mercoledì 8 settembre 2010

Game over urbanistico a Seveso e Meda

Gemma Beretta, presidente di Legambiente Seveso

Pubblichiamo di seguito il documento del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso e di Sinistra e Ambiente di Meda sul consumo di suolo nei rispettivi comuni e le proposte avanzate alle due amministrazioni comunali in occasione della formulazione dei rispettivi Piani di governo del territorio (PGT).


Premessa

I dati forniti da Regione Lombardia (repertorio DUSAF 2.1, 1999 e 2007) e presentati da Legambiente Lombardia al pubblico sono inequivocabili: Seveso e Meda formano ormai un'unica 'piastra' edificata, con un consumo di suolo superiore al 69%, urbanizzata per 5,1 milioni di metri quadri a Seveso e 5,8 milioni di metri quadri a Meda.

Gli unici suoli liberi di una certa estensione sono quelli che le amministrazioni che hanno preceduto quelle attuali hanno pensato con oculatezza di vincolare a parchi: le Groane, le Brughiere e il Bosco delle Querce. Escludendo le aree a parco, infatti, la percentuale di consumo di suolo letteralmente 'schizza' all'81,1% a Seveso e all'88,5% a Meda.

Eppure la crescita di consumo di suolo è stata costante non si è mai fermata in continuità con quanto accaduto nei periodi precedenti, ad esempio, dal 1999 al 2007 a Seveso sono stati urbanizzati 215.000 mq di territorio, e a Meda 124.000 mq. Al netto delle superfici incluse nei parchi e di quelle coperte da boschi e ville storiche, complessivamente a Seveso restano solo 520.000 mq di superfici teoricamente edificabili (8,4% della superficie territoriale) e a Meda 380.000 mq (6,25% della superficie territoriale).

Queste superfici NON DEVONO ESSERE URBANIZZATE perché il quadro ambientale è gravissimo e non può essere ulteriormente peggiorato: il Piano di Governo del Territorio dei Comuni di Meda e Seveso non può dunque più essere un piano espansivo, ma deve lavorare per riorganizzare le funzioni e le centralità urbane già esistenti, e per introdurre criteri di sostenibilità territoriale negli interventi di riqualificazione. Pertanto ogni intervento di ristrutturazione urbanistica deve produrre una DIMINUZIONE delle superfici occupate da immobili e infrastrutture (ad esempio imponendo la crescita in verticale che liberi le superfici occupate al suolo e aumenti la dotazione di verde pubblico e privato), e in ogni caso deve essere contemplato il rispetto perentorio dei regolamenti regionali in materia di rispetto idrogeologico (realizzazione di vasche volano, recupero delle acque piovane, ecc.). Si giustifica così, ma anche con l'esigenza di restituire dignità ad un paesaggio violentato molto più del lecito, la richiesta di estendere il Bosco delle Querce nei comuni di Seveso e Meda, anche per ricercare possibili progetti di collegamento tra il Bosco e le aree verdi più prossime (Parco Groane, Parco delle Brughiere e Parco della Brianza Centrale a Seregno).

Chiediamo di conseguenza che le nostre amministrazioni aderiscano alla proposta di legge regionale “Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica preventiva” che in sintesi prevede che nuove edificazioni che comportano consumo di suolo avvengano solo dopo aver edificato su tutte le aree già edificate e dismesse o dopo averle ristrutturate e con una compensazione preventiva del suolo consumato tramite la cessione all’amministrazione di una superficie libera pari a quella costruita e che verrà vincolata a verde pubblico.

