morenica rissiana. Il Fluvioglaciale Riss è costituito da ghiaie e sabbie abbastanza fresche; il grado di alterazione superficiale è molto meno spinto che nei casi precedenti; tuttavia il dilavamento del soprastante Ferretto argilloso e la presenza di un sottile strato di finissimi sedimenti di origine eolica (loess) lo rendono poco permeabile. Per questo motivo il Morenico e Fluvioglaciale Mindel ed il Fluvioglaciale Riss erano fino a pochi decenni fa costellati di numerosi “laghetti” e “foppe”, ora quasi
completamente scomparsi.

Un'altra caratteristica dei terreni mindelliani e rissiani, molto importante per le possibili conseguenze negative in campo edilizio, è la presenza di vuoti sotterranei di vari metri cubi di volume, i quali possono dare luogo, se prossimi alla superficie, al crollo del loro tetto, con conseguente formazione di voragini a cielo aperto. La formazione di queste cavità sotterranee , che i nostri nonni chiamavano “nespulitt”, sembra legata alla circolazione di acque sotterranee che, asportando le particelle più fini dei depositi alluvionali, provocano degli svuotamenti localizzati.
Il Fluvioglaciale Riss occupa una posizione altimetrica intermedia tra il Fluvioglaciale Mindel più elevato ed il Fluvioglaciale Würm più basso.
Quest'ultimo, che si origina dalle morene würmiane (quarta e ultima glaciazione) della zona di Arosio, Carugo e Mariano Comense, si sviluppa dalla Cascina Torrette verso ovest. Esso è composto di ghiaie e sabbie freschissime, ricoperte da un suolo bruno molto fertile, il cui spessore non supera normalmente qualche decina di centimetri.
I caratteri litologici e morfologici superficiali sopra illustrati, ed altri rilevabili solo mediante sondaggi profondi, riflettono la relativa complessità della struttura geologica del nostro territorio, ed in definitiva ci illustrano i numerosi episodi attraverso i quali si è sviluppata la sua storia geologica recente. Si tratta in realtà di una storia molto breve perchè essa abbraccia ”soltanto” un milione di anni circa, che sono ben poca cosa di fronte ai circa cinque miliardi di anni dell'evoluzione della Terra.

Per farci un'idea più familiare della durata relativa della storia geologica di Macherio, basti pensare che, se facciamo l'età della Terra uguale ad una giornata di 24 ore, la formazione più antica affiorante nel nostro territorio, il Ceppo, risale appena a venti secondi prima della mezzanotte!