lunedì 18 marzo 2024

Guida alla Seregno coloniale

Cartina dell'Africa Orientale Italiana, 1936


Diverse strade seregnesi ricordano il nostro passato coloniale. Sono distribuite in diversi quartieri anche se la parte del leone la fa il Quartiere Lazzaretto con via Macallè, via Ivo Oliveti e via Dalmazio Birago. Nel Quartiere Sant'Ambrogio troviamo via Pietro Toselli e via Bottego. Nel Quartiere di Santa Valeria troviamo via Adua, mentre nel Quartiere di San Salvatore troviamo Cascina Abissinia.

Localizzazione dei toponimi coloniali a Seregno (mappa elaborata da Viva Zerai!)

Adua
ricorre due volte nella storia coloniale italiana: la prima fu il 1° marzo 1896 quando un corpo di spedizione comandato dal generale Oreste Baratieri fu distrutto dalle forze etiopi del negus Menelik II; la seconda quasi quaranta anni più tardi: la volontà di vendicare la sconfitta del 1896 è stato uno dei motivi che hanno indotto Mussolini a intraprendere l’invasione dell’Etiopia nel 1935. Il 2 ottobre iniziò l’attacco al paese e il 6 ottobre venne conquistata Adua, un evento ovviamente esaltato dalla propaganda del regime. 


Il Popolo di Monza, 1937


Macallè
fu occupata dagli italiani all'inizio della Guerra di Abissinia, nell'Ottobre 1895. Dopo la sconfitta subita da Pietro Toselli nella battaglia dell'Amba Alagi (7 dicembre 1895) fu ordinato il ripiegamento di tutte le forze italiane comandate dal generale Giuseppe Arimondi su Macallè. Il primo assedio di Macallè, durante la guerra di Abissinia tra il Regno d’Italia e l’Impero d’Etiopia, durò dal 15 dicembre 1895 al 22 gennaio 1896, fino a quando la guarnigione coloniale italiana resistette all’esercito etiope guidato dal negus Menelik II in persona. Un affronto che fu lavato l’8 novembre del 1935 dalle truppe fasciste e dagli ascari eritrei e somali che, dopo aver assediato, bombardato con l’iprite e avvelenato col gas Macallè, la unirono all’effimero impero africano italiano che entro pochi anni sarebbe stato spazzato via dagli inglesi e dagli abissini.

Cascina Abissinia, dal nome evocativo, rimanda direttamente alla conquista coloniale.

Ivo Oliveti, figura politica e militare, trovò la morte ad Axum durante la guerra d'Etiopia nel 1936. Eroe della prima guerra mondiale, segretario federale del Partito Nazionale Fascista e giudice del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, Oliveti fu insignito della Medaglia d'oro al valore militare alla memoria per il suo sacrificio nel tentativo di salvare l'equipaggio del suo aereo in fiamme.

Foto de "La Disperata" regalata agli studenti del Liceo Zucchi di Monza, 1936

Dalmazio Birago
, aviatore della squadriglia di volo "La Disperata", caduto sul campo il 20 novembre 1935. Ferito in azione due giorni prima sull’Amba Alagi/Macallè è stato il primo caduto decorato di medaglia d’oro per la campagna d’Etiopia.

 


In un contesto più ampio, via Bottego e via Toselli richiamano le campagne coloniali precedenti all'invasione dell'Etiopia, portando alla memoria figure come Vittorio Bottego, che nonostante fossero esploratori sotto il vessillo della scoperta, perpetrarono violenze su popolazioni indigene, espropriando terre e imponendo la loro egemonia.


È importante notare che il podestà dell'epoca dedicò anche altre vie a militari che combatterono in Africa Orientale, come Tito Minniti (oggi la denominazione della strada è divisa tra Gramsci e Collodi). Questa scelta rifletteva l'atteggiamento celebrativo dell'era fascista nei confronti delle gesta coloniali e militari. In questa tessitura di ricordi, una via traversa di via Bottego omaggia Gaetano Casati, geografo ed esploratore italiano, un altro tassello nel mosaico delle imprese coloniali.

 

Leggi su questo blog:

 

 

Seregno: il mistero delle due vie Bolsena

Via Bolsena (civ. 30). Laterale nord di via Lambro
Via Bolsena (civ. 1 - 24). Laterale sud di via Lambro

Seregno, patria delle doppie visioni, dove l'unicità si fa strada in direzioni diverse. È qui che il genio toponomastico ha deciso di omaggiare la piccola ma pittoresca città di Bolsena non una, ma ben due volte, come se una sola via non fosse sufficiente a contenere la grandezza di tale località. 

