giovedì 9 dicembre 2010

Bar, box shop e ristorante: questo il futuro della Villa Reale di Monza?

Nell'immagine: il Corpo Centrale, la porzione dell'Ala Nord e la Corte Centrale della Villa oggetto della concessione

In questi giorni la società Infrastrutture Lombarde S.p.A. - il cui unico socio è la Regione Lombardia - ha presentato un documento per chiarire cosa intende fare della Villa Reale di Monza.

La Villa Reale sarà ceduta al privato vincitore e destinata ad attività commerciali, alta ristorazione, spazi espositivi ( il privato che vincerà il bando deciderà come usarli), alle seguenti condizioni:
  • 30.000 euro di affitto all'anno: Infrastrutture Lombarde (ILspa) indica 1.4 milioni perche’ moltiplica il canone per gli anni di concessione 30.000 x 30 anni = 900.000 e aggiunge 500.000 euro ( cioè 5 per mille del fatturato, stimando evidentemente un fatturato per il privato di circa 3,3 milioni di euro all'anno).
  • a fronte di un esborso privato di 6,7 milioni di euro (incluso il 20% di IVA che il privato recupera)
  • e di un esborso pubblico di 20,5 milioni di euro
Per contrastare tale iniziativa il Comitato per il Parco A. Cederna ed il Gruppo "La Villa Reale è anche mia!" invitano i cittadini ad inviare alla Sopraintendenza e al Ministero dei Beni Culturali la seguente mail:

Gentile Soprintendente Dott. Alberto Artioli,
e p.c. Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale - Ministero dei beni culturali

OGGETTO: VILLA REALE DI MONZA - SPAZI COMMERCIALI AI PRIVATI?

Buongiorno, seguo da tempo la situazione preoccupante che riguarda la Villa Reale di Monza.
Sebbene possa comprendere la necessità di accedere a un intervento di tipo privato nella gestione della Villa Reale, abbandonata già da decenni ad un tragico destino, si dice per mancanza di fondi, non comprendo invece come possano mancare i fondi per intervenire su un tale bene storico, paesaggistico e culturale, da parte della Regione e di uno dei comuni più ricchi d’Italia.

Esprimo tuttavia perplessità nel valutare i requisiti richiesti dal bando indetto da Infrastrutture Lombarde S.p.A. che, come da documentazione e capitolato, propone uno stralcio del progetto vincitore del concorso internazionale (c.d. progetto “Carbonara” ).

Desta molta preoccupazione sia la previsione di avere all'interno della Villa Reale spazi destinati ad attività commerciali - chiamati sul bando "box", lasciando quindi intendere una sorta di piccoli locali ritagliati all'interno dei grandi saloni - che di destinare un intero piano, il Belvedere, alla “alta" ristorazione - destinazione che chiaramente richiede infrastrutture invasive.

A parte la sproporzione fra superficie destinata ad attività commerciali rispetto a quelle genericamente dette istituzionali, mi chiedo se questo progetto garantisca la tutela della conservazione e valorizzazione culturale del monumento e se questo uso sia compatibile con il suo carattere storico e culturale.

Sottolineo, inoltre, che la necessaria gar anzia di utilizzo pubblico sarebbe garantita dal fatto che ristorante e negozi sono fruibili dal pubblico. Ciò, più che un’apertura al pubblico, sarebbe meglio definibile come una mera necessità per il successo dell'attività economica del futuro concessionario, il quale avrà peraltro in gestione una superficie di circa 9.000 mq per 30.000 euro all'anno di affitto, per 30 anni, a fronte di un intervento di 5 milioni di euro, mentre l’ investimento pubblico sarà di 19 milioni.

Come si può vincolare un tale bene storico e culturale in questo modo e per 30 anni?

Ho la convinzione che voi, quali garanti istituzionali della tutela del patrimonio storico e culturale, sappiate spiegarmi cosa non mi riesce di comprendere o forse ho erroneamente inteso.

Ringraziando in anticipo per la vostra attenzione, saluto cordialmente

Per informazioni:
- invia una mail al Comitato
- oppure telefona al 039 382147

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