CONSUMO DI SUOLO: SCELTE IN CONTROTENDENZA
Ampliare i confini dei parchi esistenti


Ampliamento del Bosco delle Querce

Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda e le aree agricole a esso prospicienti presenta un’opportunità che va nella direzione sopra indicata, opportunità tanto più importante in quanto tocca una delle aree più gravemente danneggiate dal danno industriale e per questo motivo simbolo attuale e imperituro di un bisogno di tutela e di rispetto doveroso nei confronti della comunità e dei cittadini che si affidano alle istituzioni preposte al governo del territorio.
Per gli abitanti di Meda, Seveso e dei paesi limitrofi questo bosco è il risarcimento ambientale e la memoria di quel grave incidente con la consapevolezza che la diossina non è scomparsa, la maggior parte è ancora là sotto, altra parte si trova nelle aree oltre il limite della zona bonificata ed una parte si trova nel loro organismo.
Pertanto come conseguenza logica delle osservazioni presentate dall’amministrazione comunale di Seveso al CIPE per contenere l’impatto di Pedemontana sull’area, chiediamo l’ampliamento dell’area tutelata Bosco delle Querce, nel comune di Seveso con l’accorpamento delle aree agricole e boscate ad est della tratta B2 ad esso adiacente. Nella porzione medese chiediamo l’ampliamento del Bosco comprendendo le aree del nuovo centro sportivo, i prati e i residui boschi a esso adiacenti, sino a raggiungere la linea delle Ferrovie Nord Milano.

Corridoi ambientali di collegamento

Nell’ottica di favorire ogni azione di ampliamento dei Parchi esistenti e il passaggio umano pedonale e animale su un territorio così altamente cementificato, riteniamo inoltre importante realizzare corridoi ambientali e di collegamento ciclopedonale con riqualificazione e recupero delle sponde del torrente Certesa/Tarò per consentire il collegamento tra il Parco della Brughiera e il Bosco delle Querce, come del resto previsto nel documento d’Inquadramento delle politiche urbanistiche e in quello di piano del Comune di Meda. Inoltre sia a Seveso sia a Meda, utilizzando le residue aree verdi tra superstrada (futura autostrada) e tracciato ferroviario, nonché ciclopedonale verso il Parco Brianza Centrale, proponiamo che siano realizzati altri corridoi ambientali di collegamento tra Bosco delle Querce e Parco delle Groane.

Estensione del Parco delle Groane

Ancora nella direzione di una reale controtendenza rispetto alla progressiva erosione di suolo nei nostri territori, è necessario prevedere l'inclusione nel Parco delle Groane dei pochi territori liberi rimasti all’Altopiano di Seveso, in particolare è necessario includere nel Parco l’Oasi Naturalistica del Fosso del Ronchetto e il Corridoio ecologico del Bosco del Biulé.

Pianta del Fosso del Ronchetto (Seveso)

Chiediamo inoltre che i terreni agricoli del Parco delle Groane non vengano destinati a impianti sportivi ma, in linea con i recenti indirizzi della Provincia di Monza Brianza, siano mantenuti a area agricola e che, di conseguenza, sia mantenuta l’attuale allocazione degli impianti sportivi, già decentrati.

Un trasporto ferroviario al servizio dei cittadini

Quasi tutti i comuni attraversati dalla tratta Milano-Seveso delle Ferrovie Nord Milano hanno da tempo realizzato percorsi alternativi ai passaggi a livello, le amministrazioni di Seveso e Meda sono in perenne attesa di una soluzione diversa, definitiva, che arrivi dall’alto, in virtù di meriti acquisiti e che risolva questo annoso problema, con vantaggi per tutti e che non scontenti nessuno. Dalla prima proposta di soluzione, che prevedeva l’abbassamento della linea, sono passati una trentina d’anni e al momento attuale tale progetto risulta totalmente privo di qualsiasi copertura economica.
Quando si parla del progetto dell’interramento si prospetta il miglioramento del paesaggio cittadino e della percorribilità dello stesso: non viene messo in conto però il danno che procurerebbe alla popolazione anziana e ai cittadini residenti l’obbligo di pervenire alla stazione internodale collocata fuori dai centri urbani attraverso mezzi di trasporto su strada (auto o bus). La realizzazione della stazione unica con interscambio a Seveso-Meda come alternativa all'interscambio di Camnago, infatti, eliminerebbe due fermate poste nel centro di altrettante e popolose cittadine brianzole, sostituendole con una fermata distante dal centro residenziale. A Camnago, invece, esistono grandi possibilità per realizzare una importante struttura di interscambio gomma-ferro, eventualmente gestita dalla stessa concessionaria autostradale che potrebbe così modulare le tariffe di parcheggio in funzione delle esigenze di pervietà autostradale. E’ questa la soluzione più economica (che parte dall’esistente) e razionale: in vista dell’avvio dei lavori per l’infrastruttura autostradale di Pedemontana, infatti, l’unica soluzione razionale consiste a nostro parere nel prevedere un forte rafforzamento del trasferimento modale passeggeri diretti a Milano utilizzando le linee radiali del ferro (interscambio a Lomazzo sulla Milano Como FN, a Camnago sulle FS Milano Chiasso e FN Milano Camnago, a Desio sulla FS Milano Chiasso), anche attraverso robuste incentivazioni tariffarie che rendano vantaggioso il trasbordo passeggeri.