 

Le due vie Bolsena, entrambe laterali di via Lambro

Eppure, mentre ci chiediamo confusi "Perché due vie Bolsena?", il mistero rimane avvolto nel manto dell'assurdo, come se la città volesse semplicemente raddoppiare il proprio affetto per Bolsena, come se una strada non bastasse a custodire i ricordi di un'estate trascorsa sulle sue rive. 

E così, tra le due vie Bolsena, sorge l'enigma: un'ode alla singolarità nella sua forma più straordinaria, un monumento all'unicità della duplicazione. Forse, un giorno, Seregno svelerà il suo segreto, ma fino ad allora, la città resta un labirinto di strade che conducono dritte verso la stessa destinazione: il mistero delle due vie Bolsena.


A Seregno esiste almeno un altro caso di due vie con la stessa denominazione. Leggi "Via Dalmazio Birago: epicità coloniale e caos stradale a Seregno".

Circolo Ambiente: "Sono passati 30 anni senza verità e giustizia per Ilaria Alpi!"


Il prossimo 20 marzo si celebrerà il 30° anniversario dell'omicidio di Ilaria Alpi e del cineoperatore Miran Hrovatin, uccisi in Somalia il 20 marzo 1994. Si tratta di un triste anniversario, poiché segna il ricordo di una giornalista che stava conducendo un'inchiesta sui traffici illeciti di rifiuti tossici e armi tra l'Italia e la Somalia. Purtroppo, tali temi sono ancora di stretta attualità, con scempi ambientali e guerre che continuano a funestare molti Paesi.

A distanza di 30 anni, non si conoscono ancora i mandanti e gli esecutori materiali del duplice omicidio avvenuto a Mogadiscio. È noto che lo Stato italiano, soprattutto attraverso i Servizi segreti, ha fatto tutto il possibile per rallentare e depistare le indagini fin da subito dopo il misfatto. Questo ha impedito di giungere a una verità giudiziaria e all'individuazione e condanna dei responsabili dell'assassinio di Ilaria e Miran.

I genitori di Ilaria (oggi purtroppo deceduti) col logo del Circolo Ambiente nel momento della dedica alla figlia.

Roberto Fumagalli ha dichiarato: "Come Circolo Ambiente, dal 2003 abbiamo voluto dedicare la nostra associazione alla memoria di Ilaria Alpi, per mantenerne viva la memoria e per rivendicare verità e giustizia. A distanza di 30 anni, purtroppo siamo ancora qui, a chiedere attenzione su un assassinio che è costato la vita a professionisti del giornalismo, cancellando con il sangue le responsabilità politiche e le conseguenze di traffici illeciti di rifiuti - che causano l'inquinamento di vaste aree - e del commercio illegale di armi - che alimenta guerre e conflitti. Sono situazioni a cui purtroppo assistiamo ancora oggi in altre aree del mondo."

sabato 16 marzo 2024

Le contraddizioni delle Paperelle nel Seveso


L'ambiente è al centro di molte discussioni e iniziative, spesso contraddittorie. L'iniziativa "Paperelle nel Seveso", che si terrà nel prossimo mese di aprile a Cesano Maderno, ha sollevato dubbi e preoccupazioni riguardo alla sua efficacia educativa e al suo impatto ambientale.

Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", promotore dell'iniziativa "Brianza Senza Plastica", nella sua pagina Facebook ha sollevato interrogativi sull'efficacia educativa dell'iniziativa, soprattutto considerando il coinvolgimento dei bambini. L'idea di gettare 2000 paperelle di plastica nel fiume Seveso, anziché promuovere attività di pulizia delle rive, ha suscitato perplessità e critiche da parte dell'associazione e di alcuni cittadini. La mancanza di una chiara spiegazione riguardo al destino delle paperelle dopo l'evento ha alimentato ulteriori dubbi sulla sostenibilità e l'etica di questa pratica.

Le paperelle all'arrivo vengono incanalate e raccolte. Immagine tratta dal web.

I commenti degli utenti evidenziano una serie di preoccupazioni e interrogativi. Mentre alcuni vedono l'evento come un semplice gioco privo di valenza educativa, altri suggeriscono di contattare gli organizzatori per ottenere chiarimenti riguardo al futuro delle paperelle. La contraddizione tra l'iniziativa "Paperelle nel Seveso" e altre campagne ambientali, come "Seregno Plastic Free", promosse dal Comune di Seregno che ha concesso il patrocinio all'iniziativa, ha sollevato interrogativi sulla coerenza delle politiche ambientali locali. Questo è particolarmente rilevante se consideriamo che la campagna "Seregno Plastic Free" mira a ridurre la plastica rilasciata nell'ambiente, mentre l'iniziativa delle paperelle nel fiume potrebbe contribuire proprio all'aumento di rifiuti plastici.

Una delle pagine web dell'iniziativa "Seregno Plastic Free"

Esaminando il regolamento dell'evento, emerge una procedura dettagliata per il lancio e il recupero delle paperelle, nonché per la gestione dei premi e dei fondi raccolti. Tuttavia, nonostante la finalità benefica dell'iniziativa, resta il dubbio sulla sua coerenza con gli obiettivi di educazione ambientale e di riduzione della plastica.

In conclusione, l'iniziativa "Paperelle nel Seveso" evidenzia un dibattito più ampio sulla promozione di pratiche sostenibili e sulla responsabilità delle organizzazioni nei confronti dell'ambiente. Se da un lato è lodevole il sostegno a progetti benefici, dall'altro è fondamentale considerare l'impatto ambientale e educativo delle attività promosse. Soprattutto in un contesto in cui la sensibilizzazione sull'emergenza plastica è sempre più urgente, è necessario valutare attentamente le strategie adottate per garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

venerdì 15 marzo 2024

Via Dalmazio Birago: epicità coloniale e caos stradale a Seregno

Una delle due Via Dalmazio Birago a Seregno (laterale di Via Pasubio)
La seconda Via Dalmazio Birago (laterale di Via Maccalè)

Ecco a voi la magnifica Via Dalmazio Birago a Seregno, un omaggio senza tempo all'eroe nazionalista che tutti avevamo dimenticato, il cui contributo eccezionale alla conquista coloniale fascista è stato immortalato non in una, ma in ben due strade. Una per ogni lato del quartiere Lazzaretto, perché, naturalmente, Seregno ha bisogno di un po' di caos stradale per mantenere alto il livello di emozione.

Le due vie Birago nel quartiere Lazzaretto

Queste due gemme stradali, una laterale di Via Pasubio e l'altra di Via Maccalè, sono la ciliegina sulla torta del disorientamento stradale seregnese, un vero e proprio labirinto per coloro che non sono del posto, ma chi se ne frega? Dopotutto, navigare in questo caos è il modo più esaltante di trascorrere il proprio tempo.

Due vie e quattro diverse targhe

E per aggiungere un tocco di mistero, le targhe stradali sono un festival di varianti: "Via Birago", "Via Dalmazio Birago", "Via D. Birago"  e la chicca finale, "Via Dalmazio Birago Medaglia d'oro Guerra 15-18". Ma la medaglia d'oro è per la guerra coloniale in Africa Orientale e non per la Prima Guerra Mondiale!

 

Mentre giriamo per le strade di Seregno, il sito La federazione delle Resistenze ci ricorda che talvolta le "medaglie d'oro" brillano come stelle arroganti. Tra le tante, ci ricorda, una delle medaglie ai caduti della guerra di Etiopia, Dalmazio Birago. Ma incredibile agli occhi la lettura della motivazione con cui decorarono il sergente Birago che si legge sul sito della presidenza della Repubblica: “conservava sino all’estremo cosciente fermezza e virile coraggio invocando i nomi del Re, del Duce e dell’Italia. Cielo di Amba Alagi – Macallè, 18 novembre 1935“. Invocare il nome del Duce in punto di morte non si addice a una medaglia d’oro.

 

Dalmazio Birago, Medaglia d'Oro V.M., sergente della squadriglia aerea "La Disperata"

La sua foto, con un'espressione fiera e tenebrosa, ci mostra il simbolo della sua adorata squadriglia di volo, La Disperata, che si è distinta nell'invasione dell'Abissinia. Tra i compagni di volo di Birago troviamo Galeazzo Ciano, Roberto Farinacci, Bruno e Vittorio Mussolini, Ettore Muti, ovviamente, non proprio esempi luminosi di virtù.