Riqualificazione e tutela dei corsi d'acqua

Seveso e Meda sono attraversate da piccoli corsi d’acqua, corridoi ecologici importanti e molto danneggiati, quali il Seveso (nel Comune di Seveso) e il Certosa/Tarò (a Seveso e Meda). Riteniamo indispensabile adeguare al “Contratto di fiume” tutte le attività sul territorio delle due cittadine briantee, in particolar modo considerando: il mantenimento e l’incremento delle aree di esondazione; l’incremento della permeabiltà dei suoli comunali mantenendo tutte le superfici drenanti esistenti e richiedendo, per tutte le nuove pavimentazioni esterne e le ristrutturazioni, una permeabilità effettiva (verificabile) tramite pavimentazioni drenanti o realizzazione di pozzi drenanti; la realizzazione di vasche volano; la rinaturalizzazione delle sponde con inserimento di essenze arboree adeguate.
A Meda proponiamo un corridoio ambientale e di collegamento ciclopedonale con riqualificazione e recupero delle sponde del torrente Certesa/Tarò per consentire il collegamento Parco della Brughiera-Bosco delle Querce, dando seguito all’ipotesi già contemplata nel documento d’inquadramento delle politiche urbanistiche e in quello di piano del Comune di Meda.

Opere di compensazione e mitiogazione ambientale

Per quanto riguarda le opere di mitigazione e compensazione ambientale relative alla SS35 Milano Meda, futura autostrada Pedemontana, oltre alla realizzazione delle nostre proposte già approvate dal CIPE , ribadiamo la proposta del progetto di ampliamento del Parco Regionale ”Bosco delle Querce” come già elaborato nel testo edito nel 2000 dalla Regione Lombardia “Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda”.
In merito alle problematiche relative all’incidente avvenuto nel 1976 presso la ditte ICMESA di Meda (evento diossina) si ritiene necessario che tutte le attività che comportino sbancamenti o movimentazione di terreno in zone limitrofe alle aree che sono state assoggettate a bonifica da diossina siano precedute da campionature dei suoli ed analisi ad fine di accertare che tali lavori non costituiscano fonte di rischio per la salute dei lavoratori impiegatiti alle opere e dei residenti.
A Meda chiediamo il recupero ambientale sull’intera area CAVE, come zona di espansione della prevista compensazione ambientale limitrofa che sarà realizzata da Pedemontana come progetto legato al tratto autostradale di Meda.

Centri e ville storiche

La preservazione delle ville storiche è stato ed è un elemento preventivo del consumo di suolo sui nostri territori. E’ importante che le aree di queste ville vengano vincolate allo stato esistente prevenendo forme diverse di utilizzo a fini di speculazione edilizia. Nel Comune di Seveso esistono importanti esperienze di cura e gestione da parte di associazioni di privato sociali (il gruppo Alpini e NATUR&-Onlus nel Parco Dho). A Meda proponiamo lo studio di forme di convenzionamento per l’apertura al pubblico della Villa e del Parco Traversi. Proponiamo altresì il piano di recupero e progetto di struttura museale delle Fornaci Ceppi ridefinendo questo manufatto come simbolo della tradizione e della storia della Brughiera e come porta di accesso del Parco senza snaturare la zona con destinazioni d’uso non compatibili con il Parco.

Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso
Sinistra e Ambiente di Meda

Nessun commento:

Posta un commento