 

Il 19 febbraio 2024, in Etiopia, è stata commemorata una data di grande rilevanza nel calendario civile, il Yekatit 12, paragonabile al nostro 25 aprile. Questa giornata commemora il massacro subito dal popolo abissino per mano degli invasori italiani fascisti. Per sottolineare l'importanza di questo evento storico, a Milano, qualcuno ha provocatoriamente apposto delle "nuove targhe stradali" sotto quelle ufficiali della città.

Via Dalmazio Birago a Milano. Foto tratta dal web

Lo scopo dell'iniziativa, denominata Operazione Pirite, era rendere le nuove targhe stradali un mezzo visibile per informare i cittadini sulla storia e sulle lotte affrontate da diverse culture nel corso del tempo. Simboli tangibili come questi possono contribuire a promuovere la consapevolezza storica, stimolare la riflessione critica e rafforzare l'unità nella diversità.

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Leggi anche: Seregno, una via dedicata alla camicia nera Ivo Oliveti


giovedì 14 marzo 2024

Monte San Primo: uno studio dell'Università di Bayreuth, in Germania, conferma le preoccupazioni ambientali


Nel contesto della contrarietà espressa dal Coordinamento Monte San Primo, costituito da 35 associazioni, nei confronti della progettazione di nuovi impianti sciistici e cannoni sparaneve a Bellagio, con un progetto di fattibilità del valore di 2 milioni di euro sviluppato dalla Comunità Montana con il contributo della Regione Lombardia, emerge uno studio condotto dall’Università di Bayreuth, in Germania, che conferma le preoccupazioni sollevate dalle organizzazioni ambientaliste in merito al progetto.

La dott.ssa Veronika Mitterwallner, dell'Università di Bayreuth, ha condotto uno studio sulle sette maggiori regioni montane del mondo, pubblicato sulla rivista scientifica PLoS ONE. Lo studio indica che in una stazione sciistica su otto, la copertura nevosa naturale potrebbe scomparire completamente entro la fine del secolo. Tale conclusione evidenzia il significativo impatto del cambiamento climatico sulle stazioni sciistiche.

La diminuzione della copertura nevosa sulle alpi. Immagine tratta dall'articolo pubblicato su Plose One

La ricerca evidenzia che il cambiamento climatico sta alterando significativamente i modelli di nevicate naturali, con conseguenze differenti per le stazioni sciistiche globali. Si prevede una sostanziale diminuzione del numero di giorni con copertura nevosa naturale in tutte le principali regioni sciistiche. Se si assume uno scenario ad alte emissioni, il 13% delle stazioni sciistiche perderà completamente la copertura nevosa naturale entro la fine del secolo, con il 20% che non avrà nemmeno la metà dei giorni con copertura nevosa.

Le conseguenze di questa riduzione sono prevedibili: ci si aspetta che il turismo sciistico si sposterà verso altitudini più elevate e aree meno popolate, comportando una minaccia per la flora e la fauna alpina già sotto stress climatico. Gli operatori degli impianti di risalita potrebbero dover ricorrere alla produzione di neve artificiale, ma ci si attende che la redditività economica di molte stazioni sciistiche diminuirà.

La pubblicazione originale dello studio, intitolata "Riduzione globale della copertura nevosa nelle aree sciistiche a causa dei cambiamenti climatici", è stata pubblicata sulla rivista PLoS ONE. Il DOI del documento è disponibile al seguente link: https://doi.org/10.1371/journal.pone.0299735.

Passeggiata Risorgimentale in memoria delle Quattro Giornate di Monza (18-21 marzo 1848)


La Passeggiata Risorgimentale del 17 marzo 2024 attraverserà le strade e le piazze del centro storico di Monza, testimoni degli eventi delle Quattro giornate di Monza (18-21 marzo 1848). Il punto di partenza sarà piazzetta Quattro Giornate (angolo con via Cortelonga) alle ore 16.

Tra le tappe previste c'è la Casa degli Umiliati, che fungeva da sede del Comune nel 1848 e ora ospita i Musei Civici. Qui sarà possibile ammirare la bandiera del 1848, conservata in una teca all'ingresso della sala ipogea.

Il percorso si concluderà con la deposizione di una corona di alloro presso la targa commemorativa dei caduti monzesi e brianzoli nelle giornate di lotta contro l'occupante straniero. Questa targa si trova sulla facciata del Palazzo Comunale in piazza Trento Trieste.

Ai partecipanti verrà fornito un opuscolo contenente la mappa del percorso. La partecipazione è gratuita ma è obbligatoria la prenotazione tramite: